Teoria

Conservazione del valore dei mezzi di produzione (capitale costante C) e processo di valorizzazione del capitale.

Processo di produzione.

25 Dicembre 2016

Il capitale Libro I rielaborato con dati attuali

Stabiliamo che il prodotto di 1 ora lavoro di un operaio è in media pari a € 68,75 e che in 8 ore il valore prodotto dall’operaio ammonta a € 550,00 di cui
€ 50,00, prodotto in 8/11 d’ora, è l’ espressione monetaria della somma dei mezzi di sussistenza giornalieri che riproducono la sua forza lavoro, cioè il
salario v necessario all’acquisto di quei mezzi di sussistenza (pane, acqua, pasta, latte, caffè, carne, verdura, frutta) mentre le altre 7 ore e 3/11 costituiscono pluslavoro gratuito per l’imprenditore, cioè il plusprodotto che si rappresenta in un plusvalore pv, profitto di € 500,00. Pertanto il saggio del plusvalore pv’ è del 1.000%.
pv’ = € 500,00pv / € 50,00v = 1.000%.

INDUSTRIA TESSILE

Premesse, condizioni di produzione: mezzi di produzione.
Capitale costante c = capitale fisso: telaio informatico Jacquard, costo: 1.000.000 di eurodollari che controlla più di 10.000 singoli fili d’ordito che permettono ampie possibilità di schemi di disegno programmati precedentemente dagli ingegneri e memorizzati nel computer del telaio come disegni a quadro e rifiniture sul tessuto, ad esempio spigature, mediante l’azione di aghi automatizzati.
Avendo il valore di 1 milione, e data la velocità di perfezionamento della tecnologia dei mezzi di produzione di oggi, quindi dato il suo veloce rimpiazzo da parte di esemplari della stessa specie sempre più perfezionati, ipotizziamo abbia una durata di 5 anni, che quindi ceda al prodotto giornaliero 547,94 ½ eurodollari.
Capitale circolante costante = Materia prima = filati di cotone di 400 metri del valore di € 1.150,00 composti da:
€ 600,00 di capitale costante, comprensivo di logorio della filatrice automatizzata, la self-acting mule, e delle fibre di cotone sgranato filate dal filatore per € 50,00 di salario v e per € 500,00 di plusvalore pv, regalato dal suo pluslavoro all’imprenditore della filanda. Dunque il valore dei filati di cotone di 400 metri che entreranno nel processo di tessitura sarà:
€ 600,00c + € 50,00v + € 500,00pv = € 1.150,00.
Pertanto il valore di 1 metro di filato sarà pari a € 2,87 ½ = € 1.150:400 m.
Dunque questi 400 metri di filato di cotone puro al 100% preesistono al lavoro di tessitura, sono condizione necessaria, mezzo di produzione, materia prima per il processo di tessitura, che un’operaia tessile trasformerà, in 8 ore di lavoro, in 400 metri di tessuto e, tessendo i filati, aggiungerà un valore di € 50,00 per reintegrare il proprio salario, ma aggiungerà anche € 500,00 di plusvalore per l’imprenditore o l’azienda tessile per i quali lavora. Sarà questa eccedenza di € 500,00 a fare del denaro iniziale dell’imprenditore pari a € 650,00 un capitale di
€ 1.150,00, cioè a valorizzare l’investimento (c+v) dell’azienda con il plusvalore o profitto lordo.
Ma lor signori e piccolo borghesi diranno: “l’imprenditore ha anticipato il valore del telaio, dei filati, quindi ha diritto al profitto”. In realtà costui si appropria del pluslavoro gratuito degli operai, cioè del plusvalore, solo perché si è appropriato dei mezzi di produzione, sono di sua proprietà e non appartengono agli operai associati nel processo di lavoro, di conseguenza costoro non controllano né il loro prodotto né il loro plusprodotto per uno scopo sociale e collettivo secondo un piano comune, ma producono plusvalore per le tasche private dell’imprenditore, degli azionisti o dei banchieri e per i possessori di rendite.
Per altro verso possiamo anche mettere in evidenza che nessuno può sognarsi di dire che il vecchio artigiano, proprietario della sua fucina, del mantice, del martello, dell’incudine, del ferro incandescente su cui batteva il martello, faceva dei suoi strumenti di lavoro e del suo prodotto, del capitale. Costui produceva il vomere di ferro o il versoio per l’aratro del contadino, i ferri per il cavallo, dunque merce certamente ma non capitale: vendeva il ferro da lui lavorato, trasformato in versoio e vomere per l’aratro del contadino, ferri per il cavallo, ma dalla vendita della merce ricavava solo il valore dei mezzi di produzione consumati nel battere il ferro più un valore necessario a ripagare il suo lavoro per comprare i mezzi di sussistenza necessari a lui e alla sua famiglia. Ma gli imprenditori né battono ferro, né filano, né tessono, e per di più