Rassegna stampa

POLIZIA NELLE SCUOLE PER IMPEDIRE OCCUPAZIONI - SI ALZANO LE VOCI DI PROTESTA

23 Ottobre 2008

da Clandestinoweb - Milano, Lombardia, Italy - http://www.clandestinoweb.com/number-news/22/10/08/polizia-nelle-scuole-per-impedire-occupazioni-si-alzano-alte-le-voci-di-pro-2.html
FERRANDO (PCL), STUDENTI NON SI FACCIANO INTIMIDIRE - ''La conferenza stampa di Berlusconi e Gelmini riflette la paura del governo di fronte alla crescita impetuosa del movimento studentesco. Berlusconi minaccia l'uso della forza perche' e' consapevole della propria crisi di consenso sul fronte scuola''. Lo afferma Marco Ferrando, leader del Pcl. '' Tanto piu' ora studenti e insegnanti non si facciano intimidire da Berlusconi. La vera 'violenza' e' quella dei tagli all'istruzione pubblica, non l'occupazione di scuole e universita' a difesa dell'istruzione.

23 ott. - Questa mattina nel corso della conferenza stampa tenuta da Silvio Berlusconi e dal ministro della pubblica istruzione Maria Stella Gelmini, il premier ha annunciato l'utilizzo delle forze dell'ordine per impedire occupazioni nelle scuole e nelle università. Come prevedibile si sono alzate forti le voci del dissenso di seguito alcune delle dichiarazioni rilasciate in merito. VIDEO - MATRIX - LA PROTESTA
ARMATO (PD), BERLUSCONI IRRESPONSABILE VUOLE SCONTRO - La senatrice del Pd Teresa Armato accusa il presidente del consiglio Silvio Berlusconi di mostrare ''il suo volto piu' autoritario e pericolosamente antidemocratico di fronte alla pacifica ma decisa protesta degli studenti, dei docenti e delle famiglie contro un decreto che mette in crisi la scuola italiana''.

''Annunciare - spiega Armato - da parte di un presidente del Consiglio l'invio delle forza pubblica per impedire pacifiche manifestazioni di dissenso non soltanto e' un qualcosa che ricorre nei regimi autoritari, ma e' soprattutto la volonta' di accendere lo scontro. E' un comportamento irresponsabile al quale c'e' da augurarsi che il ministro dell'Interno risponda con maggiore senso di equilibrio''. ''Il Pd - conclude la senatrice - continuera' ad essere accanto agli studenti, alle famiglie e agli insegnanti in qualsiasi civile e democratica forma di protesta, cosi' come proseguira' la sua battaglia in Parlamento contro il decreto Gelmini''.

DI PIETRO, PREMIER FOMENTA NUOVA STRATEGIA TENSIONE - ''Per come sta affrontando il capitolo della scuola, dalla riforma Gelmini alle violenze contro gli studenti, Berlusconi sta riportando la situazione a come era negli anni '70''. Il leader dell'Idv Antonio Di Pietro commenta cosi' la decisione del presidente del Consiglio di convocare il ministro dell'Interno a Palazzo Chigi ''per dargli indicazioni su come devono intervenire le forze dell'ordine'' nelle scuole e nelle universita' per fermare la protesta. ''Berlusconi - aggiunge - in questo modo sta creando le premesse come mandante politico (e di questo dovra' assumersene la responsabilita'), per creare in Italia una nuova strategia della tensione''

DONADI: VERLUSCONI SERGENTE DI FERRO ISTIGA CONFLITTO - ''Berlusconi ha uno strano concetto della democrazia. Vuole sedare le proteste e le critiche degli studenti con azioni di forza, utilizzando la polizia. Lo invitiamo a non fare il sergente di ferro e a mantenere l'equilibrio indispensabile per un presidente del Consiglio''. Lo afferma Massimo Donadi, capogruppo dell'Idv alla Camera. ''Di questo autoritarismo il Paese non ha alcun bisogno - aggiunge Donadi - Invitiamo Berlusconi ad utilizzare un linguaggio piu' consono e meno muscolare. Questo atteggiamento non si addice ad un capo di governo, e' pericoloso ed istiga al conflitto''

CESA (UDC), ERRORE GELMINI ACCETTARE IMPOSIZIONI - Per il segretario dell'Udc Lorenza Cesa ''l'errore che il ministro Gelmini ha fatto e' di avere accettato le imposizioni dei ministri Tremonti e Sacconi''. Per Cesa sono condivisibili i provvedimenti con cui si chiede rigore e si parla di ritorno al grembiule e al voto in condotta ma non le scelte relative al taglio di risorse e numero di insegnanti.

