Dalle sezioni del PCL

In memoria di Sandrine Bakayoko, solidarietà a tutti i migranti

Per la chiusura dei lager di detentenzione, per la libera circolazione delle popolazioni

14 Gennaio 2017

Sabato 14 gennaio Cona Venezia. Ore 14,00
Manifestazione antirazzista, In memoria di Sandriene Bakayoko, e contro la campagna reazionaria instaurata a Cona e in tutto il paese contro i migranti.

Cona

Lo scorso 2 gennaio, presso il centro di accoglienza dell'ex base militare di Cona, una giovane donna di origini ivoriane, Sandrine Bakayoko, è deceduta in circostanze non ancora del tutto chiarite.

L'ex base nel tempo è stata via via stipata con un crescente numero di persone (quasi 2mila), il che ha portato condizioni di vita disumane per i migranti ospiti.

Esprimiamo solidarietà ai migranti, che dopo avere subito nei paesi di origine guerre, fame e miseria, subiscono nel nostro paese ghettizzazione e condizioni disumane; che proprio a causa delle condizioni in cui sono confinati nei vari centri - comunque siano classificati – sono vittime troppo spesso di tragici eventi, come è accaduto a Sandrine e ad Alì Moussa, morto l’11 gennaio a Sesto Fiorentino nel rogo di un capannone adibito a struttura per migranti causato dalle pessime condizioni di vita all’interno di questo centro.

Vogliamo ricordare a tutti i lavoratori, i disoccupati, i precari, i giovani e a tutti i proletari che il nostro vero nemico non è chi attraversa il mare per cercare salvezza, ma era e rimane chi ci sfrutta nei posti di lavoro, chi ci taglia i servizi sociali, chi non costruisce case popolari.

Il vero nemico è questo sistema economico, il capitalismo, che sa solo creare sfruttamento, povertà e guerre fra poveri, invocando ruspe, trattori, ghetti e frontiere.

Chiediamo verità e giustizia per Sandrine Bakayoko e Alì Moussa, e ci batteremo come abbiamo sempre fatto contro tutte le politiche reazionarie e securitarie portate avanti da tutti i governi che si sono succeduti, politiche che nel nome di una presunta “sicurezza” hanno sistematicamente lavorato per mettere in contrapposizione i lavoratori sfruttati nativi ai migranti, avendo al contempo mani libere per varare leggi contro i lavoratori e le masse popolari.

Contro la propaganda reazionaria dei soggetti che sostengono la linea politica del rifiuto dell'accoglienza diffusa, che ha portato a concentrare moltissime persone in pochi centri - peraltro assolutamente inadeguati - ci batteremo per un sistema di accoglienza libero dalla logica del profitto, così come ci batteremo per una società che risponda ai bisogni della maggioranza della popolazione e non agli interessi del capitale.

È necessario quindi che la classe lavoratrice e tutti gli sfruttati si uniscano ai migranti, ai loro bisogni e alle ragioni contro le ragioni del capitale e di chi ci vuole divisi e sottomessi alle logiche dello sfruttamento.

A una campagna chiara contro le politiche reazionarie e securitarie deve congiungersi il rilancio di una mobilitazione sociale di massa in tutto il Paese contro le politiche antioperaie di governo e padronato.

Solo un governo dei lavoratori, basato sulla loro forza e sulla loro organizzazione, può realizzare una vera “repubblica fondata sul lavoro”: rovesciando il potere dei capitalisti e concentrando nelle mani dei lavoratori e delle lavoratrici le leve della produzione.

Perché l’unica soluzione è l’unità di tutti gli sfruttati - migranti e autoctoni - contro tutti i loro nemici, per costruire una società socialista, l’unica che potrà dare “pace e lavoro” a tutti e tutte nel mondo.

Il Partito Comunista dei Lavoratori, l’unico che non ha mai tradito i lavoratori, si batte ogni giorno per questa prospettiva. L'unica vera alternativa.

Partito Comunista dei Lavoratori - Sezione di Venezia "P. Tresso"

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