Dalle sezioni del PCL

GENOVA : BOLLETTINO PIAGGIO AERO, DICEMBRE 2013

"" Lotta di classe ", Bollettino Piaggio - S. Ponente, Dic. 2013

16 Dicembre 2013

“ L' emancipazione dei lavoratori sarà opera dei lavoratori stessi!! “ (K.Marx)

EDITORIALE :

TRANVIERI O FORCONI, RIVOLUZIONE O REAZIONE

La crisi capitalista e le politiche dominanti non colpiscono solo la classe operaia, ma anche larghi settori delle “classi medie” (padroncini del trasporto, dell'agricoltura, del commercio, dell'artigianato,…), a loro volta socialmente differenziate al proprio interno. La crisi del mercato, l'usura delle banche, l'aumento delle tasse per finanziare il debito pubblico a vantaggio del capitale finanziario, producono nel loro insieme un impoverimento di questi strati sociali.

Al contempo il movimento operaio italiano conosce una grave crisi sociale e politica, per responsabilità delle sue direzioni politiche e sindacali. Non sono mancate e non mancano lotte operaie importanti di resistenza all'aggressione capitalista e alle politiche di austerità. Ma le sinistre politiche e sindacali non solo rifiutano di unificarle sul terreno di un programma generale di mobilitazione contro la dittatura del capitale, ma si adoperano per frammentarle, contenerle, disperderle.

Emblematico è il caso recentissimo dei tranvieri di Genova. La loro rivolta ha bloccato Genova per cinque giorni, è passata per Firenze, minacciava di propagarsi nell'intera Italia. Poteva realmente innescarsi un movimento radicale di massa contro le privatizzazioni e le politiche di austerità e sacrifici, capace di porsi come riferimento egemone di classe di tutte le sofferenze delle masse oppresse e di ampi strati della stessa piccola borghesia. Ma proprio per questo le burocrazie sindacali si sono affrettate a spegnere la miccia di Genova, a garanzia della borghesia italiana.
A questo punto lo scenario della mobilitazione cambia volto sociale e protagonisti politici. Un insieme eterogeneo di piccole organizzazioni padronali e dei loro capi si prende la scena, e si presenta come bandiera di una “rivoluzione”.

Il programma di questa ... rivoluzione non porta a nulla di buono per i lavoratori, i precari, i disoccupati. Sul piano sociale coltiva un immaginario mitologico che unisce “abolizione di Equitalia”, “ritorno alla lira”, “sovranità nazionale”: che in un quadro capitalista significherebbe solamente un nuovo saccheggio di salari e piccoli risparmi, e una nuova aggressione a welfare e servizi sociali (in un paese in cui oltretutto è il lavoro dipendente a reggere sulle proprie spalle il grosso delle tasse) in perfetta continuità col presente. E ciò senza nessun reale cambiamento per la stessa piccola borghesia: che forse otterrebbe più mano libera nell'evasione di contributi e sfruttamento in nero, ma continuerebbe ad essere strozzata dal potere immutato di capitalisti e banchieri, che sono i veri detentori della “sovranità”: altro che sventolio del tricolore.

Sul piano politico questa miscela sociale e ideologica è il naturale brodo di coltura di forze reazionarie. L'anatomia dei gruppi dirigenti della…”rivoluzione”, parla chiaro. Capi di organizzazioni padronali che vengono dal bacino della Lega Nord (in particolare dell'indipendentismo veneto), dall'ambiente fascistoide laziale, dall'autonomismo siciliano (benedetto dal capitalista Zamparini, supersfruttatore di lavoratori precari nei suoi supermercati). Un personale di avventurieri che, nella crisi delle vecchie organizzazioni di categoria e della politica borghese, provano a coltivare i propri sogni di gloria.
Chi può meravigliarsi se in questo movimento si gettano a piene mani Forza Nuova, Casa Pound, Movimento Sociale Europeo, Militia? Ne stupisce che il sindacato di polizia UGL, fiero difensore dei torturatori della Diaz al G8, solidarizza pubblicamente col movimento. Sta nelle cose.

Al tempo stesso proprio quanto sta avvenendo pone una volta di più l'esigenza e l'urgenza di una svolta anticapitalista del movimento operaio. Abolire il debito pubblico verso le banche (con garanzie per il piccolo risparmio), nazionalizzare le banche, senza indennizzo per i grandi azionisti, e unificarle in un'unica banca pubblica sotto controllo sociale, sono la condizione decisiva per liberare milioni di famiglie dall'oppressione del capitale finanziario, dalla stretta del credito, dal cappio di mutui usurai.

Se il movimento operaio si battesse per queste rivendicazioni potrebbe prendere la testa della rabbia sociale e di rivolta di settori ampi di piccola borghesia, disgregando il blocco sociale reazionario, e chiudendo lo spazio di manovra della demagogia fascistoide. Ma una simile battaglia di massa implica la lotta per un'alternativa di potere. Che spazzi via il governo del capitale, i suoi partiti, il suo Stato.

Solo una Repubblica dei lavoratori può liberare assieme alla classe operaia la maggioranza della società: è' l'unica reale rivoluzione possibile.
Il PCL si batte e si batterà, in ogni movimento di classe o progressivo, per questa prospettiva.

