Dalle sezioni del PCL

Il PCL ricorda Giaime Pintor a ottant'anni dalla sua morte

4 Dicembre 2023
giaime_pintor


Gli antifascisti molisani hanno ricordato il partigiano Giaime Pintor, recandosi sul cippo dove cadde e deponendo un mazzo di fiori, nell’anniversario della sua morte avvenuta il 1 dicembre 1943 ai piedi di Monte Marrone a Castelnuovo Al Volturno, a causa di una mina tedesca, nel tentativo di passare le linee insieme al gruppo che guidava per organizzare nel Lazio i gruppi di resistenza partigiana contro la barbarie nazifascista.

Con l’occasione, ricordiamo la nostra proposta inoltrata il 24 aprile 2020 al comune di Isernia di intitolare al partigiano Pintor l’attuale via Giovanni Berta (nome utilizzato per esaltare lo squadrismo criminale fascista degli anni ’20 e perciò abolito in tutta Italia, tranne a Isernia). Sollecitiamo una risposta.

Una vita spezzata a soli 24 anni per liberare l’Italia dall’oppressione dell’occupante nazista e dai loro vili servi fascisti; una giovane promessa di talento letterario che stava vivendo la sua evoluzione verso il marxismo e la prospettiva socialista intesa come lotta per una società più libera e più giusta.

Nel ’39 collaborò con Lucio Lombardo Radice per creare la cellula comunista a Salerno, e nel suo saggio su Pisacane pose in rilievo il suo embrione di socialismo nel Risorgimento, in alternativa alla sua direzione borghese.

Come si sarebbe posto di fronte ai fatti futuri sintetizzabili nella conclusione di Calamandrei sulla nuova Costituzione del ’48 come «promessa di una rivoluzione tradita»? Di fronte alla continuità del dominio di classe di capitalisti, banchieri e latifondisti anche nella repubblica “democratica” con il regime criminale di Mussolini che avevano foraggiato? Di fronte ai crimini e al tradimento controrivoluzionario dello stalinismo, perpetrato verso il socialismo e dunque, mediante la dirigenza togliattiana del PCI, anche verso le vere e più conseguenti aspirazioni della stessa Resistenza italiana?

Un passaggio è significativo nella lettera di Giaime al fratello Luigi prima di partire per la missione in cui cadde, là dove scrive di aver disertato l’esercito di Badoglio denunciandone la continuità con il vecchio regime anche nella nuova posizione antitedesca, assumendo la Resistenza partigiana e le sue più avanzate prospettive come reale alternativa al fascismo e alle classi dominanti che lo avevano sostenuto per schiacciare le classi sfruttate.

Queste iniziative rappresentano un momento di riflessione che dovrebbe diventare permanente, tanto più oggi, a fronte di una ripresa delle destre più becere e del sopravvento in Italia di un governo postfascista, il più reazionario dalla nascita della Repubblica, favorito anche dallo sdoganamento avutosi durante il nefasto ventennio berlusconiano, a sua volta agevolato dalle politiche antisociali ed antioperaie del centrosinistra.

Un governo che sta colpendo ulteriormente le condizioni di vita delle classi popolari, gli spazi democratici ("premierato forte") e del diritto di sciopero. Non è di certo questa l’Italia liberata per cui hanno dato la vita i partigiani come Pintor.

Partito Comunista dei Lavoratori - Molise

CONDIVIDI

FONTE