Dalle sezioni del PCL

Per uno sviluppo delle lotte: fermiamo l'arroganza di Brugnaro, della fondazione e dei padroni unificando i lavoratori di tutti i settori

Testo del volantino distribuito alla protesta a Cà Farsetti dei lavoratori dei Musei Civici Veneziani in occasione del consiglio comunale di Venezia.

24 Maggio 2017
museiveneziani

La misura è colma: l’attacco in atto nei confronti dei lavoratori di Venezia è arrivato a livelli insopportabili, lavoratori dei musei civici, lavoratori del casinò e dipendenti comunali stanno subendo un attacco senza precedenti da parte di questa giunta capitanata dal dispotico Brugnaro. I lavoratori del Comune, stanno conducendo una battaglia che va avanti da lungo tempo, colpiti nei diritti e nel salario. Ma la loro determinazione ha fatto incassare un primo colpo al sindaco e Giunta: l’aver bocciato attraverso il referendum l’ignobile accordo separato firmato dalla CISL è sicuramente un primo risultato positivo contro l’arroganza di questo Sindaco e che fa ben sperare per uno sviluppo della lotta.

I lavoratori dei Musei Civici Veneziani stanno da tempo conducendo una dura lotta contro Fondazione e Giunta chiedono con forza il ritiro del bando per il cambio di appalto dove non sono previste le dovute tutele che garantirebbero la continuità lavorativa, quindi la possibilità per le aziende che subentreranno di aver mano libera sulle assunzioni, sono anche previsti tagli al personale e tagli di ore di prestazione. Anche i lavoratori e le lavoratrici del Casinò alle prese con tagli al salario e 150 licenziamenti hanno già cominciato a mobilitarsi programmando la prima giornata di sciopero. Questa giunta sta utilizzando un metodo scandaloso di divisione dei lavoratori, trattando le varie vertenze in maniera separata tra lavoratori e sindacati cattivi e lavoratori e sindacati buoni.

Oggi mercoledì 24 maggio in consiglio comunale a Cà farsetti si mobilitano i lavoratori del Casinò e dei Musei Civici (visti dal sindaco come la parte peggiore assieme ai lavoratori comunali), il 25 maggio invece si terrà un consiglio comunale a Mestre dove la Giunta incontrerà i sindacati del settore privato per trattare le crisi industriali della Ilnor e della Superjet, in questo caso il Sindaco (visto che non ha evidenti diretti obblighi con il settore privato) ha dato la massima disponibilità di discutere nell‘intento di accaparrarsi le benevolenze dei sindacati e lavoratori del privato. Di fronte a questa situazione, è necessario fare un salto di qualità: serve dare una svolta alle lotte. Lo straordinario risultato del referendum contro l’accordo separato nei comunali deve essere usato come trampolino di lancio per unificare tutte le forze contro questa Giunta ed arrivare rapidamente ad uno sciopero generale di tutti i settori di Venezia, bisogna mettere insieme le tante battaglie sparse: Comunali, musei, lavoratori del Casinò, settore del privato, che si dovranno inevitabilmente collegare alle tante lotte sparse nel paese. Dalla lotta dei lavoratori Almaviva, dalle lotte della logistica agli scioperi in Fincantieri a Palermo e per ultimo la resistenza dei lavoratori e delle lavoratrici di Alitalia che hanno respinto l’ennesimo accordo capestro con il 70% di no. É inoltre fondamentale dotarsi di un programma efficace per contrastare le nostre controparti.

Bisogna organizzare una grande assemblea di tutti i lavoratori del veneziano per sviluppare parole d’ordine che devono essere tanto radicali quanto radicale è l’aggressione in atto: Ripubbluicizzazione dei settori museali esternalizzati e delle società partecipate del comune, sotto il controllo di chi lavora, per garantire a tutti i lavoratori occupazione salari e garanzie normative; ripudio del patto di stabilità e delle multe milionarie verso il comune; cancellazione unilaterale del debito comunale verso le banche; controllo diretto e democratico dei lavoratori sull'erogazione dei premi di risultato; blocco dei licenziamenti, esproprio senza indennizzo delle aziende che chiudono e licenziano comprese le società dei trasporti, con la rivendicazione della nazionalizzazione sotto il controllo di chi lavora. Per ottenere questo bisogna mettere in campo una mobilitazione prolungata, radicale e di massa, sostenuta da una cassa di resistenza per finanziare gli scioperi. Bisogna arrivare ad un vero sciopero generale ad oltranza perché è l'unica via capace di opporre una resistenza reale all'aggressione sociale di padronato e governi. L'unica via che può realmente incidere sui rapporti di forza e strappare risultati.

PCL Venezia

CONDIVIDI