''Quindi - ha detto Cesa a Pescara - e' chiaro che ci sono poi proteste degli insegnanti, degli studenti che dubitano della capacita' della scuola di prepararli''. ''In un momento difficile per il paese - ha aggiunto - il governo invece di sostenere gli studenti, taglia le risorse e questo e' un fatto grave, costringendo i giovani ad avere maggiori qualita' in futuro o magari a creare due situazioni ben diverse, perche' i figli dei ricchi andranno a studiare fuori, a specializzarsi, mentre i figli della classe media e delle categorie piu' deboli non riusciranno ad avere quella preparazione adeguata che invece servirebbe in un paese che e' in difficolta' e dovrebbe avere invece una classe dirigente all'altezza delle sfide da affrontare''.

GIAMBRONE (IDV), CONTRO DECRETO E' INTERO PAESE - ''Berlusconi non lo ha ancora capito: non e' la sinistra ad essere contro il decreto Gelmini, ma l'intero Paese''. Lo dichiara il senatore Fabio Giambrone, vicepresidente del gruppo Italia dei valori e membro della commissione Istruzione di Palazzo Madama. ''Gli slogan del governo - spiega Giambrone - questa volta non hanno sortito l'effetto sperato. Ritorno al voto in pagella, grembiuli e educazione civica non cancellano i pesantissimi tagli finanziari alla scuola e all'universita' pubblica. La riduzione drastica del corpo insegnante, il ritorno del maestro unico alle elementari e la scandalosa proposta della Lega sulle classi razziste per soli stranieri - prosegue l'esponente dell'IdV - provocheranno danni pesantissimi, compromettendo sia il livello qualitativo dell'istruzione sia quello sociale. Sono questi i motivi per cui docenti, famiglie e studenti stanno manifestando in tutta Italia''.

''La goccia che fa traboccare il vaso, poi, e' l'annuncio del presidente del Consiglio - conclude Giambrone - di impedire, con ogni mezzo, l'occupazione delle scuole e delle Universita'. Cosa crede il Premier, che usando il pugno di ferro la gente cambiera' la propria opinione su questa riforma? L'Idv contrastera' con tutti i mezzi un provvedimento volto solo a smantellare il sistema dell'istruzione pubblica''

FERRANDO (PCL), STUDENTI NON SI FACCIANO INTIMIDIRE - ''La conferenza stampa di Berlusconi e Gelmini riflette la paura del governo di fronte alla crescita impetuosa del movimento studentesco. Berlusconi minaccia l'uso della forza perche' e' consapevole della propria crisi di consenso sul fronte scuola''. Lo afferma Marco Ferrando, leader del Pcl. '' Tanto piu' ora studenti e insegnanti non si facciano intimidire da Berlusconi. La vera 'violenza' e' quella dei tagli all'istruzione pubblica, non l'occupazione di scuole e universita' a difesa dell'istruzione. Il Partito comunista dei lavoratori da' pieno sostegno all'estensione e sviluppo della mobilitazione. Chiede alla Cgil, a tutte le forze del sindacalismo di base, a tutte le sinistre, un'immediata azione di fronte unico a difesa del movimento contro le minacce repressive del governo. Si impegna a favorire l'estensione delle occupazioni, la formazione di un coordinamento nazionale di delegati eletti dalle assemblee, il proseguo a oltranza della mobilitazione sino al ritiro del decreto Gelmini''.

CENTO (VERDI), INACCETTABILE POLIZIA IN UNIVERSITA' - ''Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi rinunci subito al tentativo di risolvere il conflitto sociale aperto nelle universita' contro tagli e finanziamenti alle scuole private inviando le forze dell'ordine''. Lo ha dichiarato il verde Paolo Cento in seguito commentando la conferenza stampa in cui il Presidente del Consiglio ha difeso del decreto Gelmini sulla scuola. '

'Il solo evocare il ricorso alle forze dell'ordine da parte del Governo - ha proseguito - dimostra la volonta' di reprimere in modo inaccettabile le proteste del nascente movimento che vede insieme studenti e insegnanti in difesa della scuola pubblica''. ''Piuttosto che mandare la polizia nei luoghi d'istruzione pubblica - ha concluso - il Ministro Gelmini ritiri il suo decreto e riapra immediatamente il tavolo di confronto con tutte le componenti della scuola e delle universita'''

EPIFANI, GOVERNO FA ERRORE, NON MINACCI STUDENTI - ''E' profondamente sbagliato rispondere alle ragioni del movimento degli studenti con una modalita' che non sia quella del dialogo''. Lo dice il leader della Cgil Guglielmo Epifani, dopo la cerimonia funebre per Vittorio Foa, commentando l'annuncio di Berlusconi di non voler permettere le occupazioni.

