Rassegna stampa

In memoria di Ferruccio Ghinaglia

22 Aprile 2016
Ghinaglia

Oggi essere antifascisti vuol dire opporsi alle e nelle istituzioni locali e nazionali che molto spesso tollerano le sedi d'estrema destra. Amministrazioni locali che spesso si reggono con il sostegno acritico e prono di forze antagoniste.
Anche il consiglio comunale e il Sindaco di Pavia non si sottraggono a questa condotta, concreta di fatto, seppur nell’aprile 2015 ha approvato un ordine del giorno “ misure da attuare contro ogni neofascismo……” che dovrebbe “dare motore” a una città antifascista.

Ricordare Ferruccio Ghinaglia per prendere coscienza del presente.

Il 21 aprile 1921 Ghinaglia moriva assassinato dai fascisti. Sere prima in Borgo Ticino, il rione popolare “fortilizio dei socialcomunisti” come dicevano i fascisti, Ghinaglia aveva parlato a una riunione operaia sulla necessità di reagire allo squadrismo. E al termine del comizio i borghigiani avevano attaccato e disperso un gruppo di fascisti che sui camion tornavano da una delle loro bravate notturne.
La sera del 21, Ghinaglia e i suoi compagni furono presi a rivoltellate.
Colpito alla testa Ghinaglia morì all’istante. Afferma Arturo Bianchi, un fascista della prima ora, che Ghinaglia stava cantando l’Internazionale.
Morto Ghinaglia, il gruppo comunista pavese perse in parte slancio, ma proseguì la sua attività fino agli arresti di massa del 1927.

L’esempio di questi propugnatori della lotta internazionalista in Italia non solo non deve essere dimenticato ma ripreso per una ferma e decisa opposizione alle nuove guerre dell’imperialismo.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Pavia

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