Dalle sezioni del PCL

Fuori le grandi navi da Venezia! Fuori i capitalisti dalle opere pubbliche!

Manifestazione no grandi navi.

25 Settembre 2016

Il PCL sezione di Venezia partecipa alla manifestazione No grandi navi, Concentramento manifestazione ore 15,30 alle Zattere Venezia

In questi anni Venezia è stata, come non mai, preda prelibata dei più vari appetiti speculativi.

Da un lato si è svenduto o cercato di svendere tutto il patrimonio pubblico che si potesse piazzare sul mercato. Si va dai palazzi di proprietà del Comune alle isole del demanio, fino al tentativo, di vendere diversi palazzi di proprietà dell'Università di Ca’ Foscari.

Dall'altro lato si sono concessi cambi d'uso e permessi di edificare un po' ovunque a favore in primis del settore alberghiero, e, in secondo luogo, soprattutto in terraferma, della grande distribuzione commerciale (si pensi alla zona del Terraglio).

Il tutto è stato condito abbondantemente con una serie di opere inutili o, quantomeno, di dubbia utilità. Dal nuovo Palazzo del Cinema del Lido (letteralmente un buco da 40 milioni, ora ricoperto sempre a spese della collettività) alla tranvia, costata fino ad ora circa 220 milioni, passando per le operazioni eseguite dalle partecipate (in particolare nel settore dei trasporti, coi piani di dismissione del funzionale cantiere di Sant'Elena dell'ACTV, che sorge in un'area oggetto di appetiti speculativi, per spostare l'attività al Tronchetto e a Pellestrina, dove sono stati riversati milioni di euro senza nemmeno ottenere una adeguata funzionalità dei cantieri).

Assistiamo poi ai piani di espansione dell'aeroporto, dove per ora si concentrano sulla realizzazione strutture “complementari”, ma che guardano, in prospettiva, alla costruzione di una seconda pista (per la quale risultano già acquistati i terreni), con un impatto ambientale facilmente immaginabile.
Non si può poi dimenticare lo scandalo delle bonifiche di Marghera, dove i marginamenti delle rive, destinati ad impedire che gli inquinanti presenti in gran quantità nel terreno arrivassero nella acque della Laguna, hanno assorbito centinaia di milioni di Euro senza nemmeno essere ultimati. Peraltro, le parti realizzate cominciano già a mostrare segni di cedimento.

E' in questo contesto che si inseriscono i vari progetti sulla portualità. I poteri forti veneziani, dopo la decisione ministeriale di andare verso il blocco del transito delle grandi navi in Bacino San Marco (peraltro lungi dall'essere attuata), intendono fare “di necessità virtù” e si sono lanciati nella sfida delle soluzioni alternative, pronti a riempirsi le tasche con nuove grandi opere. Non vi è alcun dubbio che si ripeterebbero le stesse dinamiche corruttive e fraudolente emerse nel modo più evidente dall'inchiesta MOSE.

In questa situazione è semplicemente impossibile stabilire quale delle varie opzioni esistenti (Canale Contorta, Canale Vittorio Emanuele, Marghera, Puntasabbioni, Chioggia, porto off shore) sia la meno impattante dal punto di vista dei costi, dell'occupazione e dell'impatto sull’ambiente e sul patrimonio storico-artistico, poiché i dati vengono di volta in volta falsati sulla base degli interessi che si celano dietro i diversi progetti (nemmeno i costi economici “immediati” delle opere sono chiari).

E' dunque evidente la necessità di affiancare alla battaglia per fermare il transito delle grandi navi in Bacino San Marco, un'altra lotta: occorre battersi affinché ogni opera di pubblica utilità sia realizzata da aziende pubbliche controllate dai lavoratori. Aziende pubbliche da costituirsi per mezzo dell'esproprio, senza indennizzo, delle aziende implicate nello scandalo MOSE, in casi di corruzione, devastazione ambientale, violazione dei diritti sul lavoro. I padroni si sono già risarciti abbastanza sulla pelle della classe lavoratrice.

E' chiaro che il capitalismo non può permettere che sia realizzata non una simile rivendicazione, che pure può apparire come semplicemente “di buon senso”.

Riteniamo perciò fondamentale che anche le lotte per la difesa dell'ambiente siano ricondotte alla prospettiva del superamento del capitalismo e della costruzione di un ordine sociale fondato su un'economia pianificata democraticamente sotto il controllo dei lavoratori: in una parola, il socialismo.

Partito Comunista dei Lavoratori sezione di Venezia Pietro Tresso

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