Dalle sezioni del PCL

‘Sta rottura de coglioni dei fascisti

Contro la celebrazione del neofascismo ad Arezzo

19 Dicembre 2023
Oresidio


Ad Arezzo, in data odierna viene ricordata la figura di Ghinelli Oreste, padre dell'attuale sindaco e federale missino negli anni della strategia della tensione e dello stragismo


Ad Arezzo al peggio non c’è mai fine, ovvero quando si tocca il fondo non rimane che scavare, è di questi giorni la notizia che il 19 dicembre si terrà nel consiglio comunale cittadino la commemorazione di Oreste Ghinelli, nel centenario dalla nascita.

Il problema è che non stiamo parlando di un cittadino benemerito, di un mecenate delle scienze o delle arti, o semplicemente di un uomo perbene come qualcuno pateticamente vorrebbe raccontare.

Ghinelli non è stato solo un militare della repubblica di Salò, non è stato solo il federale dell’MSI aretino per tanti anni, non è stato solo l’avvocato difensore di imputati per strage durante la strategia della tensione degli anni settanta. Ghinelli è il simbolo della parte più reazionaria della società italiana, di quella parte della società che si è fatta strumento della più dura oppressione di classe negli anni del ventennio, che si è incaricata della repressione della lotta partigiana e delle più spietate stragi contro i civili nonché delle persecuzioni degli ebrei e della loro consegna ai campi di sterminio e ai boia nazisti.

Ghinelli è stato ben immerso nel brodo di coltura del neofascismo che ha visto il suo culmine nella strategia della tensione degli anni settanta, che non a caso ha visto assurgere a protagonisti i fascisti aretini sulla scena nazionale. Nessuno ha dimenticato la strage dell’Italicus, nessuno ha dimenticato le violenze squadriste contro giovani di sinistra, sindacalisti, attentati a case del popolo e sedi sindacali, contro le linee ferroviarie, nessuno dimentica gli esponenti fascisti che giravano armati per l’Arezzo dei primi anni settanta. Nessuno dimentica gli intrecci di questi personaggi con la figura di Licio Gelli, esaltata in anni recenti negli ambienti istituzionali aretini. All’indomani della vittoria progressista del referendum sul divorzio venne utilizzata l’arma stragista con i tragici attentati di Brescia e dell’Italicus, in seguito al secondo attentato emersero i coinvolgimenti pesantissimi di gruppi neofascisti toscani umbri, ma più in particolare di Arezzo e della sua provincia. Nessuno ha dimenticato quelle figure a tratti grottesche, le rocambolesche evasioni dal carcere di San Benedetto, esplosivi e armi nascoste rinvenute nelle campagne, arresti di personaggi intenti a progettare attentati, le connessioni con feroci assassini come Mario Tuti o di altri finiti a fare da manovalanza nella Spagna di Franco o nell’argentina della dittatura militare. Ma la strategia della tensione passò anche attraverso l’organizzazione di strutture segrete, parallele ed eversive legate all’imperialismo NATO (La Rosa dei Venti, la loggia P2, Gladio, Nuclei di Difesa dello Stato, i gruppi come Avanguardia Nazionale, Ordine Nero, Ordine Nuovo, i cui appartenenti entravano e uscivano a seconda delle convenienze dal MSI). In questo contesto che si situa l’opaca figura di Oreste Ghinelli.

Evidente è il tentativo di manipolare il passato, di far passare il fascismo come senso comune, non solo il fascismo ma anche lo stragismo fascista degli anni sessanta e settanta, a quando le celebrazioni di De Lorenzo o di Junio Valerio Borghese? Questo tributo a Oreste Ghinelli che si celebra oggi in consiglio comunale non è solo un atto di piaggeria istituzionale nei confronti del sindaco.

Se Arezzo è governata da questa gente dobbiamo solo ringraziare i partiti del centrosinistra e le loro strategie, le politiche di compromissione con gli interessi della borghesia a livello locale e nazionale. Solo la ripresa delle lotte operaie, sociali e democratiche in una prospettiva di rottura rivoluzionaria, solo la costruzione di un Fronte Unico delle organizzazioni della classe lavoratrice può chiudere questa pagina vergognosa.

Partito Comunista dei Lavoratori - cellula Arezzo città

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