''Il governo - sottolinea Epifani - non puo' ricorrere alle minacce. Questo e' un movimento che ha caratteristiche del tutto nuove, che non ha senso paragonare al '68 ne', tanto meno, al '77. E' un movimento pacifico, gli studenti chiedono di investire nella scuola, e' gente che chiede di studiare di piu' e meglio. Il governo - sottolinea Epifani - deve saper dialogare. Bisogna aprire canali di dialogo con gli studenti e anche con il sindacato confederale''.

FIORONI, DA BERLUSCONI PAROLE GRAVI CONTRO AUTONOMIA - ''Tutti i ministri della Pubblica Istruzione hanno sperimentato le occupazioni e le autogestioni. Nessuno ha mai pensato di invadere le competenze dell'autonomia scolastica e di intervenire nelle decisioni interne che devono essere assunte nel rispetto della serenita' e della sicurezza''.

Lo afferma Giuseppe Fioroni, ex ministro della Pubblica Istruzione, replicando alle dichiarazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sulle occupazioni delle scuole e delle universita'. ''Sono dichiarazioni gravi quelle che, invece di ricercare il dialogo e il confronto con le associazioni degli studenti, trovando soluzioni e risposte ai loro quesiti, si affidano a toni ed enunciazioni piu' propensi ad accendere gli animi che a persuadere con gli strumenti del dialogo. Sono convinto - afferma Fioroni - che le scuole e le universita' risponderanno con la loro autonomia e la loro saggezza alla carenza di saggezza di altri. Le esperienze passate ci insegnano che queste vicende si sono sempre concluse con rapidita' e nel rispetto delle norme. Mi auguro che nessuno speri di alzare ulteriormente la tensione''.

FORZA NUOVA, FIANCHEGGEREMO GLI STUDENTI - ''E' preciso diritto degli studenti manifestare la loro opposizione dato che la riforma riguarda il loro futuro, e non quello della Gelmini o di Berlusconi''. Lo dichiara Paolo Caratossidis, coordinatore nazionale di Forza Nuova. ''Il Governo fa orecchie di mercante, non accetta che la totalita' degli operatori scolastici e degli studenti sia in disaccordo, e si comporta in maniera anti democratica facendo leva su minacce di repressione - aggiunge Caratossidis - Noi siamo al fianco degli studenti, e saremo con loro nel caso l'esecutivo li aggredisse''.

FERRERO, BERLUSCONI COME BAVA BECCARIS - ''Avviso a 'Bava Beccaris-Berlusconi'. Rifondazione comunista sostiene e continuera' a sostenere tutte le occupazioni che si stanno svolgendo e si svolgeranno nelle scuole, nelle universita' e nelle strutture di ricerca del mondo scolastico italiano'', afferma Paolo Ferrero segretario del Prc. ''Il presidente del Consiglio - aggiunge - non provi a trasformare una libera e democratica forma di protesta sociale in un problema di ordine pubblico. Le forze dell'ordine il governo pensi ad usarle contro la criminalita' organizzata che minaccia, uccide e scorrazza in un gran pezzo del territorio del Paese, non contro gli studenti, i professori e i ricercatori che non fanno altro che rivendicare i loro diritti''

CARUSO, BERLUSCONI RINCORRE IL MODELLO PINOCHET - ''Vietare le occupazioni? Mi sembra che Berlusconi, piu' che inseguire il modello di una democrazia in cui il dissenso e' una componente democratica, rincorra il modello di Pinochet, con manganelli e lacrimogeni''.

Francesco Caruso, l'ex parlamentare di Rifondazione Comunista e leader dei no global campani, commenta cosi' le affermazioni del presidente del Consiglio, sottolineando che il premier ''deve stare attento'' perche' ''chi semina rabbia raccoglie tempesta''. ''Se Berlusconi pensa di risolvere a colpi di manganello sulla testa dei ragazzi e dei professori il disagio e il malesseri diffusi nel mondo della scuola - aggiunge Caruso - rischia di sbattere la testa contro il muro e di farsi tanto male''. Anche perche', conclude, ''le esperienze di autogestione nelle scuole e nelle universita' attraversano tutta l'Europa quando ci si trova di fronte a provvedimenti governativi inquietanti come quello della Gelmini''

GIAMBRONE (IDV), CONTRO DECRETO E' INTERO PAESE - ''Berlusconi non lo ha ancora capito: non e' la sinistra ad essere contro il decreto Gelmini, ma l'intero Paese''. Lo dichiara il senatore Fabio Giambrone, vicepresidente del gruppo Italia dei valori e membro della commissione Istruzione di Palazzo Madama.

