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Contro la repressione del capitale sviluppiamo la solidarietà di classe

Pieno sostegno al SiCobas per l'arresto di Aldo Milani

3 Febbraio 2017

Il Partito Comunista dei Lavoratori partecipa alla manifestazione di sabato 4 febbraio a Modena indetta dal SiCobas, contro l'attacco repressivo subito.

Ore 14.00 - Piazza S. Agostino Modena

Si cobas

Nella serata di giovedì 26 gennaio, nel corso di una trattativa relativa al reintegro di alcuni lavoratori licenziati, è stato tratto in arresto il coordinatore nazionale del S.I. COBAS Aldo Milani con l’accusa di estorsione nei confronti dell’azienda Alcar 1 del gruppo Levoni.

Si è trattato di un preciso attacco politico repressivo, contro il quale da subito in numerosi magazzini della logistica sono stati organizzati presidi e scioperi di protesta sotto la parola d’ordine “Chi tocca uno tocca tutti!”, dimostrazione della combattività e della coesione dei lavoratori di questo settore, classe ultra sfruttata, che attraverso le lotte ha espresso una forte appartenenza e conflittualità di classe.

In questi anni il S.I. COBAS si è distinto proprio in questo settore dove vige la regola del massimo sfruttamento, dove esistono condizioni di lavoro disumane fondate sul ricatto, e dove le lotte rappresentano oggi la parte più avanzata del conflitto nel Paese.

Indubbiamente questo modello sindacale rappresentato dal sindacalismo conflittuale, risulta scomodo al padronato e come tale per esso va indebolito e magari anche debellato utilizzando ogni mezzo.

Il Partito Comunista dei Lavoratori ritiene che questo attacco sia parte di un programma di offensiva generale a quei lavoratori e a quelle lavoratrici che con il loro protagonismo hanno messo in campo lotte esemplari che, se estese, potrebbero fare da traino per la radicalizzazione di diversi settori lavorativi. In questo momento bisogna dare il massimo sostegno ai lavoratori e alle lavoratrici del S.I. COBAS e degli altri sindacati conflittuali perché non demordano di fronte alle manovre meschine adottate dal padronato, costruite con l’unico obiettivo di smobilitare il conflitto.

In questo quadro di attacco frontale serve da subito unificare tutte le lotte in campo, creare le condizioni per costruire il più ampio fronte di lotta del movimento operaio e delle sue organizzazioni, dentro un quadro di contrasto alle politiche di governo e padronato.

Bisogna gettare le basi per la costruzione di una mobilitazione generale e di massa che, a partire dalla difesa del sindacalismo conflittuale, metta in discussione tutti gli accordi a perdere che le burocrazie sindacali hanno concesso, che cancelli le leggi antioperaie che hanno precarizzato il lavoro e attaccato i diritti - a partire dal Job Act - e che metta in campo come parole d’ordine il blocco dei licenziamenti, la ripartizione del lavoro tra tutti e tutte con la riduzione dell’orario di lavoro a parità di paga e l’esproprio senza indennizzo e la nazionalizzazione delle aziende che licenziano, delocalizzano, speculano e inquinano. Solo questo programma può dare forza a una classe lavoratrice sfruttata e oppressa e può aprire lo spazio per l’unica soluzione di classe all’attacco padronale e alla crisi capitalistica.

Solo un governo dei lavoratori, basato sulla loro forza e sulla loro organizzazione, può realizzare una vera “repubblica fondata sul lavoro”: rovesciando il potere dei capitalisti e concentrando nelle mani dei lavoratori e delle lavoratrici le leve della produzione.

Il Partito Comunista dei Lavoratori, l’unico che non ha mai tradito i lavoratori, si batte ogni giorno per questa prospettiva. L'unica vera alternativa.

Partito Comunista dei Lavoratori

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