Rassegna stampa

Il Pcl (Marco Ferrando) risponde alla lettera di Ferrero: «Noi e voi assai diversi, ma...»

(da Liberazione)

13 Dicembre 2008

Fronte unico possibile, a patto che...

Caro Paolo,
siamo disponibili a discutere la proposta da te avanzata di un coordinamento dell'azione di opposizione tra le diverse forze della sinistra. Partendo naturalmente dalla reciproca chiarezza.
Come sai, non c'è possibile equivoco sulla netta distinzione di principi e programmi tra i nostri partiti. Una divergenza di fondo non solo misurata dalla collocazione opposta verso il governo confindustriale di Romano Prodi, ma confermata dall'esperienza di questi mesi: sia in merito alla linea di intervento nella lotta di classe e nei movimenti di massa; sia sul terreno del rapporto con il centro sinistra a partire dalle amministrazioni locali, dove continuano a sedere in tutta Italia gli assessori di Prc e Pdci; e dove è invitabile una presentazione distinta dei nostri partiti alle prossime elezioni amministrative (come già in Abruzzo). Più in generale, proprio l'approfondirsi della crisi capitalistica fa da cartina di tornasole di due indirizzi programmatici tra loro alternativi: laddove il gruppo dirigente del Prc continua a riproporre un programma sostanzialmente neokeynesiano (l'"l'uscita dalla crisi del neoliberismo" secondo le parole della tua lettera), mentre il Pcl avanza la prospettiva della rottura anticapitalistica e del governo dei lavoratori come unica risposta reale e progressiva alla crisi del capitale, fuori da ogni vecchia illusione riformista. A maggior ragione naturalmente sono profonde le divergenze tra il Pcl e le altre forze del cosiddetto Arcobaleno (area vendoliana, sinistra democratica, Verdi), ancor più organicamente interne alla logica del centro sinistra e del riformismo.
Tuttavia la divaricazione strategica tra rivoluzionari e riformisti non ha mai pregiudicato, di per sé, nella storia migliore del movimento operaio, la ricerca dell'unità d'azione contro il nemico comune, in particolare di fronte a offensive reazionarie e padronali. Oggi il congiungersi della più grave crisi capitalistica del dopoguerra e dei suoi drammatici effetti sociali, con la presenza del governo più reazionario che l'Italia abbia conosciuto dal 1960, ripropone l'attualità di un fronte unico d'azione tra tutte le forze, politiche e sindacali, del movimento operaio e popolare. E di un aperto confronto in esso sulla risposta da dare alla crisi.
Per parte nostra, in vista di un necessario approfondimento, intendiamo anticiparti brevemente la nostra concezione e proposta di fronte unico.
Proponiamo, innanzitutto, che il coordinamento dell'azione comune sia pienamente autonomo dal Pd e dall'Idv. Non è possibile coordinare una opposizione di classe a braccetto con partiti che sono espressione della classe avversa. Per questo il Pcl combinerà la pratica del fronte unico a sinistra con la battaglia più generale per la rottura di tutte le forze del movimento operaio e popolare con il Pd e con le coalizioni di centro sinistra, a difesa della piena indipendenza delle ragioni del lavoro e di tutti i settori oppressi.
Proponiamo che il coordinamento dell'azione non si riduca a relazioni rituali (concordare date di calendario per iniziative o manifestazioni comuni…) ma si confronti apertamente con le esigenze concrete dei movimenti reali: in termini di proposte di obiettivi, forme di lotta, forme di organizzazione, lavoro di ricomposizione di un blocco sociale alternativo. Per parte nostra ribadiremo, tanto più di fronte alla crisi, la proposta della vertenza generale unificante del mondo del lavoro, dei precari, degli studenti, dei disoccupati, attorno ad una piattaforma di svolta, e in funzione di una lotta generale prolungata, come asse centrale di intervento nella classe operaia e nei movimenti di massa.
Pensiamo che il coordinamento dell'azione non possa limitarsi a obiettivi e rivendicazioni contingenti, ma debba combinarsi con un confronto aperto sulla prospettiva generale. Tanto più in un quadro di profonda crisi capitalistica in cui ogni seria lotta di massa cozza con i limiti strutturali del sistema e riconduce alla necessità di un'alternativa generale. In questo quadro il Pcl avanzerà a tutte le forze della sinistra, politiche e sindacali, una proposta di lotta comune per un programma anticapitalistico contro la crisi. Consapevoli delle divergenze, ma determinati ad un confronto libero e pubblico tra le posizioni, di fronte ai lavoratori.
Crediamo che il fronte unico d'azione debba coinvolgere dal basso, nella forma più larga il popolo delle sinistre e il loro insediamento sociale e di movimento. Per questo abbiamo proposto pubblicamente già a luglio - e qui rinnoviamo - la costituzione di "un parlamento dei lavoratori e delle sinistre". A fronte della deriva reazionaria del governo contro i diritti sociali e democratici, della subalternità dell'opposizione parlamentare borghese e liberale (Pd); a fronte dell'eccezionalità storica della collocazione extra parlamentare, oggi, di tutte le sinistre, pensiamo che queste stesse sinistre possano dar vita ad un proprio "parlamento" indipendente quale espressione organizzata di un fronte unico di lotta, politico e sociale contro il governo e il padronato. Chiamando il proprio popolo, a partire dai lavoratori, ad eleggerlo su base democratica secondo un principio rigorosamente proporzionale; garantendo ad ogni sua componente la piena autonomia e programmatica; aprendolo al coinvolgimento di tutte le espressioni indipendenti del movimento sindacale e dei movimenti di lotta.
Queste proposte, nel loro insieme, non sono naturalmente pregiudiziali rispetto alla discussione sulle forme di coordinamento dell'unità d'azione. Ma intendiamo portarle avanti con convinzione chiedendo un confronto di merito su di esse a tutte le forze della sinistra. Un confronto che proponiamo avvenga anche in forma pubblica col più largo coinvolgimento possibile del corpo collettivo dei partiti della sinistra, della stampa di riferimento e dei loro interlocutori di movimento.
Partito Comunista dei Lavoratori, Comitato Esecutivo

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FONTE

  • luca.prini@libero.it