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UNILEVER VUOLE LICENZIARE 209 LAVORATORI? NESSUNA TREGUA: OCCUPIAMO LA FABBRICA!

Volantino

9 Febbraio 2009

La lotta dura deve partire subito: non bastano scioperi dimostrativi di poche ore.
In mancanza di risposte positive sul ritiro definitivo dei licenziamenti occorre OCCUPARE la fabbrica. I lavoratori devono fare capire chiaramente ai padroni la resistenza che incontreranno. Le istituzioni locali devono potere appoggiare una lotta vera e non rilasciare dichiarazioni generiche.
Nessuna delega in bianco a chi tratta: controllo democratico sulla trattativa!
La richiesta di rinvio della procedura di mobilità avanzata dalla RSU fa solo guadagnare tempo all’azienda. I lavoratori vogliono il ritiro immediato e definitivo dei licenziamenti. I rappresentanti sindacali devono aprire al massimo la discussione e permettere il coinvolgimento di tutti. Per questo è necessaria la costituzione di un COMITATO DI LOTTA della Unilever, aperto a chiunque e coordinato sul territorio. Le decisioni su iniziative e forme di lotta, sull’andamento della trattativa e le singole proposte devono essere discusse e votate democraticamente da tutti. I rappresentanti del comitato di lotta devono potere partecipare a tutte le trattative.

UNILEVER VUOLE CHIUDERE LO STABILIMENTO DI CASALE E APRIRNE UN ALTRO IN INGHILTERRA E ROMANIA?
ESPROPRIAMOLO SENZA DARE UN SOLDO AI PADRONI!
I profitti della Unilever nel mondo hanno avuto un balzo del 58% nell’ultimo trimestre 2008 rispetto al medesimo periodo del 2007. Questi profitti sono il risultato del lavoro di operai, impiegati e tecnici e non certo di manager e azionisti mangiasoldi. I padroni anglo-olandesi vogliono licenziare oggi per chiudere lo stabilimento domani e pensano di poterlo fare solo perché le leggi borghesi difendono i loro interessi. Loro sono i parassiti. La fabbrica non ha bisogno dei padroni per andare avanti. Cambiamo musica! Riprendiamoci quello che è nostro per un futuro migliore. Se se ne vanno, ESPROPRIAMOLI!

C’E’ MENO LAVORO? RIDURRE L’ORARIO A PARITA’ DI SALARIO!
C’E’ LA CRISI? CHE LA PAGHINO I PADRONI!
Facciamo anche qui quello che hanno fatto i nostri compagni in Inghilterra: con una lotta fatta di blocchi e scioperi senza preavviso hanno fermato le manovre dei padroni della Total, garantendo lavoro sia agli italiani che agli inglesi a parità di diritti e salario.
Così noi dobbiamo bloccare lo smantellamento dello stabilimento di Casalpusterlengo e difendere diritti, salario e lavoro dei lavoratori lì impiegati. Con ciò difendiamo la dignità di tutti i lavoratori in Europa e nel mondo: pari diritti e pari salario ai lavoratori rumeni, polacchi, italiani, arabi. Internazionalismo!!!
PRESIDIO SABATO 14 FEBBRAIO ORE 15.30-20
PIAZZA DEL POPOLO CASALPUSTERLENGO
CONTRO I LICENZIAMENTI E PER UN COORDINAMENTO TERRITORIALE DEI LAVORATORI IN LOTTA

PCL-CUB

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FONTE

  • pcl-lodi@tiscali.it