ECHI :

CONSIDERAZIONI SUL NUOVO PIANO AZIENDALE
Il nuovo piano aziendale annunciato, in linea generale, dall' a.d. Galassi il 12 Dicembre scorso, secondo noi, non prevede nulla di buono per i lavoratori liguri di Piaggio Aero. Si parla esplicitamente di fine delle attività produttive per il sito di S. Ponente e di trasferimento di tutte le attività a quello di Villanova d' Albenga, che si prevede di completare nel 2014. Perciò anche per il sito di Finale, si tratta di qualche mese ( al max un anno) ancora di attività. Inoltre si parla in modo generico di esternalizzazione per tutte quelle attività non considerate strategiche. Per ora non si conoscono ancora i dettagli del piano, ma non ci vuole molto a capire che si tratta complessivamente di una cura dimagrante sulla pelle dei dipendenti, in cambio di vaghe promesse.

LE VAGHE PROMESSE DELL' AZIENDA
In cambio di questa cura dimagrante sulla pelle dei lavoratori, l' Azienda s'impegna in modo generico ad investire per rinnovare macchinari e processi produttivi, con il fine di puntare al settore militare dei velivoli da pattugliamento e sorveglianza. Inoltre s' impegna a mantenere a Sestri le attività di manutenzione, ma viene il sospetto che ciò sia falso, perchè a detta di molti, si tratta di attività di basso valore, e quindi a rischio esternalizzazione. A proposito dei possibili esuberi: si parla di circa 300-500 esuberi in totale, e c'è il forte timore che la maggioranza di questi esuberi riguarderanno il sito di Sestri P. Infine sul capitolo cassa integrazione: ad oggi vi sono 250 dipendenti in regime di cig a rotazione, e nel piano non si dice con certezza se a Gennaio l' Azienda intenderà rifinanziarla.

ALCUNI QUESITI GENERALI RIMASTI ANCORA SENZA RISPOSTA
Ad oggi ci sono ancora dei quesiti rimasti senza risposta, che riteniamo utile ricordare ai lavoratori di Piaggio Aero. Per es: da tempo circolano notizie su possibili investimenti edilizi per l' area oggi occupata dalla Piaggio di Sestri Ponente. E da tempo si dice che l' Aeroporto “ C. Colombo” non rispetta le normative europee, poiché manca di un collegamento ferroviario e/o metropolitano diretto, quindi a rischio chiusura entro il 2020. E c'è poi la famosa questione del nuovo Bacino del Chiaravagna... e della Camera Calda di Piaggio. Ebbene, a fronte di tutto ciò, cosa succederà nell' ambito territoriale di Sestri Ponente? quali risposte sono state date finora da Piaggio ed Istituzioni varie? Dopo i vari incontri che ci sono stati con Doria, Burlando, Guccinelli, Bernini, ad oggi cosa si sa? Inoltre, nel Luglio scorso era circolata la notizia che un' azienda svizzera, la Ruag, fosse interessata all' acquisto del Service di Piaggio Aero, ovvero a quell’insieme di certificazioni necessarie per la realizzazione di aerei civili e militari; a che punto è questa trattativa? C'è o no il rischio spezzatino per i vari comparti di Piaggio?

UNA RSU MIOPE E PERDITEMPO
Contro il recente annuncio del nuovo piano aziendale, la RSU della Piaggio Aero ha intrapreso nei giorni scorsi varie assemblee e mobilitazioni. Iniziative che condividiamo perchè si tratta di un piano che suscita forti preoccupazioni per il futuro occupazionale dei dipendenti di Piaggio. Ma allo stesso tempo, non possiamo non dire che questi rischi erano già nell' aria da tempo, che di segnali in tal senso ce n'erano stati diversi. Per es., dov' era la RSU di Finale e Genova quando nel 2007-2008-2009 le attività più produttive sono state fatte uscire dai siti liguri per andare altrove, spesso all'estero: ci riferiamo ai vari C27J, lo SHELTERS, l' AMX, il FALCON, e le varie lavorazioni sui statori turbina nei reparti macchine di Finale e, anche se di poco conto, i lamierati Pininfarina, ecc . Perchè non si sono mosse allora con decisione, non con i soliti sciopericchi rituali, per pretendere un piano industriale serio che garantisse certezze ai lavoratori?. E nel caso di Sestri, c'era bisogno di annunciare frettolosamente che si voleva bloccare, per protesta, la produzione del P1HH, permettendo così all' Azienda di farlo spostare in fretta e furia presso l' aeroporto, mettendolo al sicuro...? Ora la situazione complessiva è sicuramente più difficile, il tempo perso è tanto (anche negli ultimi mesi). Queste sono responsabilità oggettive di una RSU (Finale e Genova) che si è dimostrata miope e perditempo. E nel caso di Sestri P., tra l' altro, gli attuali rappresentanti, in realtà, sono decaduti da più di tre anni, senza mai essere stati di fatto rieletti, ma semplicemente e in modo arbitrario, si sono auto-rinnovati l'incarico. Forse adesso è venuto il momento di sostituire queste persone....!!?

SOLO LA LOTTA DURA PAGA
In particolare, per evitare la chiusura del sito di Sestri i lavoratori puntino a difendere la possibilità di una sua riconversione produttiva. Non ci sono più, al momento, nuove commesse, ma restano tutte le certificazioni necessarie per acquisirne di nuove e di importanti: per es. al posto di costruire pale per aerei, nel sito genovese si potrebbero produrre pale eoliche, ecc.. Va da se, però, che solo mettendo in campo una serie di iniziative di lotta radicale e ad oltranza, i lavoratori della Piaggio Aero potranno portare a casa risultati significativi e duraturi. Dai blocchi delle strade e/o dei caselli autostradali fino all' occupazione degli stabilimenti e/o a quello dei palazzi istituzionali (Comune, Regione, ecc.),... come ci insegna la storia del movimento operaio e delle sue lotte.!

Se questo bollettino ti è piaciuto, fallo circolare !

PCL - GENOVA

CONDIVIDI

FONTE