Dalle sezioni del PCL

Sanremo: comunicato del PCL sul caso Don Stroppiana

13 Gennaio 2009

La sezione imperiese 'Buenaventura Durruti' del Partito Comunista dei Lavoratori, in una nota stampa inviata alle redazioni, fa il punto della situazione sulla condanna inflitta a Don Stroppiana, il prete del l'ex carcere di Santa Tecla:

"La condanna inflitta dalla Cassazione a Don Stroppiana, ex cappellano del carcere di Santa Tecla, per concussione a sfondo sessuale, getta nuovamente luce sulle tante pagine buie della Chiesa, ponendo per l'ennesima volta in discussione la moralità dei propri membri e vertici. Nonostante le accuse, a tutti ormai note e, inoltre, confermate pubblicamente l'altro ieri dalla stampa locale, la Curia vescovile non ha esitato a garantire al parroco Don Stroppiana una protezione sui media e una tutela legale che lo ha assistito per tutto l'iter processuale. Se le gerarchie vaticane ancora oggi ritengono opportuno punire con l'espulsione, la scomunica o con altre sanzioni comminate dai loro tribunali tutti i preti o altri membri del clero che non nascondono il proprio orientamento sessuale, che rivendicano per essi stessi il diritto di contrarre matrimonio, che si dichiarano favorevoli al riconoscimento delle coppie di fatto, che insomma su basi oggettive e scientifiche si scontrano con l'arretratezza dei dogmi imposti dalla Chiesa cattolica, non si comprende come mai si rivelino immancabilmente indulgenti e solidali nei confronti di sacerdoti, cardinali e vescovi rei di atti di pedofilia o di abusi sessuali di diverso genere che finiscono per cavarsela quasi sempre con un trasferimento e senza scontare nemmeno un giorno di carcere. Anche se continuerà a rimanere in zona, Don Stroppiana, infatti, godrà dell'indulto, che ridurrà la pena da 3 anni e 10 mesi a soli 6 mesi, che non saranno scontati in carcere, bensì in affidamento ai servizi sociali come preteso dalla difesa. Ciò che rende ancora più sconvolgente l'intera vicenda è la solidarietà espressa senza alcuna remora dalla Curia nei confronti del sacerdote e la volontà di reintegrarlo nelle attività pastorali in provincia. Se le 'attenzioni particolari' che Don Stroppiana pretendeva in cambio di favori sono tollerate dai vertici ecclesiastici locali, ciò ci rende inevitabilmente perplessi su quali possano essere i criteri di selezione secondo cui, la Curia, si riserva nominare i propri prelati e ad assegnare loro incarichi attinenti al sociale o avente funzioni educative.

I comunisti non si possono limitare a condannare la sola ipocrisia della Chiesa, che attualmente rischia di crollare sulle proprie basi culturali millenarie per le tante contraddizioni emerse in questi anni a causa dei numerosi scandali di pedofilia e di malagestione delle cliniche convenzionate con le Regioni. Ben lontani da qualsiasi isteria di tipo giustizialista, il Partito Comunista dei Lavoratori non può esimersi dal contestare l'azione quotidiana della magistratura italiana che nelle sue sedi si limita a punire esclusivamente imputati per reati sociali e politici, ma che assolve i responsabili dei crack finanziari o i padroni rei di infortuni e morti sul lavoro, che si dimostra clemente nei confronti di chi assassina barbaramente una donna, che consente ai mafiosi di contrarre matrimonio e che si rivela lassista sui reati a sfondo sessuali compiuti da membri del clero. E' anche vero che le leggi di uno Stato borghese, caratterizzate dalla difesa dei privilegi di ristrette caste e corporazioni non sono fatte a favore di chi lavora".

Andrea Di Blasio



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