''Gli slogan del governo - spiega Giambrone - questa volta non hanno sortito l'effetto sperato. Ritorno al voto in pagella, grembiuli e educazione civica non cancellano i pesantissimi tagli finanziari alla scuola e all'universita' pubblica. La riduzione drastica del corpo insegnante, il ritorno del maestro unico alle elementari e la scandalosa proposta della Lega sulle classi razziste per soli stranieri - prosegue l'esponente dell'IdV - provocheranno danni pesantissimi, compromettendo sia il livello qualitativo dell'istruzione sia quello sociale. Sono questi i motivi per cui docenti, famiglie e studenti stanno manifestando in tutta Italia''. '

'La goccia che fa traboccare il vaso, poi, e' l'annuncio del presidente del Consiglio - conclude Giambrone - di impedire, con ogni mezzo, l'occupazione delle scuole e delle Universita'. Cosa crede il Premier, che usando il pugno di ferro la gente cambiera' la propria opinione su questa riforma? L'Idv contrastera' con tutti i mezzi un provvedimento volto solo a smantellare il sistema dell'istruzione pubblica''

BARBI, BERLUSCONI MANTENGA LA CALMA, RISPETTI DISSENSO - ''Berlusconi e' nervoso. Lo invitiamo a mantenere la calma e a rispettare il dissenso e la protesta democratica che suscitano le misure impopolari e poco assennate del suo governo'', afferma Mario Barbi del Pd. a proposito delle affermazioni del premier durante la conferenza stampa con il ministro Gelmini.

''E' preoccupante - aggiunge - che il presidente del Consiglio lanci avvertimenti alla stampa in stile mafioso ed e' inquietante che Berlusconi minacci di risolvere con metodi spicci e polizieschi il conflitto generato nelle scuole e nelle universita' da una politica che deriva le proposte dai tagli di spesa e non i risparmi dalle proposte.

Fino ad ora il premier ha governato all'insegna delle emergenze - prosegue Barbi - esautorando il Parlamento e con norme eccezionali in singoli settori. Si fermi e non trasferisca alla societa' questo metodo di governo. Le conseguenze potrebbero essere imprevedibili. Lo invitiamo a riflettere, ad ascoltare e ad agire con moderazione''

BINDI, BERLUSCONI DEVE FARE IL CALLO ALLA DEMOCRAZIA - ''Un vero uomo di governo non minaccia e non provoca mai. E invece e' questo il mestiere di Berlusconi. E' lui che deve fare il callo alla democrazia e abituarsi all'idea che non tutti la pensano come lui'': cosi' Rosy Bindi, Vicepresidente della Camera dei Deputati.

''Dubito - aggiunge - che ci riesca. C'e' una larga parte del paese fatta di milioni di famiglie in allarme per il futuro, di lavoratori preoccupati della qualita' del loro lavoro, di studenti e giovani ricercatori che non sono disposti a rinunciare al diritto allo studio e al sapere, le leve per un domani migliore. Il governo fara' bene a rispettare la protesta e soprattutto a garantire che il dissenso, il sale della democrazia, possa esprimersi liberamente. Da oggi - conclude - Rosy Bindi - c'e' una ragione in piu' per essere tutti in piazza a Roma il 25 ottobre: respingere in modo fermo e democratico gli avvertimenti di stampo autoritario di Berlusconi''

FINOCCHIARO, NEANCHE SCELBA IMMAGINO' TANTO - Silvio Berlusconi come o peggio di Mario Scelba? Il confronto lo ha proposto la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro, intervenuta in apertura dei lavori in Aula al Senato impegnata nella discussione generale sul decreto Gelmini. Un discorso breve e intenso.

Finocchiaro ha ammonito che la discussione in Aula si apre ''sotto i peggiori auspici'' dopo le affermazioni del presidente del Consiglio sul possibile uso della forza pubblica per vigilare sulle proteste.

''La forza pubblica - ha precisato Finocchiaro - puo' essere richiesta soltanto dai responsabili della scuola e non imposta dal governo''. La presidente dei senatori del Pd ha detto di confidare per questo sulla ''prudenza'' del ministro dell'Interno. ''Finora - ha esordito Finocchiaro - avevamo ritenuto che uno dei limiti importanti di questa riforma fosse la sua mancata discussione con gli insegnanti e le famiglie. La conferenza stampa del presidente del Consiglio ci ha svelato quanto questa nostra critica fosse lontana dalla realta' assai meno piacevole. Sappiamo qual e' la suggestione esercitata dalla tattica del premier di trasformare questioni rilevanti di ordine sociale ed economico in questioni di ordine pubblico''.

''Ma non permetteremo - ha aggiunto Finocchiaro - che questo accada nella scuola. Giu' le mani dalla scuola. Mi affido alla prudenza del ministro dell'Interno e prego il presidente del Consiglio Berlusconi di riflettere su quale disagio provocherebbe nelle forze di polizia e che dovrebbero essere i responsabili a chiedere semmai l'intervento delle forze dell'ordine''.

