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MISURE “ANTI EVASIONE”: TRUFFA DEL GOVERNO, SILENZIO DELLE “OPPOSIZIONI”

3 Settembre 2011

Colpisce il dibattito pubblico sulle cosiddette misure “anti evasione” di Tremonti.

La preoccupazione dell' “opposizione” parlamentare è che le misure siano insufficienti a “garantire i saldi”: cioè a garantire le banche che gli interessi sul debito saranno loro pagati. Come se il pagamento degli strozzini ( a scapito dei lavoratori) fosse il Primo Comandamento.

L'opposizione di classe muove da una ragione opposta: le misure indicate sono acqua fresca contro l'”evasione”. Sono pura cortina fumogena per far digerire alle masse sacrifici sociali insopportabili. E' lo stesso governo che lo confessa: quando prevede, nel migliore dei casi, l' introito aggiuntivo di un paio di miliardi a fronte di un evasione complessiva di 120 miliardi annui.

La verità è che lo Stato non solo ha fallito contro l'evasione del capitale- nella prima e nella seconda Repubblica- ma ne è stato il custode. Solo la nazionalizzazione delle banche, l'abolizione del segreto bancario, l'accesso dei lavoratori ai libri contabili delle aziende, un controllo operaio e popolare su redditi e patrimoni, possono tagliare le radici dell'evasione vera. Solo un governo dei lavoratori potrà realizzare queste misure di svolta.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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