Dalle sezioni del PCL

"Il futuro non arriva da sé se non ci diamo da fare."

20 Luglio 2017

L'Italia dei giorni nostri non offre ai giovani nient'altro che un futuro nero, di disoccupazione e precarietà. E' un'Italia in cui la partecipazione democratica delle masse è ridotta a una crocetta sulla scheda elettorale, (primarie comprese), per scegliere l'ennesimo manovratore di un treno la cui direzione è già fissata, e che punta dritto nella direzione degli interessi di banche e grandi imprese.

Un'Italia in cui la libertà non coincide con la giustizia sociale; in cui vi sono diritti formali, sulla carta, che restano tali, senza corrispondere a diritti sostanziali. La retorica della sola difesa della "Costituzione nata dalla Resistenza" ha avuto come conseguenza una progressiva rinuncia a una strategia offensiva che puntasse alla presa del potere da parte dei lavoratori.

Ne "apprezziamo" gli effetti proprio oggi, in cui vediamo come tutte le conquiste sociali in un sistema capitalista siano revocabili e precarie: un'Italia in cui l'istruzione pubblica è progressivamente smantellata e l'università diventa sempre più un privilegio per i pochi che possono permetterselo, in cui le conquiste nel mondo del lavoro ottenute con anni di dure lotte sono annientate ogni giorno che avanza e a livello di diritti sociali stiamo tornando indietro di più di un secolo.

Non c'è più lo stivale nazista a tenere in scacco l'Italia, bensì il capitale, monopolistico, dell'Unione Europea. E' una dominazione fatta di direttive, i "diktat" della cosiddetta Troika che impongono misure antipopolari, che consentono di delocalizzare la produzione dove meglio conviene agli imprenditori, che condizionano negativamente il futuro della gioventù.
La nostra repubblica è così democratica da essere pienamente inserita nelle alleanze imperialistiche, trascinando il popolo italiano nella possibilità della guerra.

E' forse questo il paese per cui migliaia di giovani hanno dato tutto, spesso anche la loro stessa vita?
Resistere oggi significa contrattaccare, rifiutare “postazioni” di retroguardia. Significa rovesciare il tavolo, lo stato di cose presente, e con esso tutti coloro che si schierano a difesa di questo sistema.
Lottare, insomma, organizzati per un avvenire socialista, che è tutto da conquistare.

Per dirla con i versi di Majakovskij:
"il futuro non arriva da sé se non ci diamo da fare."

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Pavia

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