Rassegna stampa

Tigullio: riunione a Riva Trigoso Nasce il Partito Comunista dei Lavoratori

Fuoriusciti dal PRC una cinquantina di iscritti Contestano Bertinotti e stanno con Ferrando

25 Luglio 2006

I sostenitori del nuovo partito: “noi invitiamo i veri comunisti che ancora militano in Rifondazione a prendere atto della situazione, questo è solo il primo dei tanti 'bocconi amari' che dovranno ingoiare”

TIGULLIO – Questa sera nel centro sociale di via Caboto 5 a Riva Trigoso si terrà la presentazione del Partito Comunista dei Lavoratori – sezione del Tigullio-Golfo Paradiso. Sarà presente Franco Grisolia, membro dell’assemblea nazionale costitutiva del partito. L’incontro pubblico inizierà alle ore 21. Sì alle scelte di Ferrando, no a quelle di Bertinotti. Gli iscritti del Tigullio, per ora, sono una cinquantina. Andrea Botto, Nicola Rollando e Massimo Ugolini, componenti del nuovo Partito, sottolineano: “Notiamo un grande entusiasmo da parte dei giovani, che avevano perso la voglia di fare politica e di viverla in prima persona. Evidentemente non avevano più punti di riferimento, si sentivano delusi. E traditi. Non si riconoscevano più in questa sinistra. Adesso, insieme, possiamo crescere e farci sentire. I motivi del dissenso sono noti: “Chi persegue la via del marxismo rivoluzionario non può stare nel grembo di Rifondazione Comunista – spiegano Botto, Rollando, Ugolini – o nell’ottica prettamente elettoralistica del comunismo borghese del PdCI”. A chi pensa che ci si trovi di fronte a nostalgici o amanti dell’utopia, rispondono così: “ I nostri parametri di riferimento non sono di certo i modelli sovietico o cinese, che, per serietà storico analitica, di comunismo ne hanno visto molto raramente. E neanche il modello cubano, che ha meriti ma anche molti difetti. Il marxismo rivoluzionario è una costruzione di un’idea in divenire che parte dalla sua storia per essere un soggetto in continuo confronto e di conseguenza in crescita con la realtà. Non sono parole astratte. La nostra politica è essere ogni giorno vicino ai lavoratori e a quella stragrande maggioranza del mondo che sopravvive malamente o muore. E tutto questo non si porta avanti con slogan facili o parole d’aria, ma con azioni e dialogo con le persone, con iniziative pregnanti nel sociale e con un linguaggio lontano dai reiterati discorsi decotti di quella sinistra “radicale” che, per il vezzo di avere “un posto a tavola”, svende i propri ideali”. Le critiche sono frecciate a nomi ben precisi: “Diliberto è la contraddizione continua in persona. Bertinotti? Una poltrona val bene una guerra……..anche due. Ben triste parabola, quella di Rifondazione Comunista: da Ghandi a Condoleeza Rice”. E ancora: “In questi giorni deputati e senatori del PRC, eletti anche e soprattutto con il voto di tanti pacifisti, stanno votando a favore del rifinanziamento delle missioni militari, comprese quelle in Kosovo e in Afghanistan, avallando di fatto quelle ipocrite “guerre umanitarie” contro le quali questo partito si era sempre battuto ...quando era all’opposizione. Fatte salve pochissime eccezioni, infatti, la truppa parlamentare del PRC obbedisce ai diktat di Bertinotti e del segretario Giordano”.

Il Corriere Mercantile – Edizione del Levante (supplemento a La Stampa) - di Matteo Rissetto

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