Dalle sezioni del PCL

No ai licenziamenti alla Canali di Carate Brianza!

Opponiamoci con forza alla chiusura della fabbrica

19 Ottobre 2017
CanaliBrianza


Il PCL esprime la piena solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori (134, di cui 130 donne) che stanno lottando e scioperando contro i licenziamenti collettivi, con la conseguente chiusura dell’unità produttiva, decisi dai padroni della fabbrica Canali di Carate Brianza.

Questa ditta produce abiti di alta moda per uomini, ed ha più di mille dipendenti in tutta Italia, fregiandosi del fatto che i suoi abiti sono stati indossati perfino da Barack Obama e dall’attore Dustin Hoffman.

Il caso Canali è l’ultimo anello di una lunga catena di licenziamenti di massa avvenuti recentemente anche nel nostro territorio. In tal senso basti pensare ai 187 lavoratori licenziati lo scorso marzo alla K Flex di Roncello.

Il copione si ripete drammaticamente: negli scorsi mesi contratti di solidarietà (con conseguente diminuzione del salario), mobilità per 75 lavoratrici e passaggio al "part time" per altri 39. Poi arrivano i licenziamenti collettivi e la chiusura della fabbrica. È la riprova lampante (se ve ne fosse ancora bisogno) di come la logica del meno peggio (sostenuta e proposta ai lavoratori dalle burocrazie sindacali) prepara solo una cosa: il peggio.

Come scrivemmo in occasione della lotta dei lavoratori della K Flex, ci troviamo di fronte, per l’ennesima volta, all’essenza del capitalismo: la massimizzazione dei profitti che colpisce i lavoratori dopo averli spremuti per decenni.

Proprio per questo occorre - in Brianza, all’Ilva di Taranto e Genova come ovunque - unificare le tante lotte contro i padroni che licenziano, occupando e nazionalizzando, senza indennizzo e sotto controllo operaio, le fabbriche. Per fare questo occorre un fronte unico che esprima, attraverso uno sciopero generalizzato prolungato, la forza e la determinazione dei lavoratori su di un proprio programma contrapposto all’attacco che padronato e governo (vedi l’ultima finanziaria) stanno portando all’insieme del movimento operaio.

È ora che i sindacati confederali abbandonino la disastrosa politica di concertazione, ed insieme ai sindacati di base aprano una nuova stagione di lotte e conflittualità. Lo sciopero generale, proclamato per il 27 ottobre dai sindacati di base, può essere una prima tappa in tal senso.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione Brianza

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