Dalle sezioni del PCL

MARCEGAGLIA: ricatto DI CLASSE!

2 Marzo 2012

Il salario di ingresso è una storia che va avanti ormai da un anno negli stabilimenti della presidente di confindustria Emma Marcegaglia, ma recentemente c’è stata la svolta quando l’azienda ha decretato il licenziamento di 6 lavoratori interinali (e più avanti di altri 6) salvo l’accettazione, da parte dei sindacati, del salario d’ingresso.

di Falaghiste- Una storia che, se non fosse perché c’è in ballo il futuro dei lavoratori, assomiglierebbe ad una comica, tante sono le contraddizioni che a livello locale ha fatto emergere; specialmente fra le file del Partito Democratico. Bisogna stare con i padroni e non con gli operai, questa è la sostanza di quanto ha affermato il Sindaco PD di Forlimpopoli semplificando il pugno di ferro dell’azienda contro la FIOM. Infatti, sulla stessa linea di FIM e UILM, egli ha invitato la FIOM ad accettare senz’altro il ricatto e così ridurre il salario a 1050 euro al mese( per i rimi sei anni dopo l’assunzione e dopo chi sa?), per tutti coloro che d’ora innanzi verranno assunti, con un risparmio netto per l’azienda di 27.000 euro ognuno.
Insomma, per il PD, una cosa sono le campagne elettorali dove strombazza vigliaccamente di voler tutelare i lavoratori, un’altra la realtà, dove si schiera sempre con i padroni, sia a livello locale che nazionale, dove appoggia un governo di strozzini, nemico degli operai e di tutti i lavoratori dipendenti E poi…FIM e UILM che proclamano ipocritamente 2 ore di sciopero insieme alla FIOM quando i 6 lavoratori sono già stati lasciati a casa e poi starrnazzano su tutta la stampa borghese locale che la FIOM è irresponsabile e ideologica. Intanto dovremmo precisare che cosa è l’ideologia. Probabilmente per quelli di FIM e UILM è una parolaccia che usano a sproposito senza conoscerne il significato.

Cimentiamoci allora nell’impresa ardua di metterli al corrente:” per ideologia s’intende l’insieme di principi e concetti che stanno alla base di un movimento politico, religioso, artistico ecc. ”Nessuna organizzazione può esistere autonomamente senza un minimo di ideologia, tanto meno un movimento sindacale; a meno che non ricorra ad un’altra ideologia senza darlo a vedere. A meno che non faccia il doppio gioco: fingendo di stare con i lavoratori mentre fa il gioco dei padroni, esattamente come fanno FIM e UILM. Un’ideologia anche questa dunque, ma fascistoide, antioperaia e filopadronale. Naturalmente essi pensano che se la FIOM non fosse ideologica, direbbe sempre si all’azienda, come fanno loro e hanno sempre fatto i sindacati padronali nel corso della loro triste storia. Comunque è chiaro cosa intendono FIM e UILM quando accusano la FIOM di essere ideologica. La accusano di agire in maniera preconcetta senza tenere conto della realtà, una realtà che obbliga le aziende a ridurre i salari e aumentare la produttività per competere a livello internazionale, sia in funzione dell’esportazione che per attrarre investimenti: più ideologico di così ! Questo non vuol dire che la FIOM non abbia problemi ideologici, ma in senso contrario di quanto pensano i sindacati padronali. Infatti, pur continuando ancora ad essere l’unico sindacato di massa non ancora asservito al capitalismo, la FIOM, non si è ancora liberata dall’illusione che può ancora esistere, nel mercato globale e in paese come l’Italia,un capitalismo disposto a concedere ai lavoratori diritti e salari decenti. Continua paradossalmente ad intrattenere relazioni con i partiti borghesi ( PD in testa ) e con quelli opportunisti e piccolo borghesi come il SEL di Vendola e soprattutto continua a ricercare l’unità con FIM e UILM, mentre la CGIL fa lo stesso nei confronti di CISL e UIL a livello confederale.
Questo le impedisce, nonostante sia di gran lunga la maggiore organizzazione di massa presente in Italia, di sviluppare tutto il suo potenziale offensivo nei confronti del padronato, regredendo di sconfitta in sconfitta in inutili parate e sciopericchi senza prospettiva.
Bisogna cominciare a vincere rompendo ogni relazione unitaria con CISL e UIL perché non è vero che uniti si vince, anzi è esattamente il contrario: insieme ai sindacati padronali è il padrone l’unico vincitore, come è successo alle FIAT con l’accordo separato. Rompere con i sindacati padronali e con i partiti dei padroni, costruire il sindacato di classe, preparare lo sciopero generale continuato per cacciare il governo degli strozzini e dei padroni…… !

PCL Forlì-Cesena

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