''Berlusconi - ha incalzato la senatrice - provi a mischiarsi a chi protesta e scoprirebbe che ci sono tante famiglie e studenti che chiedono piu' scuola e piu' istruzione e non meno scuola. E di fare attenzione a certe infiltrazioni che potrebbero inquinare le proteste ... Neanche Scelba se lo sarebbe sognato''. Poi una sfida al premier. ''Se davvero Berlusconi crede nella figura del maestro prevalente - ha concluso Finocchiaro - allora approvi l'emendamento della collega Bastico che prevede la figura del maestro prevalente''

UNIONE UNIVERSITARI, GRAVISSIME PAROLE BERLUSCONI - L'Unione degli Universitari ritiene che il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi debba ''tornare indietro sulla decisione di usare le forze dell'ordine per reprimere le manifestazioni di dissenso''. ''Intendiamo richiamare il premier al senso di responsabilita' che un Primo Ministro deve assumere rispetto a manifestazioni di contrarieta' e alla richiesta di un confronto con il Governo espressa da studenti, docenti, ricercatori e dottorandi e che fino ad ora e' mancato'' e' detto in una nota.

L'Unione degli Universitari chiede al ''Presidente del Consiglio di dare delle risposte di apertura al dialogo e al confronto rispetto alle motivazioni che hanno generato questo forte clima di mobilitazione che continua a crescere, piuttosto che ordinare una repressione forzata attraverso l'utilizzo delle forze dell'ordine''.

MASCIA (PRC), ONDA PROTESTA NON PUO' ESSERE FERMATA - ''Le minacce di Berlusconi di schierare la polizia nelle universita' sono solo la dimostrazione che questo governo ha paura di un movimento che si allarga ogni giorno di piu'. Lo afferma Graziella Mascia del Prc.

''Si tratta di giovani che manifestano una netta contrarieta' ad un progetto autoritario delle destre - spiega - che porta con se un'idea restrittiva della formazione e della conoscenza. Insieme ai tagli di spesa per scuole ed universita' si vuole sostanzialmente tagliare la possibilita' per milioni di ragazzi di accedere ai saperi e costruire un proprio punto di vista critico. Migliaia e migliaia di studenti italiani in questi giorni scendono in piazza per dire no ad una cosiddetta 'riforma' di cui avvertono tutta la negativita' e allo stesso tempo esprimono una forma di identificazione di se. Difficile dire se esiste gia' un progetto alternativo dietro a questo no e quali sia, ma certamente e' chiaro a tutti il rischio della distruzione dei contenuti e dei valori che hanno caratterizzato la storia della scuola pubblica in Italia per molti decenni:la scolarita' di massa come elemento costitutivo della cittadinanza, un'idea della liberta' individuale e della capacita' di lettura critica del mondo, il significato dell'uguaglianza e del riconoscimento dell'''altra/o''. Infatti la figura del maestro unico, i grembiulini rosa e azzurri, le classi separate per i bambini immigrati sono i tratti caratterizzanti di questa controriforma della Gelmini. Berlusconi minaccia percio' l'uso della forza e della violenza poliziesca non per difendere il diritto allo studio ma al contrario per impedire la presa di coscienza di milioni di studenti''. ''Ma l'onda crescente della protesta non potra' essere fermata dalle minacce perche' ha gia' superato i confini del nostro paese: anche in Francia ed in Grecia - conclude Mascia - gli studenti protestano, e' un fenomeno che puo' cambiare in modo straordinario la democrazia in Italia e in Europa''.

AZIONE STUDENTESCA, NOI SIAMO CON GLI STUDENTI - ''Apprendo con sconcerto la volonta' del presidente Berlusconi di sgomberare le occupazioni con l'ausilio delle forze dell'ordine''. Lo dichiara Michele Pigliucci, responsabile nazionale di Azione Studentesca. ''Mi auguro che non succeda, spero che quella di Berlusconi sia una provocazione; noi siamo dalla parte degli studenti e dalla parte della liberta' di pensiero, come sempre. Siamo contrari alle proteste di questi giorni, messe in atto dagli studenti strumentalizzati dai professori, ma l'occupazione e' talvolta l'unico strumento che permette agli studenti, che in quanto minorenni non possono votare, di far sentire la propria voce. Anche molti nostri ragazzi sono costretti a utilizzare questo strumento nella battaglia contro lo strapotere dei professori, portata avanti da Azione Studentesca in questa stagione nelle scuole'' conclude la nota

