Dalle sezioni del PCL
Pavia: si vuole processare l'antifascismo!
20 Gennaio 2017
Il divieto imposto dalle Istituzioni locali ad un presidio pacifico antifascista in piazza Ferruccio Ghinaglia è stato un segnale di negazione del dissenso, di repressione, di conferma di “regime”.
Improvvisare una “zona rossa” in centro città a difesa della marcetta fascista, qual è stata in effetti, è apparso un atto estremamente offensivo per Pavia e i suoi cittadini.
Il 5 Novembre le istituzioni, di fatto, hanno legittimato i fascisti e le loro manifestazioni.
Pavia è stata bloccata per ore per far manifestare dei fascisti, che si dichiarano tali, che non lo nascondono, con i loro simboli le loro fiaccole, mettendo, cosi , in evidenza clamorosi errori di gestione dell’ordine pubblico.
Era chiaro a tutti che la scusa della commemorazione voleva essere una sfilata neofascista, provocazione per Pavia e i suoi cittadini inaccettabile, che sempre si sono distinti per difendere valori costituzionali e democratici che nascono e si basano sulla antifascismo.
L’occasione migliore per ribadire con forza che PAVIA È ANTIFASCISTA.
A Pavia se gli antifascisti stanno fermi in Strada Nuova vengono caricati e manganellati mentre se arrivano i fascisti tutto va bene: questa è la concezione di ordine pubblico che ha il Questore di Pavia
Il PCL sostiene la lotta delle compagne e dei compagni denunciati, della Rete Antifascista di Pavia vittime dall'ingiustificata violenza delle forze dell’ordine.
Ringrazia tutti i cittadini che hanno manifestato a difesa dell’antifascismo.
“Non dobbiamo illuderci che sia solamente il fascismo che terrorizza le piazze d’Italia; è la borghesia col suo governo, le sue spie, i suoi armati, che cerca tutti i mezzi per strangolare la volontà dei lavoratori…”
(Ghinaglia su “Falce e Martello” (19/2/1921)