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LE BANCHE COMMISSARIANO LA SICILIA

18 Luglio 2012



Il governo Monti/Napolitano offre alla U. E. il possibile commissariamento della Sicilia, in cambio della certezza del paracadute del “Fondo salva stati” per le banche italiane. Nei fatti minaccia di trattare la Sicilia come la U. E. tratta la Grecia: scaricando sulla popolazione povera dell'isola il rientro dei 5 miliardi di debito pubblico siciliano verso le banche, italiane e straniere.

E' inaccettabile. Lussi e clientelismi della Regione Sicilia sono reali. Ma sono il costo pagato dalle classi dirigenti nazionali per assicurarsi il sostegno dei partiti borghesi locali alla spoliazione e saccheggio della popolazione povera della Sicilia ( deindustrializzazione, smantellamento di sanità, ferrovie, scuole, servizi..). Ora quelle stesse classi, in tempi di vacche magre, vorrebbero mettere sul conto della popolazione povera i costi del proprio fallimento.

Il Partito Comunista dei Lavoratori respinge ogni disegno di commissariamento bancario della Sicilia. Rivendica l'abolizione del debito pubblico siciliano verso le banche, e la loro nazionalizzazione. Si batte per un governo dei lavoratori, in Italia e in Sicilia, che possa liberare il mondo del lavoro, dei precari, dei disoccupati, dal cappio usuraio dei banchieri e degli industriali.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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