Dalle sezioni del PCL

La lotta al Muos e alla borghesia mafiosa a Niscemi

31 Gennaio 2018
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L'operazione condotta dai poliziotti della mobile di Caltanissetta e dai commissariati di Niscemi e Gela, coordinati dai PM della Direzione Distrettuale Antimafia nissena, ha avuto il via la scorsa estate a Niscemi proprio nei giorni in cui si insediavano il nuovo sindaco e l’assise civica nella cittadina nissena. Lo scossone giudiziario portò agli arresti domiciliari il primo cittadino uscente Francesco La Rosa, rieletto in consiglio comunale (dopo essersi candidato a sindaco anche alle ultime amministrative ed essere poi sconfitto al ballottaggio da Massimiliano Valentino Conti) e il suo ex assessore, esponente della stessa lista, Carlo Attardi. Negli scorsi giorni sono stati notificati gli avvisi di conclusione delle indagini. Oltre a La Rosa e ad Attardi, la DDA ha mosso accuse tra gli altri anche a Giuseppe Attardi, padre di Carlo.

In base a quanto ricostruito dall’indagine denominata “Polis”, il voto che portò all’elezione a primo cittadino di Francesco La Rosa sarebbe stato condizionato dall’intervento dei boss di Niscemi, Giancarlo Giugno, e di Gela, Alessandro Barberi. Essi avrebbero stretto un patto col candidato sindaco per le elezioni amministrative del 2012. Gli investigatori, hanno quindi concentrato le loro attenzioni principalmente sulle mosse di coloro i quali vengono considerati esponenti di spicco delle famiglie di cosa nostra di Niscemi e Gela. Tra i capi di imputazione vi sono quelli di associazione mafiosa per i boss e di voto di scambio per La Rosa e gli Attardi, per un totale di 9 indagati. I PM della DDA di Caltanissetta adesso potrebbero chiedere il rinvio a giudizio. Le difese, dal canto loro, hanno sempre escluso il condizionamento mafioso negli equilibri elettorali che cinque anni fa portarono La Rosa a conquistare il municipio di Niscemi.

Niscemi, una cittadina la cui economia è prevalentemente di tipo agricolo e fondata sulla produzione di carciofi, pomodori, uva e olio di oliva (in particolare dei primi), non è la prima volta che vede la grande malavita organizzata intrufolarsi all'interno delle sue istituzioni cittadine e delle attività economiche locali per dirigerle (al pari di molte città del Meridione), anche se gli ultimi eventi descrivono una situazione sempre più grave e di non ritorno, sulla scia di quanto avviene in ambito regionale e nazionale. La cittadina è da tempo sotto i riflettori nazionali per le vicende riguardanti il Muos, (il sistema di comunicazione satellitare della marina statunitense) che ha visto ampie manifestazioni di proteste popolari, in netta controtendenza rispetto a quanto accade per altre drammatiche tematiche quali disoccupazione, precariato, povertà dilagante, infrastrutture e strutture che cadono a pezzi e che mancano. Manifestazioni che hanno visto un'ampia partecipazione popolare (con giovani e attivisti provenienti da tutta l'isola) e che mettono in evidenza la voglia del proletariato siciliano di ribellarsi contro un sistema capitalista fondato sullo sfruttamento umano e dei territori, di riprendere in mano il proprio destino e salvaguardare un ambiente sempre più devastato da politiche governative e aziendali basate sul profitto a tutti i costi. Le manifestazioni contro il Muos, per quanto importanti, da sole però non bastano ad invertire questa strada, ma possono fungere da volano per rivolte di ampio respiro e unitarie. Unità che si è vista contro il Muos, tant'è che la autorità locali e nazionali su pressione del Pentagono hanno pensato bene di reprimere più volte le manifestazioni di dissenso contro l'ennesimo strumento di guerra della NATO a guida USA, che devasta oltretutto un territorio considerato area protetta come quello della Sugherata e provoca gravi danni alla salute per gli abitanti di Niscemi e delle zone circostanti.

Niscemi è tristemente nota anche per i cronici problemi nella fornitura dell'acqua ai suoi cittadini, che ormai sono a dir poco esasperati: in alcune zone, nelle case l’acqua manca per decine di giorni consecutivi e varie volte l'anno. Una situazione di certo non da tempi moderni, ed insostenibile, che va avanti da tempo (anche se riguarda molte realtà siciliane) senza che siano indicate date di soluzione della crisi, che sembra essere causata da guasti alle condotte. La distribuzione idrica, inoltre, non è uniforme nelle varie zone di Niscemi: in alcune aree l’acqua arriva più frequentemente mentre in altre non arriva o arriva di rado. Non potrebbe essere altrimenti, visto che come al solito non si vuole trovare una soluzione definitiva, ma si pone un rattoppo ai guasti, per non spendere più soldi del previsto (non si mai si sforasse il Patto di stabilità).

Della distribuzione idrica a Niscemi si occupa la Società Caltacqua, una Spa che stabilisce giorno per giorno quali zone riceveranno l’acqua. Gli utenti devono quindi chiamare il servizio clienti giorno per giorno, conoscere orari e zone di distribuzione.
Tutto ciò ha portato alla nascita del mercato nero, dal momento che gli abitanti si vedono costretti ad acquistare l’acqua da improvvisati venditori ambulanti.

Che dire poi della drammatica situazione sociale, che vede solo il 27% degli abitanti con un diploma o una laurea, solo il 37% far parte del mondo del lavoro, una disoccupazione oltre il 25% (dato persino inferiore a quello regionale) e una disoccupazione giovanile intorno al 45%?

È fondamentale più che mai che i comitati nati per dare voce alla battaglia No Muos si estendano sempre più e coinvolgano il maggior numero di tematiche, in modo da aumentare il controllo popolare sul territorio e contro istituzioni sempre più delegittimate e non all'altezza dei compiti che si trovano di fronte. Solo se le masse si riapproprieranno del proprio lavoro, delle proprie città, e dei loro paesi, si potrà uscire da questa crisi senza fine, messa in atto dai signori del grande capitale per aumentare sempre più il loro saggio di profitto sulla pelle dei lavoratori e delle nuove generazioni.

Angelo Fontanella - PCL Ragusa

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