Dalle sezioni del PCL

La crisi di Reggio Calabria e la manifestazione del 22 giugno

Contro il regionalismo vampiro! Per l'unità rivoluzionaria del proletariato del Sud e del Nord!

2 Giugno 2019
sud


Venerdì 31 maggio 2019 si è tenuta a Reggio Calabria un’assemblea promossa dal PCL per avviare un confronto fra le varie realtà dell’opposizione di sinistra sui compiti proposti dalla situazione politica.
Tutto ciò all’indomani dell’ennesima operazione trasformista che con la presenza nell’aula del Consiglio comunale di un rappresentante della destra ha consentito l’esistenza del numero legale salvando ancora una volta la giunta dal collasso definitivo, e consentendole di procedere all’ennesima operazione di facciata con un minirimpasto.
Lo scenario è quello di una città invivibile con servizi collassati, tariffe capestro, abbandono delle periferie.
Su questo scenario si abbatterà la “secessione dei ricchi” del regionalismo differenziato.
Se è vero che questa controriforma aggraverà il divario tra Nord e Sud, il rischio è che si risponda in maniera errata e suicida sventolando la bandiera di un “Sud tutto povero” che si dovrebbe unire contro un "Nord tutto ricco".

C’è un nuovo blocco storico della borghesia. La realtà è molto più complessa: da un lato consistenti settori della società meridionale beneficerebbero di altri aspetti della politica economica governativa (flat tax, detassazione degli oneri sociali, cancellazione della contrattazione nazionale, zone speciali e altro ancora) che consegna al sistema di potere mafioso la gestione privatistica di servizi pubblici liquidati dal governo; dall’altro anche nel ricco Nord il grosso del flusso di risorse sarebbe dirottato a una borghesia vorace che lascerebbe solo misere briciole a un mondo del lavoro pauperizzato da decenni di crisi.

Il PCL si batte contro il regionalismo differenziato con una proposta che non divide le masse del Nord e le masse del Sud; che si sviluppi sulle basi di una vertenza generale per annullare il debito pubblico, per colpire i grandi patrimoni, per liberare risorse per sviluppo e occupazione.
Una proposta rivoluzionaria che cammina su una prospettiva di rovesciamento dell’ordine vecchio della società e di una trasformazione socialista.

Questa indicazione sarà portata anche nella manifestazione nazionale per il Sud che si terrà il 22 giugno a Reggio Calabria.
Il PCL teme che essa si trasformi in un rituale in cui i maggiori sindacati cerchino di costruire un rapporto con una realtà di massa devastata dal salvinismo e da dinamiche sempre più apertamente reazionarie, senza produrre risposte concrete.
Il “rinnovatore” Landini non può portare la CGIL nelle spire di un’unità sindacale verticistica tra le varie burocrazie dominanti. Ciò liquiderebbe non solo l’identità della stessa CGIL ma anche la possibilità di quella svolta classista di cui il Sud e tutto il mondo del lavoro, che oggi comprende anche la realtà dei migranti, ha drammaticamente bisogno.
Nella città di Reggio Calabria il PCL si rammarica del fatto che all’iniziativa del 31 maggio abbia partecipato solo il PRC, e per questo rinnova l'invito all’avvio del confronto, al quale porta un contributo costituito da anni di lavoro politico duro e indefesso svolto per costruire la Reggio dei lavoratori.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Reggio Calabria

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