Dalle sezioni del PCL

Ilva: inizino a pagare i padroni!

comunicato della sezione di Genova

7 Novembre 2017
Ilva


Pieno e incondizionato sostegno alla FIOM genovese e ai lavoratori che hanno compiuto l’unica scelta possibile per inchiodare padronato e governo complice alle
loro responsabilità ed al rispetto dell’accordo di programma. Non esiste margine di trattativa quando la classe lavoratrice è chiamata a pagare il prezzo di una crisi creata dalla sovrapproduzione capitalista e dalla lotta intestina per il predominio dei mercati.

Si continua a bypassare l’accordo di programma. CISL e UIL fino ad ora sostengono che l’accordo è interno alla trattativa complessiva, ma gli esuberi complessivi restano sempre 4000, e sempre 600 a Genova.

La disponibilità a trattare presenta molte ambiguità sull’inquadramento contrattuale. Si chiede comunque di accettare che la parte variabile della retribuzione sia collegata alla realizzazione del Piano industriale: al lavorare di più, forse per lo stesso salario si può solo rispondere con LAVORARE MENO, LAVORARE TUTTI.

Si pretende il sacrifico dei lavoratori per salvaguardare gli interessi del padronato: del gigante mondiale della siderurgia, che a fronte di 1,8 miliardi di profitti macinati nel 2016 “promette” d’investire in tecnologia una somma assolutamente insufficiente a riqualificare Taranto; di un governo servo del padronato, che con la gestione di Stato ha azzerato in tre anni 4,2 miliardi di euro lasciati dai Riva e che avvalla un Piano ambientale che dilata fino sei anni i tempi per realizzare a Taranto opere urgenti a tutela della salute dei lavoratori, delle loro famiglie e per risanare una catastrofe ambientale.
Nessuna proprietà potrà mai garantire lavoro, sicurezza e salute, quando la priorità è realizzare il massimo profitto abbattendo i costi del lavoro e dell’ambiente.

Il Partito Comunista dei Lavoratori sostiene da sempre la nazionalizzazione dell’Ilva senza indennizzo e sotto il controllo operaio, per lavorare meno e lavorare tutti, per realizzare un piano industriale di riconversione e rilancio della produzione, uniche alternative alla continua macellazione di lavoro e di diritti.
La combattività e la determinazione dei lavoratori di Genova possono diventare il traino per il rilancio e l’aggregazione delle lotte di tutti i lavoratori.

Il Partito Comunista dei Lavoratori ribadisce la necessità
• di proseguire lo sciopero e l’occupazione ad oltranza
• di proclamare uno sciopero generale per unire tutti i lavoratori nella lotta comune contro la chiusura di fabbriche, i licenziamenti di massa, il Jobs act, le privatizzazioni, la Legge Fornero
• di organizzare casse di resistenza per sostenere una lotta prolungata

nella consapevolezza che solo la realizzazione del governo dei lavoratori e l’abbattimento del capitalismo potrà liberare dallo sfruttamento di classe.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Genova

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