Dalle sezioni del PCL

Ordinarie amministrazioni borghesi: a rischio gli stipendi dei lavoratori di Portici

19 Novembre 2016

La crisi del capitalismo e della politica dominante borghese non conoscono ancora una fine e nel frattempo continuano a mietere vittime tra gli operai, i precari, i pensionati, gli studenti ed i pubblici dipendenti. Stavolta è toccato ai dipendenti comunali di Portici, alle falde del Vesuvio e roccaforte del PD locale con tanto di “sinistra radicale” (Verdi, Rifondazione Comunista) sempre presenti in maggioranza, la cui amministrazione pluriennale è stata segnata da un populismo becero e da un attacco ai lavoratori dipendenti senza precedenti. Basti pensare che l’allora Ministro Brunetta visitò il paese vesuviano e il Sindaco in carica Vincenzo Cuomo (PD) lo accolse a braccia aperte facendo propria la campagna diffamatoria sui “dipendenti fannulloni” e costruendosi un successo elettorale che lo ha portato oggi in Senato. Pertanto i frutti della decennale gestione e l’ultima esperienza politica del Sindaco/magistrato Nicola Marrone hanno fatto sprofondare il Comune in una crisi finanziaria senza precedenti: oltre 4 milioni di debito pubblico con relativi interessi da pagare alle banche; limitata capacità di riscossione tributi dovuta alla rapina sociale da parte di una società di riscossione esterna Gosaf s.p.a commissionata dalla maggioranza di centro-sinistra nel 2010 e che di fatto è fallita portandosi con se milioni di euro di soldi pubblici provenienti dalle tasche dei lavoratori e del popolo porticese; mutui e prestiti contratti continuamente sotto forma di anticipazioni con cui si pagavano servizi ordinari per la cui copertura dovrebbero di norma bastare le quote previste in bilancio quali manutenzione delle strade e riparazione infrastrutture stradali; ricorso ostinato agli appalti con relativa corsa ad esternalizzare ogni tipo di servizio per poter soddisfare le esigenze clientelari di imprenditori, banchieri e industriali con relativo sostenimento di costi esorbitanti a carico dei lavoratori, pensionati e delle famiglie più povere della città: Pubblica illuminazione, servizi cimiteriali, raccolta rifiuti, gestione acqua, riscossione tributi, spazi per la sosta , attribuzioni di consulenze , incarichi esterni, incarichi dirigenziali, tutto a carico dei contribuenti.

La stessa logica è ovvio che abbia trovato applicazione nella gestione del patrimonio pubblico, con procedimenti di alienazione di immobili, lauti pagamenti di locazioni ai privati, dismissione di beni e proprietà costituenti patrimonio pubblico e culturale, completa assenza di aiuti ai disoccupati ed ai lavoratori nel pagamento degli affitti, ricorso a sfratti contro famiglie povere e indigenti. Insomma la politica a Portici rispecchia in tutto la linea adottata da 40 anni ad oggi, una politica che guarda alle banche, agli imprenditori, agli interessi e affari con la Chiesa e che contemporaneamente aumenta le tariffe della scuola pubblica, aumenta il costo della mensa scolastica e taglia i relativi servizi anche in termini di qualità, aumenta le tasse comunali, taglia i servizi essenziali, l’assistenza sociale e attacca la classe lavoratrice comprimendo i diritti sindacali, la libertà dei dipendenti, il rispetto del contratto nazionale e di quello decentrato. Insomma è chiaro come l’attuale pre-dissesto sia stato causato dalla complicità tra politici e dirigenti uniti nel difendere e tutelare i propri interessi e della propria classe di appartenenza. Ecco perché oggi i dipendenti del Comune di Portici (la maggior parte anche cittadini porticesi) sono in stato di agitazione, una condizione che inevitabilmente porterà allo sciopero di tutto il personale con i conseguenti blocchi delle attività comunali e dei servizi fino a quando non saranno più in pericolo i loro stipendi. Il partito comunista dei lavoratori è come sempre al fianco di chi lavora, di chi viene sfruttato e di chi è subalterno alle logiche borghesi, per le quali la vita di 300 famiglie in questo momento conta meno di un pareggio di bilancio, di un interesse elettorale, degli interessi delle banche e degli industriali.

Vigileremo sulla vertenza in atto e sosterremo la loro mobilitazione e la loro lotta, una lotta a cui riteniamo indispensabile che partecipi anche il popolo per costruire un fronte unico assieme ai dipendenti, contro una classe politica e dirigenziale fallita che ha massacrato la città portandola sull’orlo del fallimento.

Partito Comunista dei Lavoratori - Sezione di Napoli

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