Dalle sezioni del PCL

Sciopero generale cittadino per fermare le speculazioni sulla pelle dei lavoratori

31 Luglio 2017
ericssongenova


L'arroganza di Ericsson non conosce limiti. L'azienda, per trasferirsi agli Erzelli, aveva ottenuto 11 milioni dalla Regione Liguria (24 dal MIUR e 6,9 dal MISE) per un totale di 42 milioni di soldi pubblici, il 60% della spesa complessiva, ed ora licenzia 44 dipendenti con una e-mail al venerdì sera.

Quando in un’azienda si arriva alla quattordicesima procedura di licenziamento in poco tempo vuol dire che la linea tenuta dalle istituzioni e dalle organizzazioni sindacali è risultata fallimentare. A Genova si assiste da tempo a chiusure e licenziamenti non giustificati dallo stato di crisi delle aziende, ma motivati solo dalla ricerca del massimo profitto: Kavo, Ericsson, Gitiesse, per citarne alcune. Parallelamente in ogni settore cresce il lavoro appaltato con condizioni lavorative vessatorie e di sfruttamento estremo: Poste, Sda, RfI, Fincantieri, Telecom, Wind. Anche sul futuro di Ilva pesano forti incertezze.

Le lotte isolate portate avanti da anni sono state perdenti: hanno diviso i lavoratori e non hanno contrastato l’inarrestabile emorragia occupazionale. Il lavoro va difeso tutto, e soprattutto uniti. La politica di incentivi e sgravi fiscali alle aziende, non accompagnate da precisi vincoli, servono solo a ridurre i costi alle imprese, che, una volta finiti gli incentivi, licenziano liberamente o delocalizzano. Anche il neosindaco Bucci intende attirare investimenti e lavoro in città, utilizzando incentivi e sgravi fiscali. Stessa ricetta, stesso risultato: profitti garantiti alle imprese, lavoro malpagato e senza garanzie per i lavoratori.


OCCORRE UNA RISPOSTA RADICALE E DI CLASSE PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!

Nessuno sconto può essere fatto ad aziende che ottengono finanziamenti pubblici senza rispettare gli accordi e licenziando i dipendenti, e ad aziende che esternalizzano o delocalizzano unicamente per aumentare i profitti: devono essere tutte espropriate, nazionalizzate e gestite dai lavoratori stessi.


È il momento di:

• unire le forze di avanguardia, formando comitati tra lavoratori delle aziende in lotta e le forze politiche e le associazioni che li sostengono

• creare casse di resistenza in grado di sostenere i lavoratori in caso di scioperi prolungati,precettazioni, multe


IL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

• esprime massima solidarietà ai lavoratori di Ericsson

• invita i lavoratori a lottare per ottenere buone uscite e ricollocazioni dignitose per i colleghi licenziati

• invita le organizzazioni sindacali ad unificare le numerose lotte cittadine, e ad opporsi con decisione alla continua svendita del lavoro con la proclamazione di uno sciopero generale cittadino.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Genova

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