ALEMANNO, NESSUNO PUO' NEGARE DIRITTO A MANIFESTARE - ''E' evidente che nessuno puo' negare agli studenti il diritto di manifestare''. Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno a margine della XXV Assemblea annuale dell'Anci che si e' aperta questo pomeriggio a Trieste commentando le parole del Premier sulla scuola e sull'intenzione di non permettere le occupazioni. Il sindaco di Roma ha poi aggiunto: ''Berlusconi si riferisce al diritto degli studenti di scegliere se partecipare ad una manifestazione, ad una occupazione oppure no''. Per Alemanno pero' nessuno puo' negare agli studenti il diritto di manifestare anche se non si puo' passare da questo all'obbligare tutti quanti a non entrare a scuola durante l'occupazione. ''Il problema di fondo - ha concluso il sindaco - e' che deve essere garantito a tutti gli studenti la liberta' di scegliere se partecipare o meno alle manifestazioni. E soprattutto bisogna rifiutare la violenza. Quello che e' successo ieri e' fatto molto grave e io invito gli studenti a isolare i violenti e a evitare fatti come quelli successi a Milano''.

MINNITI, MARONI RICORDI CHE AUTORITA' DI PS E' LUI - ''Le dichiarazioni del presidente del Consiglio sono molto gravi e rischiano di ingenerare un pericolosissimo effetto domino''. Lo dice a ''Radio Radicale'' il ministro dell'Interno del governo ombra del Pd Marco Minniti.

''Abbiamo una tradizione che ha sempre guardato con attenzione a cio' che avveniva nei movimenti sociali - prosegue - quelli che hanno avuto come riferimento la sinistra ma anche quelli della destra. Il rischio e' di cambiare un po' il profilo che storicamente hanno avuto le nostre forze di polizia per quanto riguarda il rapporto con la piazza, un approccio molto intelligente e puntato sull'idea della flessibilita' e del contenimento, e quindi sull'idea del convincimento e dell'uso della forza come ultima ratio, una cultura storicamente consolidata nelle forze di polizia. Mi auguro che il ministro dell'interno comprenda che l'autorita' nazionale di pubblica sicurezza e' il ministro dell'interno e non il presidente del consiglio, perche' la legge e la Costituzione dicono esattamente questo, la responsabilita' principale e' del ministro dell'interno''. ''Ho visto una straordinaria immagine a piazza Farnese- dice Minniti - un docente con un gruppo di docenti che facevano lezione, lezione davvero. Una protesta con le armi della democrazia, cosa c'e' di piu' bello ed evocativo? Se ci mando la polizia rischio di creare un gigantesco cortocircuito dal punto di vista degli studenti ma anche degli operatori di polizia che rischierei di mettere in grandissimo imbarazzo''.

ZACCARIA, BERLUSCONI MINACCIA STUDENTI E GIORNALISTI - Roberto Zaccaria, del Pd, sostiene che, nella conferenza stampa sulla scuola, il presidente del consiglio ha ''minacciato'' studenti e giornalisti. A Berlusconi, Zaccaria risponde che ''non siamo disposti a fare il callo ai suoi violenti attacchi''. ''Berlusconi minaccia l'uso della polizia contro gli studenti - afferma Zaccaria - mentre si fa lui stesso poliziotto nei confronti dei giornalisti presenti alla conferenza stampa, ventilando minacce''. Il parlamentare si augura che ora i giornalisti ''consegnino il loro taccuino al direttore e facciano un servizio dettagliato sulle parole del premier. Questa sarebbe la risposta piu' civile''. ''Berlusconi sappia - conclude Zaccaria - che non siamo disposti a fare il callo ai suoi violenti attacchi contro coloro che esprimo un libero dissenso sulle proposte del governo e contro chi fa il proprio lavoro informando i cittadini. Si sforzi, piuttosto, di capire i motivi dei manifestanti e impari a confrontarsi con chi ha una opinione diversa dalla sua''.

BOATO, NEL '68 MORO ASCOLTO' LEADER DEGLI STUDENTI - Marco Boato, uno dei leader della contestazione studentesca del '68 ed ex parlamentare dei Verdi critica la decisione del presidente del Consiglio di sedare le proteste in scuole ed universita' inviando le forze dell'ordine (''sarebbe un errore di portata incalcolabile'') e ricorda di come proprio nel '68 l'allora presidente del Consiglio Aldo Moro ascolto' a lungo i leader del movimento studentesco per capirne le ragioni.

''Vorrei ricordare che nella primavera del '68, quando tutte le universita' furono occupate anche molto a lungo, il governo di centrosinistra presieduto da Aldo Moro si guardo' bene dal fare intervenire la polizia dentro le aule universitarie e cerco', invece, di rispondere in chiave riformatrice alle istanze e alle proteste studentesche di allora. Addirittura - sottolinea Boato - Moro, per capire le ragioni profonde di quanto stava succedendo incontro' per ore un leader studentesco di allora, Silvano Bassetti, del Politecnico di Milano. Volle ascoltarlo riservatamente per farsi spiegare a fondo le ragioni del movimento degli studenti''.

