Dalle sezioni del PCL

Chi di "honestà" ferisce...

20 Settembre 2016

Finalmente il M5S ha la possibilità di governare alcune tra le principali città italiane. Reduci dall’esperimento Pizzarotti, alla sindaca romana è stato affiancato un mini-direttorio allo scopo (probabilmente) di vigilare sull’HONESTÀ dei provvedimenti capitolini.

Tra un comizio e un altro, la Raggi ha scoperto che uno dei suoi assessori è al centro di un’indagine della magistratura. Della stessa magistratura che al suo tempo ha indagato Berlusconi&Co. Ma allora era sacrosanto e legittimo, ora, dopo pochi grammi di compromissione le indagini dei togati sono finalizzate esclusivamente alla loro rovina. Deliranti e ridicoli sono i commenti delle altre forze politiche che, forti della loro integrità intellettuale, possono per un attimo dimenticare i loro problemucci legali per attaccare i pentastellati.

Sta di fatto che il movimento degli onesti, che ha sempre sostenuto l’incompatibilità di un indagato con qualsivoglia carica politica o amministrativa, si è scontrato con uno dei capisaldi della democrazia italiana.

“LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI”

(Magari!!)

Evidentemente loro non sono uguali. La sindaca “de roma” difende a spada tratta l’assessore Muraro, e coinvolge grossi membri del direttorio che “leggono male le e-mail”.

Non intendiamo giudicare l’operato del M5S sulla base di un’indagine che probabilmente non porterà a nulla, ma è molto interessante sapere che dapprima la Santissima Magistratura era legittimata a indagare chiunque fosse al centro di polemiche di tipo politico, ora no. Ora devono lasciarli in pace a governare.

Lasciarli governare assieme a capi-gabinetto a 200000 € all’anno “che però sono lordi”.

È molto interessante anche notare che il taglio degli stipendi è d’obbligo solo per le cariche parlamentari, mentre i funzionari a 5 stelle possono guadagnare quanto vogliono. Questo implicitamente preannuncia una tacita inutilità “dei partiti” che devono solamente subire l’honestà.

Noi vogliamo uscire dal dogma “o con noi o con gli altri” proponendo un governo nuovo, dei lavoratori, dove non c’è potere perché una classe non domina l’altra, uno stato proletario libero dai partiti borghesi e dai finti partiti rivoluzionari.

Alla necessità della reazione grillina e borghese noi contrapponiamo la rivoluzione comunista.

Ubaldo Pollini

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