Interventi

Berlusconi, un Andreotti moderno

16 Giugno 2023
berluscotti


Dopo la dittatura fascista, la prima repubblica, compresa la costituzione si è formata con l'accordo delle due chiese postconflitto: la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista Italiano di Togliatti, un partito di massa e di classe ma, per volontà del "peggiore", integrato nei gangli del sistema della borghesia.

Nel 1946 Togliatti emana l'amnistia scarcerando decine di migliaia di fascisti, legittimando così un "diritto di cittadinanza" ai carnefici e complici del nazismo.
Lo stesso Andreotti in molte interviste ha sempre elogiato il ruolo del "peggiore". Andreotti è stato l'uomo, il politico dei più grandi misteri politici italiani. Amico di Salvo Lima e Ciancimino, non è mai riuscito a farsi incastrare dalla magistratura nonostante alcuni processi per mafia siano andati in prescrizione.
L'unica condanna ricevuta (una sciocchezza) è quella per diffamazione. Caratterialmente un uomo posato, mai sopra le righe, calmo nell'esprimere le proprie posizioni con un senso dell'ironia velenosa e tagliente. Un uomo della prima repubblica, dove non si urlava nei talk show dove contava la parola più che l'immagine.

Berlusconi è stato tutt'altra cosa dal punto di vista caratteriale. Barzellettiere, elegante, l'uomo figo con la bandana, l'uomo delle ville più prestigiose, l'uomo che si è fatto da solo passando dal porta a porta come rappresentate all'uomo più potente come imprenditore.
Con le televisioni, aiutato da Craxi, portò una ventata di novità rispetto alla lottizzazione partitica della RAI con programmi leggeri, di rilassamento per le cene delle famiglie italiane.
Il suo populismo calzò perfettamente quello dell'italiano medio, eliminando la parola, la riflessione, a vantaggio dell'immagine, dei corpi delle persone, attraverso la cultura della mercificazione del successo, non in base alle qualità ma in base alla bellezza dei corpi, dell'immagine, del carrierismo, del denaro.
Si presentò come antipolitica, ma attraverso i partiti e dirigenti riciclati e cooptati nella nuova creatura politica fondata insieme a Dell'Utri (condannato a sette anni per concorso esterno associazione mafiosa) attuò lo stesso sistema, cacciando dalla RAI Biagi, Luttazzi, Santoro.

Ma in questo sistema "culturale" durato oltre vent'anni, il cosiddetto antiberlusconismo della "sinistra" postcomunista si è adagiato, e attraverso la bicamerale ha tentato di modificare insieme a lui le regole del gioco istituzionale, senza mai mettere in discussione il conflitto di interessi e le politiche di smantellamento dello stato sociale.

Come Andreotti, Berlusconi, nonostante fosse amico di Dell'Utri, nonostante avesse assunto uno stalliere organico a cosa nostra (lui affermò a sua insaputa), nonostante le dichiarazioni di molti pentiti, ha avuto una sola condanna per frode fiscale (4 anni, dei quali 3 condonati con l'indulto e l'altro ai servizi sociali). Nessun collegamento con la mafia. Come Andreotti.
L'uomo della strada, il famigerato italiano medio, potrebbe affermare: le sentenze si rispettano.
Questa è l'Italia, la repubblica delle banane .

Sandro Bracciotti

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