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Basta sangue dei lavoratori!

7 Maggio 2024
caladacca+


La data di ieri ha visto una nuova giornata di lutto per la classe lavoratrice. A Casteldaccia, in provincia di Palermo, cinque operai sono morti a causa delle esalazioni tossiche all’interno dei cunicoli di sollevamento delle acque reflue, nei quali lavoravano guarda caso senza l’ausilio di maschere protettive. Operai la cui età media superava i cinquant'anni. Nella stessa giornata di oggi un operaio di 34 anni è morto a Segusino, in provincia di Treviso, schiacciato da un camion.

Questa è l'ennesima strage sul posto di lavoro che non può passare inosservata.
Il primo quadrimestre di quest'anno si apre con un bilancio più che preoccupante: 350 lavoratori morti sul posto di lavoro, trend ancora lontano in proporzione dai 1467 del 2023 segnalati dall’Osservatorio Morti sul Lavoro di Bologna, ma non bisogna dimenticare che i morti tendono a salire in base all’andamento dell’economia. E l’economia del capitalismo italiano è in sostanziale stagnazione. Ma anche in stagnazione non si fa problemi a fare stragi di lavoratori.

Come Partito Comunista dei lavoratori ci stringiamo alle famiglie che hanno perso il proprio marito, il proprio padre, il proprio figlio.

Anche per questo siamo presenti alle due manifestazioni che sono state indette rispettivamente dai confederali (CGIL-CISL-UIL) di fronte la Prefettura di Palermo alle ore 9:00 e dai sindacati di base davanti la sede dell'AMAP in via Volturno alle ore 11:00.

Riteniamo necessario non solo partecipare alle mobilitazioni che sono state indette ma anche proporre l'indizione di un'assemblea di discussione per lanciare una mobilitazione:

- contro le morti "bianche"
- per la sicurezza sui posti di lavoro
- per un miglioramento delle condizioni lavorative.

La giornata di sciopero di oggi (4 ore di CGIL-CISL-UIL e 8 ore di USB) rappresentano sicuramente un'azione positiva di risposta immediata alla tragedia. Ciò però non basta, così come non basta la campagna -giusta- di USB per introdurre il reato di omicidio sul posto di lavoro. La necessità primaria rimane sempre la stessa: organizzare la classe indipendentemente dalla sigla sindacale attraverso la rinascita dei consigli operai e aprire una stagione di scioperi generali, generalizzati e ad oltranza, preparati da casse di resistenza che li finanzino.

Il problema è endemico e strutturale: il problema si chiama capitalismo.

In quanto organizzazione marxista rivoluzionaria sappiamo benissimo che è indispensabile non solo denunciare i crimini della classe padronale e dello Stato borghese asservitole ma anche costruire un'alternativa di sistema radicale e rivoluzionaria: il governo dei lavoratori.

Basta morti sul lavoro!

Partito Comunista dei Lavoratori - Commissione sindacale

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