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Il mandante è il padronato. I morti sono i nostri

17 Settembre 2016

Volantino distribuito dal PCL al corteo di Piacenza del 17 settembre in risposta all'omicidio dell'operaio Abd Elsalam Ahmed Eldanf.

Piacenza settembre 2016

A Piacenza, nella notte del 14 settembre, è stato ucciso un operaio, al picchetto in corso alla GLS, portato avanti per l'assunzione in pianta stabile dei lavoratori precari dello stabilimento.


Abd Elsalam Ahmed Eldanf, 53 anni, egiziano, padre di 5 figli, impiegato alla SAEM (appaltante di GLS) dal 2003, è stato investito da un camionista, aizzato da un individuo collegabile all'azienda stessa. Un omicidio che ricorda la situazione brutale di un secolo fa: quella della repressione delle lotte a suon di morti ammazzati di fronte alle fabbriche.


La lotta operaia dura e diffusa nella logistica italiana ha semplicemente fatto emergere la reale natura dei capitalisti: quella di chi sfrutta e reprime i lavoratori. E quando non bastano i licenziamenti e i tagli, si va oltre: minacce fisiche, botte (dalla polizia o direttamente “fai da te”), omicidi. Questa è la vera faccia della lotta di classe, quando cadono le illusioni “democratiche” e di pace sociale tra sfruttati e sfruttatori.


Ai lavoratori in lotta e al loro sindacato USB va tutto il nostro cordoglio, tutta la nostra solidarietà.
Purtroppo, episodi di questo genere sono diventati frequenti nei cantieri logistici: svariate volte operai e solidali hanno rischiato seriamente di essere travolti da camionisti aizzati dal padrone e dalle forze dell'ordine per spezzare i picchetti e riprendersi il “sacrosanto diritto” di far circolare le merci. Un diritto che viene prima di qualsiasi bisogno dei lavoratori, che viene prima della loro salute.


Di fronte a un atto di repressione così grave, si pone ora la questione di una risposta compatta e di massa da parte dei lavoratori stessi.


Non solo a parole, ma con azioni concrete.


Per questo aderiamo al corteo a Piacenza di sabato 17.


E rilanciamo: serve una mobilitazione unitaria del movimento operaio perché siano puniti i responsabili materiali e politici di questo assassinio. Perché non prevalgano le sporche menzogne della procura di Piacenza. Per rilanciare l'opposizione di classe a padroni e governo.


È giunto il momento di organizzare l'autodifesa operaia non solo a Piacenza, ma in tutto il settore della logistica. Il settore più combattivo fra i lavoratori in Italia, che può dare l'esempio agli altri lavoratori per rispondere colpo su colpo agli attacchi dei padroni e dei loro cani da guardia.



MOBILITIAMOCI PERCHÈ SIANO PUNITI


I RESPONSABILI DI QUESTO ASSASSINIO!




PER UNA RISPOSTA UNITARIA E DI CLASSE


ALLA REPRESSIONE!


Partito Comunista dei Lavoratori

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