Dalle sezioni del PCL
Rogo della Kastamonu a Codigoro. Come sempre, i profitti prima dei lavoratori
19 Luglio 2018
Da giorni la ex Falco, oggi Kastamonu, brucia. L’incendio interessa 180 mila metri cubi di materiale, di legname e non meglio precisati “scarti”, e sembra che durerà ancora a lungo. Di fatto in assenza di certezze su cosa stia bruciando e su che pericolo rappresenti questo materiale per persone, alimenti e animali.
Il sindaco invita a “stare chiusi in casa”.
Tuttavia, la produzione non è stata interrotta, e gli operai sia della ex Falco che della adiacente Valfrutta hanno continuato a lavorare tra svenimenti, vomito e malessere fisico pesante. L’intera area circostante e l’adiacente centro abitato, Caprile, sono impregnati dal fumo prodotto dall’incendio.
Ancora una volta un’azienda avvelena il nostro territorio, e continua ad avvelenare i propri lavoratori e quelli delle aziende limitrofe, nonché tutti gli abitanti della zona.
Ancora una volta il profitto viene prima delle persone, e mentre ci si affanna a capire se questo inquinamento lascerà tracce negli alimenti di origine vegetale e animale, gli operai sfruttati dalle aziende possono tranquillamente continuare a lavorare in queste condizioni disumane, l’importante è ridurre al minimo i danni ai profitti.
Sappiamo già da ora che nessuno pagherà per eventuali errori, perché l’ambiente e la nostra salute non entrano nei bilanci delle aziende, per cui aria, acqua, suolo e umanità sono solo fattori economici da spremere.
Chiediamo il blocco immediato della produzione senza danno per lo stipendio dei lavoratori e la tutela della loro salute, prima del profitto dell’azienda.
Chiediamo che venga fatta immediata chiarezza sulle sostanze effettivamente andate in fumo e sulle modalità con cui viene protetta la popolazione.
SONO LE AZIENDE CHE INQUINANO E AVVELENANO I LAVORATORI!
NESSUNA TUTELA DELLA SALUTE E DELL’AMBIENTE È POSSIBILE IN UN SISTEMA ECONOMICO DOMINATO DAL PROFITTO DI POCHI!