Dalle sezioni del PCL

Genova: il PCL in prima linea contro i fascisti

13 Febbraio 2017

Un antifascismo di classe, rivoluzionario e anticapitalista, per fronteggiare la reazione. Non è certo la Costituzione a poterci proteggere dallo sfruttamento, dal capitale, dai fascisti. Solo l'unità degli sfruttati di tutto il mondo può dare una reale speranza alla classe lavoratrice.

Genova11febbraio


La manifestazione antifascista che si è svolta sabato scorso a Genova ha visto una buona partecipazione, circa duemila persone, che da piazza Ragazzi del '99 ha sfilato in corteo fino a via Caprera dove ad attenderle c'era il blocco massiccio della polizia.
Il PCL era presente con una delegazione di venti compagne/i provenienti da tutta la Liguria, con le nostre bandiere e i nostri volantini. Oltre a noi, c'è stata una buona presenza dei giovani del CSR (Coordinamento Studentesco Rivoluzionario), almeno una ventina, coi quali collaboriamo da anni, ed altre organizzazioni. Nel complesso, si è trattato di una manifestazione con pochi slogan e cori, per lo più inneggiati da noi, dal CSR e dai compagni di Rifondazione Comunista e dei centri sociali. I principali promotori della manifestazione - ovvero ANPI, ARCI, CGIL insieme a PD, sindaco e istituzioni locali - hanno, invece, mantenuto un evidente atteggiamento silenzioso e fugace, improntato a far concludere in fretta la manifestazione, tanto che alle ore 15 circa - cioè poco tempo dopo dall'arrivo in via Caprera - hanno scelto di andarsene, dirigendosi verso la Casa dello studente di Genova. Una volta arrivati in via Caprera, il PCL per primo ha scavalcato il servizio d'ordine della FIOM, frapponendosi tra la polizia e il corteo, invitando poi una delegazione di Rifondazione Comunista e il CSR a fare altrettanto; a loro si sono aggiunti compagni di Sinistra Anticapitalista e del Si.Cobas. La manifestazione, nonostante dei brevi momenti di tensione, si è conclusa poco dopo.

Per noi del Partito Comunista dei Lavoratori partecipare al corteo di ieri ha rappresentato solo l'ennesima tappa di un lavoro politico quotidiano che ci vede e ci vedrà sempre schierati non solo contro i fascisti ma anche contro i loro finanziatori e protettori politici-economici: la classe sociale dei capitalisti. Manifestazione in cui abbiamo portato la nostra posizione autonoma che perseguiamo da sempre, espressa nel volantino che abbiamo distribuito. Nel complesso, può comunque considerarsi un buon risultato, ma non può considerarsi una vittoria definitiva.
Il fatto che Forza Nuova, e i suoi camerati europei, abbiano potuto svolgere la loro iniziativa solo dietro la protezione di 400 poliziotti antisommossa mostra come questi soggetti siano protetti dallo Stato, che se ne serve al momento opportuno.
Solo un antifascismo di classe, rivoluzionario e anticapitalista può fronteggiare la reazione; non certo l'antifascismo di facciata di organizzazioni, partiti e sindaci che oggi cercano di rifarsi la faccia con una sfilata e domani torneranno a colpire gli sfruttati, a proteggersi con cordoni di polizia antisommossa e, dietro i riflettori, servirsi proprio di queste organizzazioni reazionarie e razziste per colpire i rivoluzionari e chi lotta, e per deviare la rabbia degli sfruttati in una guerra tra poveri. Non è certo la Costituzione a poterci proteggere dallo sfruttamento, dal capitale, dai fascisti. Solo l'unità di tutti gli sfruttati di tutto il mondo contro gli sfruttatori, i governi, le banche e gli speculatori può dare una reale speranza alla classe lavoratrice.




DI SEGUITO, IL TESTO DEL VOLANTINO DA NOI DISTRIBUITO


Oggi, come nel 1960, i fascisti scelgono Genova come città sede di un importante incontro.

Oggi, come fecero partigiani e militanti comunisti nel 1960, siamo in piazza a portare il nostro contributo e a rivendicare un antifascismo che non si riduca a retorica, che non si riduca ad opposizione ad alcuni eventi.

Rivendichiamo un antifascismo di classe, che sappia rispondere e costruire anticorpi con l'organizzazione autonoma e anticapitalista della classe lavoratrice. Rivendichiamo un antifascismo che non dimentichi che, per impedire questa involuzione reazionaria e la crescita di queste organizzazioni, è necessario combatterne le cause e le radici, insite nella società capitalistica e nel dominio di una classe borghese su una classe lavoratrice sfruttata e oppressa.

Il fascismo è una proiezione del capitale: senza combattere il capitale, lo stato borghese, le organizzazioni della classe padronale e i suoi partiti, compresi quelli che solo formalmente si definiscono di sinistra, non è possibile combattere il fascismo.

Quelle stesse organizzazioni, quegli stessi partiti, che un anno e mezzo fa anni fa ignorarono l'importante corteo e manifestazione contro l'apertura di una sede di Forza Nuova, che ora si prodigano in appelli alla difesa dello stato democratico e della sua costituzione nata per imbrigliare un movimento popolare e rivoluzionario che aspirava ad un governo dei lavoratori e non certo della borghesia. Costituzione che, per giunta, viene comunque continuamente disattesa nei suoi principi fondamentali.

Come un anno e mezzo fa, come in ogni spazio possibile, noi siamo nuovamente in piazza a rivendicare la necessità della costruzione di un partito anticapitalista e rivoluzionario per fronteggiare tutto questo.

Partito Comunista dei Lavoratori - Liguria
Genova11febbraio2

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