''L'uso della polizia al posto della politica - prosegue - mettera' in grande difficolta' le stesse forze dell'ordine (che potrebbero essere utilizzate meglio contro la criminalita'), ma soprattutto potra' trasformarsi in un gigantesco boomerang per il governo''.

''Sarebbe un errore di portata incalcolabile - afferma con forza Boato - rispondere alle iniziative e alle occupazioni studentesche con l'adozione di misure di polizia. La tensione crescente che attraversa il mondo scolastico e universitario non si puo' governare sostituendo l'intervento della polizia al confronto politico, culturale e istituzionale''. Di occupazioni e proteste, dal '68 ad oggi, ce ne sono state molte ma, ricorda Boato, ''nessun governo si e' mai sognato di stroncarle 'manu militari'''

VENDOLA, INAUDITO POLIZIA IN LUOGHI FORMAZIONE - ''L'idea di Berlusconi di inviare la polizia nei luoghi deputati all'istruzione e alla formazione - afferma in una dichiarazione il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola - e' un inedito assoluto. Temo che il presidente del Consiglio non si renda conto che sta parlando degli atenei, che non sono luoghi di sovversione ma di formazione. E le stesse lotte degli studenti e dei professori sono parte integrante della storia e della cultura democratica di questo Paese: non a caso si sono formate in queste mobilitazioni intere generazioni di dirigenti politici democratici''.

''Se Berlusconi dovesse dar seguito alle sue minacce - prosegue Vendola - la sua sarebbe una scelta di illegalita' e violenza di gravita' inaudita. E' sorprendente che un Governo solitamente tanto attento alla ricerca del consenso a ogni costo non si interroghi su una sciagurata riforma che sta sollevando tante proteste sia tra i professori che tra gli studenti e, invece di riflettere sui contenuti profondamente sbagliati di quella riforma, speri di cavarsi d'impiccio ricorrendo alla violenza''

CASARINI, BERLUSCONI? PICCOLO PUTIN ISTERICO - Vietare le occupazioni contro le proteste nella scuola e' la risposta ''isterica e autoritaria di chi mostra il suo vero volto: quello di un piccolo Putin in salsa nostrana che vorrebbe fare come in Cecenia di fronte al protagonismo di centinaia di migliaia di persone che chiedono rispetto, democrazia e un modo diverso per poter studiare, lavorare e vivere''.

Cosi' Luca Casarini, uno dei leader del movimento dei no global del nord est commenta l'annuncio del premier che non saranno piu' permesse occupazioni.

''Credi invece - aggiunge Casarini - che i movimenti veri, che nulla hanno a che fare con le diatribe dei partiti politico, non solo vadano ascoltati ma anche indichino gia' una nuova realta' per questo paese''. ''Certo e' paradossale - conclude - che chi si presenta come il nuovo pensi di governare solo grazie ai vecchi manganelli e ai ministri di polizia''.

HACK, POLIZIA IN ATENEO VERGOGNA,FALSA DEMOCRAZIA - ''Il decreto sulla scuola e l'Universita' non e' stato discusso ne' in Parlamento ne' con chi in questi posti lavora: in Italia c'e' una falsa democrazia, una situazione terribile per il nostro Paese. E le frasi di Berlusconi sulla polizia sono vergognose''. Lo ha detto l'astrofisica Margherita Hack riferendosi alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio che ha annunciato l'intenzione di convocare per oggi il ministro degli Interni Roberto Maroni per un eventuale intervento delle forze dell'ordine. L'astrofisica e' oggi a Firenze per una lezione davanti a circa 2000 studenti e curiosi radunati in piazza della Signoria.

FGCI, ENTRATI NELL'ERA FASCISTA MA NON CI FERMERANNO - ''Siamo entrati nell'era fascista''. Riccardo Messina, coordinatore nazionale della Fgci, la federazione giovanile del Pdci, spiega: ''Le dichiarazioni di Berlusconi, che ha annunciato di voler risolvere come un problema di ordine pubblico le mobilitazioni e le occupazioni di questi giorni, dimostrano che il governo ha paura''.

''Gli studenti e le studentesse italiane non hanno paura, e continueranno nella protesta. Chiediamo in particolare le immediate dimissioni del ministro Gelmini e dell'intero governo. Noi non abbiamo paura. Per difendere chi lotta abbiamo gia' attivato sul sito www.taglialagelmini.it uno sportello on line di supporto legale, a tutela di coloro che eventualmente verranno coinvolti nell'ondata repressiva di Berlusconi. Non ci fermeranno - conclude l'esponente comunista - agitando le baionette''.

