Dalle sezioni del PCL

Al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici della Haier.

Unifichiamo ed estendiamo tutte le vertenze in campo.

17 Ottobre 2015

La sezione di Padova è intervenuta sabato 17 ottobre alla manifestazione dei lavoratori e delle lavoratrici della Haier di Campodoro di Padova promossa dalla FIOM, a cui hanno partecipato centinaia tra lavoratori, lavoratrici e delegati/e di altre fabbriche di Padova.

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I 102 lavoratori e lavoratrici della Haier, per la maggior parte migranti, sono impegnati/e in una dura battaglia contro la chiusura dello stabilimento di Campodoro. Da 18 giorni sono in presidio permanente con il blocco ad oltranza dei cancelli.

Dopo 14 anni di sfruttamento del lavoro a basso costo, capitalizzando profitti stratosferici, la multinazionale cinese che opera nel campo dell''elettrodomestico e che conta più di 80mila dipendenti in tutto il mondo, chiude lo stabilimento di Campodoro per delocalizzare.

Il sistema capitalista per sua natura non perdona. I padroni, quando il mercato è saturo e la crisi di sovraproduzione di merci si fa sentire, chiedono enormi sacrifici ai lavoratori in termini di perdita di salario e di intensificazione dello sfruttamento, cassa integrazione, fino ai licenziamenti e alle chiusure delle aziende.

Questa lotta deve fare da traino per l’unificazione di tante vertenze diffuse nel territorio padovano e oltre, piccole e grandi, ma isolate tra loro.

Il PCL è stato l'unico partito presente con volantino e bandiere. Al comizio organizzato davanti al municipio è stato contestato dai nostri militanti e da un gruppo di delegati FIOM di importati fabbriche padovane l'intervento del parlamentare e consigliere regionale del PD Piero Ruzzante, chiedendogli il conto rispetto al Job Act e alle politiche di massacro sociale del Governo.

Quì sotto i punti programmatici presentati ai lavoratori con il volantino distribuito durante la manifestazione.

• Costruire comitati di lotta, con l’intento di unificare tutte le vertenze in campo. Solo così si possono creare i presupposti per una generalizzazione delle lotte con la messa in campo di un nuovo protagonismo dei lavoratori e delle lavoratrici.

• Sciopero generale ad oltranza contro chiusure e licenziamenti.

• Costituzione delle casse di resistenza per sostenere lotte e scioperi,che per essere vincenti, dovranno essere inevitabilmente prolungati.

• Occupazione ed esproprio senza indennizzo di tutte le aziende che licenziano, chiudono, inquinano, speculano e non rispettano i diritti dei lavoratori.

• Nazionalizzazione sotto il controllo di chi ci lavora delle aziende espropriate.

• Piano nazionale di rilancio dei settori industriali strategici e primari, dentro una pianificazione della produzione in base alle necessità delle masse popolari.

• Forte riduzione dell’orario di lavoro a parità di paga in modo da redistribuire il lavoro.

• Rivendicazione di un salario sociale per i disoccupati e per gli inoccupati in cerca di lavoro.

• Costruzione di un vasto e unitario fronte unico di lotta di tutte le organizzazioni del movimento operaio, contro il padronato e contro il governo, reo di promulgare leggi contro il lavoro e contro i lavoratori.

• Sciopero generale fino alla caduta del governo.

Per fare tutto questo bisogna costruire una grande assemblea dei delegati/e eletti/e nei posti di lavoro, a cui deve essere affidata la costruzione, la discussione e la votazione di una piattaforma unificante delle vertenze e la direzione della lotta contro il padronato e i governi locali e nazionale. Un coordinamento dei/delle delegati/e eletti/e che per essere efficace deve articolarsi a livello aziendale e territoriale, provinciale, regionale e nazionale.

Solo attraverso un governo dei lavoratori, a livello locale e nazionale, è possibile agire contro la barbarie e la catastrofe capitalista.

Partito Comunista dei Lavoratori Sezione di Padova

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