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Libertà per Anan Yaeesh!

12 Marzo 2024

L'Italia incarcera un militante palestinese su mandato dello Stato d'Israele

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L'Italia è a tal punto complice di Israele da incarcerare militanti della resistenza palestinese su preciso mandato delle autorità sioniste. È il caso dei tre arresti avvenuti ieri all'Aquila, con l'accusa di terrorismo, tra i quali Anan Yaeesh.
Anan, 37 anni, nato e cresciuto a Tulkaren, nella Cisgiordania occupata, è stato arrestato una prima volta il 29 gennaio all'Aquila dopo la richiesta di estradizione da parte delle autorità israeliane. Negli anni della seconda Intifada Anan era un adolescente, attivo nella sua città. Fu arrestato dagli occupanti scontando quattro anni di galera quale detenuto politico. Nel 2013 ha lasciato la Palestina per l'Europa, prima la Norvegia, poi l'Italia, dove vive dal 2017. Ora il suo arresto.

Di cosa è accusato? Di resistenza all'occupazione sionista. Chi lo accusa? Lo Stato sionista occupante. La brigata Tulkarem, in cui Anan militava, agiva contro le truppe occupanti, in piena conformità peraltro da un punto di vista formale allo stesso diritto internazionale. Era un militante della resistenza palestinese.
Per Israele si tratta naturalmente di “terrorismo”. Per questo ha chiesto all'Italia l'estradizione di Anan. La Corte d'Appello dell'Aquila ha applicato nei suoi confronti la misura più restrittiva possibile tra le diverse opzioni cautelari: l'arresto e la traduzione in carcere. È obbedienza servile allo Stato sionista, tanto che il Ministro degli Esteri Tajani non intende avviare alcuna interlocuzione con l’ambasciatore israeliano Alon Bar, che, per di più, nel corso dell’evento tenutosi al Senato per i settantacinque anni di rapporti fra Italia e Israele ha affermato di non essere a conoscenza del caso.

Questa richiesta di estradizione va respinta. Estradare Anan in Israele significherebbe condannarlo ad un regime carcerario militare, segnato da torture, trattamenti degradanti, condizioni disumane. Perché questo è il regime carcerario che Israele riserva ai prigionieri palestinesi. L'arresto di Anan è già di per sé un fatto gravissimo. La sua estradizione sarebbe di fatto tentato omicidio.

Il PCL partecipa alla campagna unitaria per il rifiuto dell'estradizione e per la liberazione immediata di Anan.

Giù le mani da Anan Yaeesh!

Partito Comunista dei Lavoratori

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