Dalle sezioni del PCL

A proposito di un articolo sulle Cartiere Fedrigoni

26 Novembre 2018
cartiere


In un lungo articolo pubblicato sul Corriere Adriatico del 21 novembre 2018, a firma del signor Marco Antonini, riguardante la difficile situazione delle Cartiere Fedrigoni-ex Cartiere Miliani, il PCL rinnova la massima attenzione, associata alla mobilitazione e lotta in difesa dell’ultima impresa produttiva cittadina, sopravvissuta alla drammatica crisi di tutto il distretto industriale fabrianese che ha generato la cifra catastrofica di 7.000 disoccupati nella sola città di Fabriano.

Il PCL è consapevole delle reali ragioni immorali per cui si continua a registrare uno stato di immobilismo e silenzio assordante da parte di tutti i cosiddetti attori politico-sindacali del fabrianese, per i quali evidentemente risulta più importante non disturbare il manovratore, in questo caso, per le Miliani, il nuovo acquirente: il fondo finanziario americano Bain Capital.
Ad oggi non è stato presentato alcun progetto industriale da parte della nuova proprietà, e quindi non si capisce la richiesta del sig. Antonini volta a rivedere il cosiddetto Piano industriale quando lo stesso non è stato ancora ufficializzato.
Il rischio davvero drammatico è però costituito dalla presentazione prossima di un Piano industriale (leggasi simulacro) caratterizzato da dismissioni produttive e relativi esuberi (cioè licenziamenti) per i lavoratori, sia che essi siano figure operaie che impiegatizie.

Il PCL ritiene doveroso denunciare nuovamente l’assurdo processo di privatizzazione selvaggio, attivato nel lontano 1999, che di fatto non solo ha drammaticamente dimezzato i piani occupazionali del prestigioso complesso industriale fabrianese, ma ha posto le basi, con il riposizionamento delle commesse delle carte valori (euro, passaporti e molto altro) su siti produttivi dello Stato italiano e della BCE, per la progressiva catastrofica liquidazione delle Miliani.
Tutto questo solo per soddisfare gli appetiti di certe lobbies politico-affaristiche, uniche responsabili del terremoto sociale ed economico che tuttora affligge il territorio fabrianese.
Per cui invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici del gruppo ad organizzare momenti di analisi e confronto interno che facciano da scudo ai giochi concertatitivi e "conflittuali" che verranno utilizzati da CGIL-CISL-UIL in primis, in accordo con il padronato, per soffocare ogni forma di protesta e lotta che possa in futuro incrinare l'equilibrio storico e vitale instaurato dalle parti, a favore della autoconservazione degli incarichi, a difesa delle poltrone, a salvaguardia di un sistema conservatore tutto a discapito della classe lavoratrice.
Saremo come sempre, con le nostre modeste forze, solo ed esclusivamente da una parte: con le ragioni dei lavoratori, contro quelle del sistema borghese e capitalista. Solo una lotta organizzata può tutelare i diritti e le ragioni della forza lavoro del nostro devastato territorio.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Ancona

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