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BRUCIARE BANDIERA SIONISTA È GESTO SIMBOLICO DI RIVOLTA E LIBERAZIONE

adnkronos - ansa

7 Gennaio 2009

Roma, 5 gen. - (Adnkronos) - «Sotto il fuoco terrificante della macchina da guerra di Israele, i palestinesi non hanno alleati presso
i vertici dell’Onu o in Barack Obama: possono contare solamente sulla propria eroica resistenza, su una possibile sollevazione araba in tutto il Medio Oriente, sullo sviluppo della mobilitazione in
Occidente». Lo afferma Marco Ferrando del Partito comunista dei lavoratori, secondo il quale «è necessario promuovere una grande
manifestazione nazionale a Roma capace di coinvolgere unitariamente,
al fianco dei palestinesi, tutte le forze della sinistra e dell’associazionismo. Una manifestazione che rivendichi il diritto di protestare sotto Palazzo Chigi e sotto le ambasciate filo-sioniste,
come in tutti gli altri Paesi, e che respinga ogni intimidazione da
parte del governo e del Pd».
«Come nel resto del mondo, le bandiere di Israele bruciate
nelle piazze non significano affatto disprezzo del popolo ebreo, ma
disprezzo e rifiuto del regime sionista -aggiunge- Un regime che non
solo nega le migliori tradizioni dell’ebraismo, ma che si fa scudo del
popolo ebreo per giustificare l’oppressione dei palestinesi: e che
proprio per questo espone cinicamente il popolo ebreo ai rischi di
ritorno dell’antisemitismo. Bruciare la bandiera dell’oppressione
sionista è dunque un gesto simbolico di rivolta e di liberazione. Per
i palestinesi, e per gli stessi ebrei».

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(ANSA) - ROMA, 5 GEN - «Sotto il fuoco terrificante della macchina da guerra di Israele, i palestinesi non hanno alleati presso i vertici dell’Onu, nell’alta diplomazia europea o in Barack Obama: possono contare solamente sulla propria eroica resistenza, su una possibile sollevazione araba in tutto il Medio Oriente, sullo sviluppo della mobilitazione in
Occidente». Lo dice Marco Ferrando, del Pcl secondo il quale «è necessario e urgente promuovere una grande manifestazione nazionale a Roma capace di coinvolgere unitariamente, a fianco
dei palestinesi, tutte le forze della sinistra e
dell’associazionismo».
«Una manifestazione - spiega - che rivendichi il diritto di protestare sotto Palazzo Chigi e sotto le ambasciate filosioniste, come in tutti gli altri Paesi, e che respinga ogni
isteria e intimidazione da parte del governo e del Pd. Come nelle manifestazioni di tutto il mondo, le bandiere di Israele bruciate nelle piazze, non significano affatto disprezzo del popolo ebreo, ma disprezzo e rifiuto del regime sionista. Un
regime che non solo nega le migliori tradizioni dell’ebraismo ma che si fa scudo del popolo ebreo per giustificare l’oppressione
dei palestinesi: e che proprio per questo, oltretutto, espone cinicamente il popolo ebreo ai rischi di ritorno dell’antisemitismo nel mondo». (ANSA).

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