NAPOLITANO, SU DL DECIDE PARLAMENTO MA SERVE DIALOGO NON SPETTA A PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DECIDERE CON CHI STARE - ''Cari studenti, dottorandi e ricercatori della Sapienza, ho ascoltato e letto con attenzione la lettera che mi avete consegnato e colgo l'occasione per indirizzarvi alcuni chiarimenti e spunti di riflessione''. Esordisce cosi' il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano nella missiva con cui risponde alla lettera consegnatagli dagli studenti dell'Universita' 'La Sapienza' incentrata sui problemi dell'istruzione e della scuola. ''Innanzitutto : penso vi sia chiaro quale ordinamento la Costituzione abbia disegnato per la Repubblica. La nostra e' una democrazia parlamentare - simile a quella di quasi tutti gli altri Stati europei - in cui al Capo dello Stato non sono attribuiti poteri esecutivi. Io non debbo dunque ''decidere da che parte stare'' : non posso stare dalla parte del governo e delle sue scelte, ne' dalla parte opposta. Le politiche relative a qualsiasi campo dell'azione dello Stato vengono definite dal Parlamento, in seno al quale la maggioranza e l'opposizione sono chiamate al confronto tra le rispettive proposte, che possono configurare soluzioni alternative ai problemi da affrontare. Al Presidente della Repubblica non spetta pronunciarsi nel merito dell'una o dell'altra soluzione in discussione, ne' suggerirne una propria, ma spetta solo richiamarsi ai principi e alle regole della Costituzione''. ''Cio' non significa - sia chiaro - che io mi senta estraneo (''abbandonandole a se stesse'', per usare la vostra espressione) alle esigenze della scuola, della ricerca, dell'Universita'. Al contrario : a queste esigenze, e alle problematiche connesse, ho dedicato, nello svolgimento delle mie attuali funzioni, da piu' di due anni, la piu' convinta e appassionata attenzione e iniziativa

E' davvero in giuoco il futuro del paese : se l'Italia vuole evitare un'emorragia di preziosi giovani talenti, che trovano riconoscimento all'estero, gli investimenti nella ricerca - soprattutto - dovrebbero costituire una priorita', anche nella allocazione delle risorse, pubbliche e private. Dico ''dovrebbero'' perche' in realta' le scelte pubbliche (e anche quelle del sistema delle imprese) non sembrano riconoscere tale ''priorita''', a cui troppe altre ne vengono affiancate - in particolare quando si discute di legge finanziaria e di bilancio - col risultato che gia' da anni non ci si attiene ad alcun criterio di priorita' e non si persegue un nuovo equilibrio nella distribuzione delle risorse tra i diversi settori di spesa''.

''Di qui -prosegue Napolitano -le preoccupazioni di fondo che spiegano la vostra ansieta', fatta di gravi incertezze per l'avvenire vostro e della nazione. E' indispensabile che su questi temi non si cristallizzi un clima di pura contrapposizione, ma ci si apra all'ascolto reciproco, a una seria considerazione delle rispettive ragioni. Il governo ha ritenuto necessario e urgente definire, fin dal giugno scorso, sia pure per grandi aggregati, le previsioni di spesa per i prossimi tre anni, al fine di rispettare l'impegno da tempo sottoscritto dall'Italia in sede europea per l'azzeramento del deficit di bilancio e per la graduale, ma netta e costante, riduzione del debito pubblico. Sono certo che anche a voi non sfugge l'importanza strategica di questo obbiettivo, il cui raggiungimento e' condizione per uno sviluppo di politiche pubbliche meno pesantemente condizionato dall'onere del debito via via accumulatosi.

Tuttavia io auspico : 1) che si creino spazi per un confronto - in sede parlamentare - su come meglio definire e distribuire nel tempo i tagli ritenuti complessivamente indispensabili della spesa pubblica tra i ministeri e i vari programmi, valutando attentamente l'esigenza di salvaguardare livelli adeguati di spesa per la ricerca e la formazione ; 2) che a sostegno di questo sforzo, si formulino proposte anche da parte di studenti e docenti, per razionalizzare la spesa ed elevarne la qualita', con particolare riferimento all'Universita', dovendosi rimuovere distorsioni, insufficienze e sprechi che nessuno puo' negare. E cio' sposta il discorso sulla tematica degli ordinamenti e della gestione del sistema universitario : tematica sulla quale e' atteso un confronto tra il governo e gli organismi rappresentativi delle Universita'''. ''Occorre che tutte le istituzioni e le forze sociali e culturali - conclude- si predispongano senza indugio a tale confronto, in termini riflessivi e costruttivi: dando prova, anche voi, responsabilmente, di ''determinazione e intelligenza'', come avete scritto a conclusione della vostra lettera''.

(red)

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  • mikmak@infinito.it