Dalle sezioni del PCL

Giorno del ricordo... distorto

Provocazione dal negazionismo nazifascista sui fatti della Dalmazia contro i convegni dell'ANPI Molise

10 Febbraio 2024
foibemolise


Le falsità inaudite di Meffe, coordinatore molisano della “Unione degli Istriani” infastidito da chi divulga le scomode verità storiche occultate, e le sue invettive contro l’ANPI Molise, offendono la memoria di tutte le vittime della guerra nazifascista, incluse quelle istriane.

Dunque quali istriani rappresenterebbe: quelli che negano i crimini contro l’umanità commessi dei fascisti italiani e dai nazisti tedeschi nella ex Jugoslavia che furono la causa anche della tragedia istriana?

Rifila una falsità storica dietro l’altra, in perfetta armonia col canovaccio delle patacche nazifasciste, che sin dall’immediato dopoguerra utilizzano maldestramente la tragedia dei profughi istriani, dei quali a loro non interessa nulla, solo per delegittimare vergognosamente la Resistenza, per mettere sullo stesso piano i carnefici fascisti con chi ha dato la vita per liberarci da quella barbarie, compresa la eroica resistenza slava.

La mistificazione sta nell’occultare la vera causa dell’esodo istriano, cioè i crimini perpetrati dal regime criminale italiano monarchico-fascista insieme a quello nazista nella ex Jugoslavia: decine di migliaia di vittime civili e partigiane (italiane incluse); pulizia etnica e incendi su interi villaggi, campi di concentramento, stupri e quant’altro, emerso e finito nell’insabbiamento dei processi di cui al famigerato armadio della vergogna scoperto negli anni ’90.

Tutto preceduto dalla violenza sanguinaria scatenata dal regime criminale di Mussolini sin dagli anni ’20 contro la minoranza slava nell’Italia nord-orientale, che tendeva ad identificare falsamente l’italiano col fascista, odiato per le vessazioni imposte alla popolazione slava.

L’altra falsità, degna dei peggiori pataccari della storia contenuta nel provocatorio comunicato di Meffe, è nel blaterare di “decine di migliaia di vittime italiane infoibate dai titini” la cui prove non sono mai esistite, come riconosciuto dagli studiosi e dagli storici non pataccari, nel mentre i circa 300-400 corpi accertati nelle foibe sono vittime di guerra, cioè degli scontri causati dagli oppressori fascisti a fronte della Resistenza alla loro barbarie.

Invero è la stessa “giornata del ricordo”, istituita dalle destre postfasciste, a essere fondata su un tendenzioso negazionismo revisionista, occultando quei crimini di guerra nazifascisti nella ex Jugoslavia e così rimuovendo la stessa causa di fondo della tragedia vissuta anche dai profughi italiani.

Una tragedia che senza il nazifascismo non ci sarebbe stata, e che anzi, con l’affermazione dei veri principi comunisti dell’autodeterminazione dei popoli avrebbe potuto portare la Resistenza a costruire la convivenza in pace di italiani e slavi una un paese socialista, cioè libero sia dall’oppressione capitalista sia dall’oppressione stalinista che aveva tradito la rivoluzione di Lenin e di Trotsky, che proprio su quei principi si fondava.

Partito Comunista dei Lavoratori - Molise

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