Dalle sezioni del PCL

Voucher: l'apice della precarizzazione più bieca

15 Gennaio 2017

I voucher sono essenzialmente tre cose.

In primo luogo sono il massimo possibile della precarizzazione del lavoro, il massimo possibile dell'umiliazione della persona umana. Non c'è più un lavoratore sotto contratto regolare ma c'è un individuo deregolamentato che viene chiamato a prestazione facendo finta che egli non abbia poi dei bisogni esistenziali fondamentali quando non è pagato e non ha reddito lavorativo ,quindi è l'apice della precarizzazione più bieca.

In secondo luogo il voucher implica che il peso del lavoro cada tutto sulle spalle del lavoratore , mentre il datore di lavoro non ha oneri fiscali di alcun tipo mediante voucher.

In terzo luogo, in tema di rapporto tra migrazione e precarietà, i nostri giovani vivono già come i migranti. Il migrante e il precario hanno in comune la disoccupazione, non occupano un posto fisso, sono costretti a vivere alla giornata in continua precarietà a tempo indeterminato di cui il voucher rappresenta la forma più storta, più criminale.
Job Act, voucher e tutto ciò che ne consegue sono un preciso metodo di governo per rimuove tutto d'un colpo le conquiste sociali degli ultimi 50 anni.

Occorre reagire a tutto questo!

C'è un solo modo per contrastare lo smantellamento dello stato sociale e l'attacco diretto al mondo del lavoro: unire le lotte di tutti i lavoratori e le lavoratrici per opporsi alle logiche delle privatizzazioni e della precarizzazione.
Un fronte che deve prevedere il protagonismo diretto dei lavoratori e lavoratrici sulle vertenze in cui sono coinvolti, contro ogni logica burocratica portata avanti dai quei sindacati che mirano a sfiancare le potenzialità di lotta dei lavoratori. Bisogna quindi praticare l’unità delle lotte in campo e stendere una piattaforma rivendicativa che coinvolga tutti i settori.

La burocrazia sindacale e la sinistra politica a loro subalterna, ha opposto al Jobs Act uno sciopero simbolico, fuori tempo massimo, nulla contro l’uso/abuso dei voucher, per poi arrendersi a Renzi.
La burocrazia sindacale continua a rifiutare la via di una mobilitazione vera, “dimenticando” il proprio ruolo di difendere il lavoro e non il capitale, di difendere i lavoratori e non i capitalisti.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Pavia “Tiziano Bagarolo”

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