Interventi

Il FLNC e la coalizione imperialista anti-ISIS

31 Luglio 2016
flnc

L’antislamismo è la disperata e pericolosissima ideologia, usata dall’aristocrazia finanziaria, per creare un blocco di massa e squadrista che serve:
-nella politica interna per dividere e indebolire il proletariato al fine di sopprimere le libertà operaie, popolari e cancellare tutte le acquisizioni universali;
-nella politica estera per concludere la ricolonizzazione del medio oriente e chiudere i conti con l’oligarchia cinese e russa.

L’ISIS è lo strumento dell’imperialismo per creare le azioni che servono a alimentare l’antislamismo e giustificare l’offensiva reazionaria-poliziesca sul piano interno e la guerra imperialista sul piano estero.
Lo sviluppo pratico dell’antislamismo saranno i pogrom antiarabi. In Francia, dopo la strage fascista del 3 novembre, ci sono stati dei tentativi pogromisti che sono stati bloccati immediatamente dagli antifascisti. In Corsica alla fine del 2015 c’è stato un pogrom nella moschea di Ajaccio e successivamente fucilate contro negozi musulmani.
Il FLNC “22 ottobre” scrive in un comunicato, che “la volontà dei salafiti è chiaramente di impiantare in casa nostra la politica dell’Isis”. Lo stesso contenuto dell’armamentario ideologico comune all’imperialismo democratico, al fascioleghismo e a tutta l’estrema destra europea. In un altro passaggio chiede ai ‘musulmani corsi’ “di essere vigili e di segnalare ogni tipo di deriva islamista”. Il FLNC fa propri i metodi della campagna permanente dell’imperialismo finalizzata a creare un clima d’isteria e di paranoia collettiva. Questo per entusiasmare la feccia xenofoba. In un altro passaggio del comunicato si vogliono blandire i fessi di sinistra: “Bisognerà che la Francia cessi la sua propensione a intervenire militarmente e a voler dare lezioni di democrazia al mondo intero, se vuole evitare che i conflitti che essa semina attraverso il mondo non ritornino come un boomerang sul proprio suolo”. L’aristocrazia finanziaria francese smetterà di bombardare in Siria e in Iraq, nel Mali solo quando verrà rovesciata e resa completamente inoffensiva dalla dittatura del proletariato rivoluzionario, compreso quello della Corsica.

Il proletariato ribelle e rivoluzionario dell’Unione europea comprende, anche, quello di origine araba. Nello Stato imperialista italiano i lavoratori di origine araba sono stati all’avanguardia nelle lotte del settore della logistica resistendo nei picchetti alle cariche della polizia; nello Stato imperialista francese i lavoratori di origine araba e africana lottavano insieme a quello francesi contro la legge El Khomri. Nessun lavoratore e lavoratrice, nelle lotte citate, è stato mai toccato dalla paranoia della “volontà salafita” quando era fianco a fianco con i proletari di origine araba nei cortei.
Per concludere, in Corsica sotto attacco ci sono state la moschea di Ajaccio e i negozianti arabi di Propriano: i responsabili di queste azioni sono i nemici del popolo della Corsica.
Il nemico del proletariato e della piccola borghesia corsa impoverita sono l’imperialismo francese e il regime del “clanismo”. Contro questi due nemici del popolo corso fu fondato lo FLNC il 5 maggio 1976 nel convento di Sant'Antonio a Casabianca, dove Pasquale Paoli proclamò l'indipendenza della Corsica il 14 luglio 1755.
I leninisti riconoscono l’importanza strategica della lotta rivoluzionaria delle masse delle nazioni oppresse in Europa. Ma non condividiamo la tattica riformistica, gradualista e lottarmatista del nazionalismo. Più di mezzo secolo di lotte conferma che i leninisti sono gli unici amici sinceri dell’emancipazione delle nazioni oppresse in Europa, non in modo astratto ma concreto perché la rivoluzione del proletariato rafforzerà le masse corse, sarde, basche, irlandesi e l’esplosione di queste rafforzerà la rivoluzione socialista in Europa:

“La lotta delle nazioni oppresse in Europa, capace di arrivare a delle insurrezioni e a combattimenti di strada, alla violazione della disciplina di ferro dell’esercito e allo stato d’assedio, aggraverà la crisi rivoluzionaria infinitamente di più di un sollevamento di ben più grandi proporzioni in una colonia lontana. Allo stesso modo, il colpo dato al potere della borghesia imperialista inglese dall’ insurrezione in Irlanda ha un’importanza politica cento volte più grande che se fosse scoppiata in Asia o in Africa” [Lenin, L’insurrezione irlandese del 1916].

Gian Franco Camboni

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