Dalle sezioni del PCL

Solidarietà al Comitato di Lotta Cassintegrati e Licenziati FIAT

22 Maggio 2015

Questa mattina davanti al tribunale di Nola circa un centinaio di persone si sono strette intorno ai 5 licenziati politici. Particolarmente significativa la presenza di diversi facchini della logistica organizzati nel SiCobas provenienti addirittura da Bologna!

Si è tenuta in data 21 Maggio presso il tribunale di Nola l’udienza per il reintegro di cinque ex lavoratori del FCA (Fiat) di Pomigliano, licenziati per motivi politici. I cinque infatti, ebbero la “colpa”, il 10 Giugno dello scorso anno, di inscenare, davanti ai cancelli dello stabilimento, il finto suicidio di Marchionne, con tanto di manichino e corteo funebre. In quella rappresentazione, un Marchionne dai tratti psicologici irrealisticamente umani, si ammazzava per i sensi di colpa causati dai suicidi di due cassintegrati dello stesso stabilimento, Pino De Crescenzoe Maria Baratto. Diciamo ‘irrealisticamente umani’ perché nella realtà, alle famiglie dei due operai deceduti non arrivarono nemmeno delle banali lettere di cordoglio da parte dei vertici aziendali.
Fu per sollecitare la celebrazione del processo, ( per la stessa legge Fornero si sarebbe dovuto svolgere entro 40 giorni dal licenziamento!) che Mimmo Mignano e Marco Cusano (il secondo soffrendo di vertigini) la settimana scorsa salirono su una gru a P.Municipio. Marco dovette scendere costretto da un malore e Mimmo resistette per cinque giorni, con le forze dell’ordine che provavano a ostacolare anche il passaggio di cibo e acqua. Ma il ‘Comitato di Lotta Cassintegrati e Licenziati Fiat’ eil SiCobas organizzarono un presidio permanente ai piedi della gru che vide la partecipazione di diverse decine di solidali, che costrinse anche la giunta arancione di De Magistris a prendere posizione riguardo la questione e di rifornire Mimmo dei beni di prima necessità. Quando Sabato scorso Mimmo scese dalla gru era previsto l’arrivo di Renzi proprio in quella Piazza per l’inaugurazione di una nuova fermata della metropolitana (passerella fornitagli proprio da quella stessa giunta arancione che si sforza di sembrare estranea ai meccanismi dei poteri forti e che alla resa dei conti fa emergere sempre il suo carattere di classe). Ma adducendo come scusante la strage di Secondigliano e il proclamato lutto cittadino, il Premier rimanda il suo arrivo a Napoli (è la terza volta che Renzi rimanda la sua passerella partenopea e sono 9 mesi che non mette piede nel capoluogo Campano!).
Questa mattina davanti al tribunale di Nola circa un centinaio di persone si sono strette intorno ai 5 licenziati politici. Particolarmente significativa la presenza di diversi facchini della logistica organizzati nel SiCobas provenienti addirittura da Bologna!

Il Partito Comunista dei Lavoratori si unisce nell’abbraccio di solidarietà che sta circondando Antonio, Marco, Massimo, Mimmo e Roberto che hanno il merito di portare avanti una difficile battaglia a Pomigliano contro il piano Marchionne e per un lavoro dignitoso. Consapevoli che nessuna vittoria reale e definitiva per la nostra classe arriverà mai dalla magistratura borghese e che anche le conquiste parziali passano necessariamente per le mobilitazioni di massa, condotte in maniera coerente, unitaria e con la prospettiva dell’abbattimento rivoluzionario del capitalismo. Il PCL è contro la repressione padronale e dello stato, contro le condizioni di lavoro precarie che mietono sempre più vittime, contro il modello aziendale proposto dal Jobs act e dal piano Marchionne, contro i sindacati che propongono la concertazione a favore delle politiche aziendali padronali, a discapito dei lavoratori.

PCL Napoli - Cellula Lavoro/Sindacato

CONDIVIDI

FONTE