Prima pagina

Il maggio francese inizia bene

11 Maggio 2018
1maggio_francia


Parigi, 1 maggio.
Per i compagni militanti delle Poste e per alcuni studenti accorsi in sostegno, la lunga giornata del Primo maggio inizia all’alba. Su Boulevard de la Bastille già dalle prime ore del mattino infatti si sono radunati i lavoratori delle poste francesi, tra i quali Gaël Quirante, compagno a rischio di licenziamento per la sua attività sindacale. Vanno avanti per qualche ora i preparativi per organizzare il punto pranzo. Il corteo partirà alle 14.30, ma già dalle 12.00 Boulevard e Piazza della Bastiglia sono saturi di persone.
Davanti allo spezzone della CGT si trova un partecipatissimo spezzone studentesco di circa 5.000 persone, che segue quello di apertura. Il corteo parte. Percorso: Boulevard de la Basteille fino a Quai de la Rapée. Il corteo gira sul Pont d’Austerlitz, in direzione Place d’Italie. Arrivati sull’altra sponda della Senna iniziano i primi tafferugli, e dopo aver bloccato il passaggio al corteo, la polizia fa piovere lacrimogeni sui dimostranti.
Un iniziale momento di caos viene subito gestito bene dal servizio d’ordine dello spezzone studentesco che, evitando che i manifestanti si disperdessero, li guida in blocco su un percorso alternativo dove poi si annetterà anche l’altra parte del corteo. Nonostante continuino incessanti gli scontri, i cinquantacinquemila del corteo del Primo maggio raggiungono comunque Place d’Italie, secondo un altro percorso, evitando che la mobilitazione si sfaldi a scontri avviati.
Il bilancio è positivo oltre i pronostici per quanto riguarda la partecipazione, soprattutto studentesca. L’importanza della vertenza contro le politiche del governo Macron ha mobilitato il popolo francese che, organizzando un fronte unitario al corteo del Primo maggio, ha dimostrato quanto profondo sia il dissenso verso il processo di disgregazione dei diritti avviato dall’Eliseo. Ospedalieri, funzione pubblica, ferrovieri, studenti, poste e salariati in generale hanno saputo organizzare e dimostrare la dura opposizione al ridisegno macronista, consapevoli che sarà una dura lotta dalla quale però l’unica possibilità di uscita è la vittoria su tutti i fronti di intervento.

Nanterre, 2 maggio.
"Studenti e salariati. Contro chi attacca il nostro futuro”. Lo striscione sottostante il palco dell’anfiteatro dell’università di Nanterre recita anche: “Contro l’università a numero chiuso, contro la cancellazione dell’APL (Aide personnalisée au Logement, sovvenzione statale per gli affitti, NdR), contro la Loi Travail XXL. Sciopero generale!”
L’anfiteatro (per 1.000 persone) straborda di studenti della facoltà di Nanterre. Si calcolano circa 1.700 presenti, giornalisti esclusi. La partecipatissima assemblea è un altro sintomo dell’avversione totale alle politiche del governo, che, per quanto riguarda l’istruzione, vede attaccato su più livelli l’accesso alla libera formazione, disgregando da un lato tutto il programma di sussidi e dall’altro inserendo il numero chiuso e la selezione per accedere all’università.
L’assemblea è introdotta e diretta principalmente dai compagni di Anticapitalisme et Révolution, corrente di sinistra del Nouveau Parti Anticapitaliste (Nuovo Partito Anticapitalista). Si discute sia della meschinità e dell’ingiustizia di tali politiche sia di come procedere nel percorso di lotta. L’intervento in assemblea di due compagni italiani fa presente agli studenti francesi che in Italia già esiste e già sono assimilati selezione e numero chiuso, ricordando loro che la nostra generazione sta scontando l’impossibilità di accedere alle facoltà universitarie proprio per l’insufficiente opposizione della generazione che l’ha preceduta.
Lottare, senza fare un passo indietro, risulta oggi essere l’unica soluzione per l’avvenire delle generazioni francesi, alle quali in tutti i modi deve essere evitato il modello classista di selezione per accedere alla libera formazione.
Dopo una mattinata di partecipatissimi dibattiti, alle votazioni per decretare o meno l’occupazione degli stabili di Nanterre l’assemblea decreta l’occupazione ad oltranza della facoltà, con un totale di 1.400 consensi contro 300. È un successo enorme, e si apre adesso un nuovo e fondamentale punto di partenza delle lotte. A cinquant’anni dal maggio ’68, un nuovo maggio di lotta si sta formando per gli studenti francesi.

Lorenzo Brunello

CONDIVIDI

FONTE