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Monfalcone: ancora tributo di sangue operaio in Fincantieri

Comunicato stampa del nucleo isontino del PCL

10 Maggio 2018
monfalcone


Il Partito Comunista dei Lavoratori esprime la sua vicinanza alla famiglia del giovane operaio dell’indotto caduto sul lavoro nella mattinata di ieri 9 maggio e alla classe operaia intera dello stabilimento Fincantieri di Panzano.
È la seconda morte operaia in due giorni e la terza in poco più di due settimane in Friuli-Venezia Giulia cui si aggiunge, sempre ieri, l’infortunio allo studente-lavoratore in stagista a Pavia di Udine costatogli una semi-amputazione, che ripropone la questione dell’utilizzo della popolazione studentesca come forza-lavoro funzionale ai piani d’impresa.
Sono dirette conseguenze dell’aumento dell’intensificazione dei ritmi lavorativi, dell’allungamento degli orari, dell’aumento di incidenza della parte variabile del salario legata ai risultati aziendali, del dumping delle condizioni di lavoro nel sistema degli appalti.
Lo stesso Jobs Act di fatto discrimina la piena agibilità del decreto legislativo 81/08 sulla sicurezza.
Una situazione accettata da una prassi sindacale fondata sulla concertazione e sul bilateralismo che ha prodotto solo collateralismo con i piani padronali e governativi.
Per spezzare l’attuale sistema di regolamentazione dei rapporti di forza è necessario ricostruire un potere politico della classe operaia in azienda, capace di rovesciare l’attuale ordinamento relazionale industriale e le sue compatibilità.
Per questo è necessaria la creazione di un comitato di stabilimento e composto da delegati eletti direttamente nei reparti e nelle officine da tutti i lavoratori, diretti e dell’indotto, per il controllo sulla produzione e sull’organizzazione del lavoro.

Partito Comunista dei Lavoratori - nucleo isontino

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