guadagnano un’eccedenza, diciamo € 500,00 su ogni operaio che lavora nella loro azienda e sui mezzi di produzione di loro proprietà. I Della Valle possono pure andarsene nei salotti televisivi a dire che gli imprenditori ”lavorano”, ma sta di fatto che se ne vanno in giro in trasferte aeromobili pagate con una parte del plusvalore a presentare il loro prodotto, il loro marchio con enorme “responsabilità” di cui chi sta scrivendo ignora l’enorme peso sia come quantità che come qualità, nello stringere affari con i loro consimili, con azionisti e banchieri per comprare altre aziende fallite o in perdita e appropriarsi di altri mezzi di lavoro che gli operai animeranno con profitto aggiuntivo.
Dunque l’operaia tessile trasforma 400 metri di filato di cotone puro al 100% in 400 metri di tessuto durante 8 ore di lavoro aggiungendo un valore di € 550,00. Ma durante le stesse 8 ore di lavoro vivo e immediato, conserverà contemporaneamente il valore giornaliero dei mezzi di produzione consumati nel processo di tessitura: quindi il logorio del telaio informatico jacquard tenuto in moto durante la giornata lavorativa, che trasferirà sul prodotto giornaliero di 400 metri di tessuto 547,94 ½ eurodollari. Inoltre durante il lavoro giornaliero di tessitura sono consumati, come materializzazione dell’altra parte del capitale costante, 400 metri di filato, come materia prima, che costa € 1.150,00. Il tessuto di 400 metri conterrà quindi:
€ 547,94 ½ di capitale fisso (telaio informatico) più
€ 1.150,00 di materia prima in filati di cotone. Ad € 1.697,94 ½ di capitale costante l’operaia tessile aggiungerà € 50,00 di salario e € 500,00 di plusvalore; dunque il valore è:
€ 1.697,94 ½ c + € 50,00v + € 500,00pv = € 2.247,94 ½.
1 metro di tessuto di cotone puro varrà € 5,62 e in 1 ora ogni tessitore o tessitrice produrranno 12,23 metri e 3/10 circa di tessuto di cotone ( = € 68,75: € 5,62).
Siccome la forza lavoro non può creare nuovo prodotto senza consumare mezzi di produzione, prodotti di lavoro passato, precedente, e quindi non può creare valore nuovo senza conservare valori vecchi (Karl Marx, Il capitale, Libro I), il valore di
€ 2.247,94 ½, può essere scomposto in parti proporzionali o percentuali corrispondenti alle parti di prodotto, cioè qui alle parti dei 400 metri di tessuto di cotone. Cioè l’operaia tessile in 8/11 d’ora, cioè in 43 minuti 38” e 2/11 trasformerà 8,89 e 7/10 metri circa di filato in 8,89 e 7/10 metri di tessuto, che, venduti a € 5,62 al metro dall’azienda tessile all’azienda del settore produzione abbigliamenti, reintegreranno il suo salario giornaliero di € 50,00 e nelle restanti 7 ore e 3/11 di pluslavoro, cioè in 7 ore 16 minuti 21” e 9/11, trasformerà 88,97 metri di filato in 88,97 metri di tessuto plusprodotto che, venduto dall’azienda a € 5,62 al metro all’imprenditore del settore produzione abbigliamenti, frutterà € 500,00 all’imprenditore tessile e ai suoi azionisti. Ma l’operaia, durante il suo lavoro di tessitura che si dispiega in 8 ore, mentre aggiunge il valore nuovo di € 550,00, mentre tesse 400 metri di filato, che costituisce il materiale complessivo di partenza del suo lavoro giornaliero, trasforma 302,14 metri di filato in 302,14 metri di tessuto, cioè conserverà il valore dei mezzi di produzione consumati durante la tessitura, quindi del telaio informatico logorato e dei filati; valore che si ripresenta in una parte del prodotto complessivo, nei 302,14 metri di tessuto che venduti a € 5,62 al metro, danno € 1.698 in cifra tonda. Quindi con la vendita di 302,14 metri di tessuto sarà reintegrato il capitale costante c con € 1.697,94 ½. Di fatto, l’operaia non può tessere con l’aria, cioè senza l’uso giornaliero del telaio e di 400 metri di filato preesistenti né gli 8,89 e 7/10 metri di tessuto né gli altri 88,97 metri di plusprodotto.
Essendo il prodotto di 1 ora di lavoro pari a € 68,75, il valore di € 1.697,94 ½ è l’espressione di un lavoro passato svolto in 24 ore, 41 minuti e 50 secondi e 2/11 precedenti al processo di tessitura, cioè del lavoro passato necessario a produrre la parte di telaio informatico che si logora quotidianamente durante la tessitura, più i 400 metri di filati di cotone prodotti in precedenza dal filatore.
Abbiamo quindi in prodotto di cotone puro tessuto
302,14 metri + 8,89 e 7/10 metri + 88,97 metri. = 400 metri:
corrispondenti in valore a
€ 1.697,94 ½ c + € 50,00v + € 500pv = € 2.247,94 ½.
E in parti percentuali:
75 107/200% c + 2 2/9% v + 22 2/9% pv = 100%.

