Appuntamenti

Domenica, 15 Dicembre 2024 alle ore 15,30 - Via Aleardi 14 Mestre (VE)

Zenotdel, l'emancipazione femminile nella rivoluzione bolscevica.


Nel corso dell’iniziativa, si tratterà un aspetto meno noto della storia del marxismo: quel femminismo di classe, marxista e rivoluzionario che contribuì alla Rivoluzione d’Ottobre del 1917 e infine alla nascita dello Ženotdel, il dipartimento per il lavoro tra le donne del Partito Bolscevico nei primi anni della giovane Repubblica Sovietica.
Il contributo delle donne alla Rivoluzione fu significativo, ma spesso viene ignorato o minimizzato.
In quell’eccezionale evento della storia, le donne furono protagoniste alla pari degli uomini: combattenti nell’Armata Rossa, ausiliarie, agitatrici, propagandiste.
L’inizio stesso della Rivoluzione d’Ottobre fu il culmine di due anni di disordini e di tumulti spesso guidati proprio dalle donne.
La necessità di un lavoro femminista prima, durante e dopo la Rivoluzione, emerse con una straordinaria chiarezza grazie a compagne come Clara Zetkin.

Nadežda Krupskaja, Aleksandra Kollontaj, Inessa Armand e altre attiviste che non fecero sconti al femminismo borghese, rimarcando più volte l’impossibilità di una cooperazione.
Finché la donna fosse stata incatenata al lavoro domestico, alla cura e alla famiglia, sarebbero state estremamente ridotte tutte le sue possibilità di partecipare alla vita politica e sociale, sarebbe stato impossibile distruggere lo sfruttamento e la schiavitù, sarebbe stato impossibile costruire il socialismo.

I bolscevichi riuscirono laddove tutti gli stati borghesi avevano fallito: subito dopo la Rivoluzione d’Ottobre si abolì il matrimonio religioso e si istituì il divorzio; nel 1918 vennero introdotte le leggi più progressive in materia fino ad allora mai emanate: libera circolazione delle donne, abolizione della distinzione tra figli legittimi e illegittimi dando una spallata alla proprietà patriarcale della prole, parità salariale tra uomini e donne, tutela delle lavoratrici dalle molestie sul luogo di lavoro, depenalizzazione e riconoscimento a pieno titolo dell’amore omosessuale.
Nel 1920 l’aborto venne reso legale, gratuito e garantito nelle strutture statali e in condizione mediche sicure.
In tempi rapidissimi, le bolsceviche misero in piedi una rete di comunicazione, una struttura organizzativa che nel 1919 portò alla creazione dello Ženotdel (Dipartimento per il lavoro tra le donne), la manifestazione concreta più completa del femminismo marxista rivoluzionario che sia stata attuata ad oggi.

L’obiettivo principale dello Ženotdel era esplicitamente quello di attrarre le masse femminili nella costruzione del socialismo, mirando a rivoluzionare strutturalmente il ruolo delle donne, della famiglia e della società. È allo Ženotdel che si deve l’embrione di una socializzazione del lavoro domestico che poi Stalin stroncherà senza pietà.
Oggi quell’esperienza rimane un punto di riferimento fondamentale per costruire una società radicalmente diversa: lotta femminista e lotta di classe marciano insieme, sono intrecciate poiché le donne rappresentano una buona fetta del proletariato e perché, oltre al capitalismo, è necessario abbattere anche il patriarcato nelle varie forme che esso assume contro le donne e le altre soggettività oppresse.
Dall’esito di queste lotte, su scala internazionale, dipende la riuscita di una rivoluzione e la vittoria del socialismo.

ORGANIZZA

  • Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Venezia Pietro Tresso.

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