Dalle sezioni del PCL

Il sessismo non ha passaporto

16 Agosto 2016

Di violenza sulle donne se ne parla ogni giorno, i linguaggi utilizzati dai media ne rivelano il livello di sessismo.
La violenza sulle donne è entrata nel discorso istituzionale, nella stampa e nelle pubblicità, ma la modalità in cui se ne parla non per forza è utile a contrastare gli stereotipi di genere, anzi.
La donna, direttamente o indirettamente, è presentata sempre come vittima o provocatrice, non si parla di cultura sessista ma di raptus d gelosia o di presunti “modi altri di amare”.
Si deve parlare e agire in tutti gli ambienti non solo in quelli accademici, militanti, specialistici, dove l’accesso alle informazioni non è per forza l’unica soluzione per creare ambienti protetti e in più si corre il forte rischio dell’autoreferenzialità anche con un problema come la violenza di genere che riguarda tutte e tutti.
Il nostro parlare di violenza non è solo “difensivo” ma vuole essere anche un attacco a chi specula sui femminicidi e sulle molestie.
Condanniamo infatti la strumentalizzazione dei politicanti e dei gruppi di estrema destra a scopi securitari e razzisti.
Non ci stancheremo mai di dire che le donne non sono di proprietà dei padri, fratelli, mariti, fidanzati, amanti italiani che sono spessissimo i primi autori di violenza contro le donne.
Rifiutiamo ogni discorso che vede nello straniero il violento, perché il sessismo non ha passaporto.
Sono necessarie azioni che partendo dal basso, si oppongono alla frammentazione di classe voluta dal capitale, per consentirsi lo sfruttamento e la gestione a proprio vantaggio della crisi e del profondo malessere sociale.
Combattere tra donne, per le donne, significa combattere per la classe nel riflesso di rifrazione di una più ampia guerra al Capitale da sempre foriero di violenza, coercizione, diseguaglianze e modelli che ripropongono nuove catene alle caviglie di vecchi e nuovi schiavi e in definitiva del proletariato tutto, maschile e femminile.
Contro razzismo e sessismo si vince solo se chi si ribella non è sola.
Senza tregua contro machisti e fascisti a casa, in strada e nelle piazze.

Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Pavia

CONDIVIDI

FONTE