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Accordo Fincantieri: ennesima fregatura per lavoratori

Votate No!

18 Luglio 2016

Testo del volantino per la campagna del No sull'accordo di Finantieri

Fin



Dopo mesi di mobilitazione, il 24 giugno FIM, FIOM e UILM hanno sottoscritto l’accordo integrativo Fincantieri: un nuovo accordo bidone per lavoratori.

In questo accordo si assumono disastrosi arretramenti sia in termini salariali che in termini normativi. L’accordo non prevede nessun aumento salariale, ed il premio esistente, di cui una parte viene legata alla presenza e un'altra viene convertito in welfare aziendale, diventa estremamente variabile e a totale discrezione dell’azienda; le RSU non vi avranno potere di controllo. Il premio di efficienza è totalmente subordinato al raggiungimento di obiettivi produttivi prefissati, e tutto questo nonostante i grossi profitti dichiarati da Fincantieri.

Viene ulteriormente attaccato il diritto di sciopero: si sancisce una ulteriore restrizione che passerà dai tre giorni di raffreddamento previsti dall’accordo precedente a nove giorni entro i quali i lavoratori non potranno mobilitarsi: anche in Fincantieri, così, passano le regole imposte da Marchionne in FCA.

Il diritto della mensa viene di nuovo messo in discussione, con la possibilità da parte aziendale di spostare la pausa pranzo a fine turno senza nemmeno consultare i rappresentanti sindacali.

Passa il controllo a distanza: viene così accettata una norma del Jobs Act che la stessa FIOM diceva di voler contrastare.

Sul tema spinoso degli appalti, l’accordo non prevede nessuna garanzia per i lavoratori esternalizzati: nessuna clausola sociale in cambio d’appalto ci sarà a garantire il mantenimento del posto di lavoro, anzi, la volontà di reinternalizzare la produzione porterà ad un grosso esubero di lavoratori delle terze ditte, con il conseguente uso di forza lavoro attraverso agenzie interinali (quindi nuovo precariato) e in parte porterà a saturare il processo produttivo con le forze interne a Fincantieri, con conseguente aumento dei carichi di lavoro. Bisogna invece rivendicare un piano di assunzioni dirette dei lavoratori esternalizzati da parte di Fincantieri!

Ma era necessario firmare un accordo così disastroso? La FIOM dichiara che ha apposto la firma solo per scongiurare una firma separata. Noi pensiamo che con questa firma la FIOM si arrende al modello Marchionne sostenuto da FIM e UILM. Si cancellano, così, gli ultimi otto anni di lotte, accettando di fatto il CCNL separato del 5 dicembre 2012.
Tra l’altro, questa firma rischia di essere un pericoloso antipasto che va a minare la trattativa sul contratto nazionale dei meccanici. Si preannuncia così una nuova capitolazione a danno del settore della classe lavoratrice più importante.

Invitiamo, quindi, i lavoratori a votare No a questo accordo, a lottare per mettere in discussione l’ennesimo contratto a perdere e riaprire la trattativa.
Si può fare! La straordinaria mobilitazione in corso in Francia contro il Jobs Act di Hollande è un esempio per i lavoratori e le lavoratrici del nostro paese, e dimostra che la messa in campo della forza dei lavoratori con una mobilitazione prolungata, radicale e di massa, non solo è possibile, ma è l'unica via capace di opporre una resistenza reale all'aggressione sociale di padronato e governi. L'unica via che può realmente incidere sui rapporti di forza e strappare risultati.

Partito Comunista dei Lavoratori

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