€ 1.697,94 ½ di capitale costante equivalenti a 24 ore, 41 minuti, 50 secondi e 2/11 di lavoro passato le possiamo scomporre ulteriormente, posto sempre il prodotto di 1 ora di lavoro pari a € 68,75 come:
€ 547,94 ½ di capitale fisso (telaio informatico) equivalenti a 7 ore e 97/100 +
€ 1.150,00 di materia prima in filati di cotone equivalenti a 16 ore e 8/11.

Queste ultime 16 ore e 8/11, a loro volta, sono la sostanza del valore cristallizzato nei 400 metri di filato di cotone prodotto dal filatore. Nel senso che il valore del capitale costante espresso in logorio della self-acting mule e quello delle fibre di cotone sgranato necessarie a filare 400 metri di cotone puro, cioè il valore di € 600,00, è espressione in valore di 8 ore e 8/11 di lavoro passato per produrre i mezzi necessari alla filatura, quindi antecedente al processo di filatura. A ciò il filatore aggiunge un valore nuovo di € 550,00 comprensivo di salario e plusvalore, con 8 ore di lavoro di filatura immediato. In totale € 1.150,00 cristallizzati in filato di cotone puro di 400 metri venduti dall’imprenditore della filanda all’azienda tessile, come precisato sopra, a € 2,87 ½ al metro. Possiamo, anche qui, scomporre il valore di € 1.150,00 cristallizzato in 400 metri di filati in parti che compongono il prodotto:
1)valore del capitale costante c = € 600,00 cioè espressione di valore conservato nel 52 e 17/100% del prodotto di 400 metri di filato, cioè in 208,70 metri nei quali si ripresenta il prodotto di 8 ore e 8/11 di lavoro passato materializzato nel logorio giornaliero della self-acting mule e nelle libbre di cotone sgranate trasformate in filato, durante le 8 ore di lavoro. 208,70 metri di filato, che venduti a € 2,87 ½ al metro danno € 600.
2) Il valore del capitale variabile v, cioè del salario del filatore di € 50,00 si rappresenta nel 4 e 17/50% del prodotto di 8/11 d’ora di lavoro, cioè in 17,40 metri di filato, che venduto all’imprenditore tessile a € 2,87 ½ al metro, dà € 50,00.
3) Infine il plusvalore pv di € 500,00 si cristallizza, col lavoro gratuito aggiuntivo o pluslavoro di 7 ore e 3/11 del filatore per l’imprenditore della filanda, nel 43 e 12/25% del prodotto, cioè in 173,92 metri di filato, che venduto all’azienda tessile a € 2,87 ½ al metro, dà € 500,00.

Soffermandoci ora infine, in sintesi, sui mezzi di produzione che rappresentano lavoro passato, antecedente al processo di tessitura dei filati di cotone, cioè sul lavoro passato, morto, mummificato, espresso nella parte del corpo logorata del telaio informatico jacquard e nei filati di 400 metri, dunque sul lavoro morto che sarà rianimato, durante 8 ore giornaliere, dal lavoro vivo della tessitrice mentre consumerà il capitale costante necessario alla tessitura, anch’esso gravido del plusvalore precedentemente iniettato dal filatore, otteniamo la seguente scomposizione in ore di lavoro:
8 ore e 8/11 per il logorio giornaliero della self-acting mule e per il consumo delle libbre di cotone sgranato necessari al lavoro aggiuntivo di
8 ore del filatore che trasformerà la fibre di cotone sgranato in 400 metri di filato;
infine 7 ore e 97/100 espresse in logorio del telaio jacquard: in totale 24 ore 41 minuti 50” e 2/11 di lavoro passato, precedente e necessario al lavoro immediato di tessitura.

Francesco Lupinacci

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