Interventi

La coperta corta della Buona scuola

9 Febbraio 2017


A pochi giorni dal referendum del 4 dicembre 2016 l’ex premier Renzi, nel tentativo disperato di racimolare qualche voto, stringeva con la triade CGIL CISL UIL un accordo sulla revisione del contratto della Pubblica Amministrazione presentato come una grande vittoria dai sindacati. E qui ci starebbe bene un emoticon (o come dicono i nativi digitali più evoluti, un emoji) di quelli che si sganasciano dalle risate, ma lasciamo correre.

Renzi viene affossato dal referendum, al MIUR viene chiamata una sindacalista tessile che millanta una laurea mai conseguita. Sia chiaro, non è che un titolo di studio renda un ministro buono o cattivo, ma la menzogna non è certo un bel biglietto da visita. Comunque sia, la signora Fedeli rimane al suo posto e, dopo due mesi in cui fa la bella addormentata fingendo di non sapere che l’accordo del 30 novembre è vincolante anche per i governi successivi, lancia qualche segnale di apertura ai sindacati. E nelle più recenti assemblee sindacali i vari esponenti della triade vengono, con toni trionfalistici, ad annunciare un aumento di 85 euro lordi mensili (63 euro netti, più o meno).

Nemmeno una parola, però, sui costi “umani” di ciò che bolle in pentola e che diverrà legge con le otto deleghe della Buona scuola ancora in sospeso. Ad esempio, il fatto che non spetterà più alle scuole valutare la disabilità, ma ai Gruppi per l’Inclusione Territoriale. Sarà dunque una commissione esterna, che risponderà direttamente all’amministrazione, a decidere le necessità dello studente disabile. Con il conseguente taglio, già oggi pesantissimo, delle ore di sostegno e la successiva perdita di circa 30.000 posti di lavoro. Oppure il fatto che gli studenti disabili, all’esame di terza media, non potranno più usufruire di prove differenziate, ma “equipollenti”. Il che, tradotto, significa che, in molti casi, non saranno in grado di ottenere la licenza media, ma solo un attestato di frequenza che precluderà loro per sempre l’ ingresso nel mondo del lavoro. E questo solo sulla base di alcuni rumors. Chissà cos’altro ci riserva la realtà.

Sappiamo da un pezzo che la coperta è corta, ma così qualcuno rischia di morire di freddo. Quindi speriamo che ci facciano almeno un favore: che il Ministro non ci/si prenda in giro parlando di riqualificazione docente, e che i sindacalisti ci risparmino i canti di vittoria in una guerra con così tanti morti.

Nikita

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