Dalle sezioni del PCL

Fabriano: fronte di classe contro Casapound e le altre forze fasciste!

26 Novembre 2017
FabrianoAntifa


Questa mattina è andato di scena nella piazza principale di Fabriano uno spettacolo ignobile che merita solo di essere al più presto cancellato e dimenticato. Le camicie nere di Casapound hanno organizzato un presidio, di chiaro stampo xenofobo e razzista, contro la “feccia” - espressione collegabile nella loro propaganda all’immigrazione - contraddistinto dalla solita retorica: "prima gli italiani", "prima il lavoro ai nativi del territorio", "contro il pericolo islamico".
Prima di dare il nostro giudizio politico vogliamo condannare l’atteggiamento perbenista delle istituzioni fabrianesi nei confronti dei fascisti e di chi fa dell’odio razziale uno stile di vita sbagliato e inaccettabile.
Pretendiamo le scuse immediate da parte del sindaco Santarelli a tutti i sinceri antifascisti della città, e soprattutto a quelli che in maniera spontanea, sempre nella mattinata, si sono organizzati e ritrovati per dare una risposta a chi pensa di avere libera agibilità sul territorio.
Non ci interessano gli inutili teatrini di piazza tra sindaco e Comandante dei vigili urbani sulla questione dei permessi, non ci interessano le procedure burocratiche sbagliate, ma mai crederemo alla storiella che il sindaco non fosse informato.

Oggi di fatto si è dimostrato purtroppo il contrario: le forze del sistema, le forze reazionarie e populiste, sono uniformi e molto vicine alle destre, anche quelle più estreme. Le forze che non nascono con una matrice classista sono parte integrante del sistema capitalistico, sul quale costruiscono la propria azione politica. Mai ci sarà una reale e concreta presa di posizione da parte dell’amministrazione pentastellata contro queste pericolose derive fasciste.

La situazione sociale nel nostro territorio raffigura perfettamente l’emblema dell’odio che circola tra cittadino italiano ed immigrato, che si è instaurato nella profonda e sconvolgente coscienza di massa populista e reazionaria, che addebita tutti i problemi all’immigrato e al cittadino straniero. Per questo l’unica risposta possibile e necessaria per contrastare questo grave problema deve arrivare da un processo di costruzione e di ricomposizione della lotta di classe che unisca i lavoratori immigrati e del territorio contro i padroni, veri fautori e colpevoli dell’odio e della guerra tra poveri che sta segnando profondamente il nostro tempo. Questa è l’analisi e di conseguenza la proposta che avanziamo pubblicamente a tutti quei soggetti della sinistra che della questione razzista fanno, per certi aspetti, una chiara questione di classe.
Vi è la necessità di riunire e organizzare tutti i lavoratori e le vertenze nelle fabbriche e nei posti di lavoro che subiscono l’azione violenta dei padroni che delocalizzano, licenziano, e mettono alla fame intere famiglie di proletari, semplici cittadini, indipendentemente dalle loro origini. Di avanzare una proposta di classe nelle scuole, nelle piazze, nei momenti di lotta più avanzati e conflittuali.

Solo con il rovesciamento della società capitalista si potrà contrastare tutti quei fenomeni e quelle organizzazioni che crescono sull’odio razziale dettato dal profitto contro quei settori di classe operaia più disagiata e martoriata, da alcuni definita “feccia”. Noi sappiamo perfettamente da quale parte stare.

Partito Comunista dei Lavoratori – sezione di Ancona

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