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Vannacci esalta Rizzo, nel nome di Stalin

L'abbraccio omofobo tra il generale fascistoide e il ciarlatano rossobruno

9 Marzo 2024
vannizzo


Il Corriere della Sera del 1 marzo ha dedicato due pagine intere di intervista al generale Vannacci, campione del “pensiero” iperreazionario in formato nazionalpopolare, e candidato probabile di Matteo Salvini per il Parlamento Europeo.

Rivelatore un frammento.

«Cosa votava nella Prima Repubblica?» chiede Aldo Cazzullo a Vannacci. «A destra. Ma non mi sono mai sentito prigioniero di categorie. Apprezzo anche uomini di sinistra». «Ad esempio?» chiede incuriosito l'intervistatore. Risposta pronta di Vannacci: «Marco Rizzo. Mi piace la sua visione sociale. Mi ha colpito una frase che mi hanno indirizzato sui social: ”Marx diceva: proletari di tutto il mondo unitevi. La prole si fa con un uomo e una donna. Stalin mise fuorilegge l'omosessualità...».

Che dire. L'abbraccio omofobo di Vannacci a Rizzo nel nome di Stalin ci parla di Stalin, non solo di Rizzo. Quelle di Rizzo, in fondo, sono solo parole di un povero ciarlatano vendutosi alla reazione in cambio di qualche ospitata su Rete4. Il decreto di Stalin del 1933 che dichiarava l'omossessualità reato penale fu invece una tragedia vera, che comportò la condanna a morte di migliaia di “colpevoli”. L'ammirazione di Vannacci per Stalin è drammaticamente meritata, quella per Rizzo un comico effetto collaterale.

Partito Comunista dei Lavoratori

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