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Vittoria legale e politica per le sei compagne del DIP

L'autodifesa delle donne non è un crimine!

18 Giugno 2016
dip women

Le sei militanti del Partito Rivoluzionario del Lavoratori (DIP) sono state assolte il 13 giugno al processo nel quale erano state accusate di propaganda terrorista nella città industriale operaia di Çorlu, a ovest di Istanbul, nella Turchia europea. Le accuse sono state avanzate a causa della solidarietà espressa alle donne kurde, umiliate e vittime di abusi delle forze armate, in un volantino, firmato dal partito e distribuito il 6 marzo per la giornata internazionale della donna.

È stata una grande vittoria legale e politica in un momento nel quale lo Stato turco è impegnato nell'estremo ricatto che dichiara “supporto e propaganda per il terrorismo” qualsiasi critica verso le sue azioni nel Kurdistan turco.

La seconda udienza è stata molto più difficile della prima. Il pubblico ministero, che aveva esplicitamente rigettato l'accusa (scritta da un altro pm) durante la prima udienza, ha avanzato una richiesta di condanna per tutte le imputate, con la richiesta ulteriore che anche gli autori del testo, cioè la dirigenza del partito, venissero giudicati e puniti. Durante la prima udienza, egli stesso ha criticato l'accusa, rigettandola, ma apparentemente solo perché era troppo leggera per i suoi gusti! Uno dei giudici ha adottato un'attitudine estremamente ostile in materia procedurale, provando costantemente a prevaricare gli avvocati e le imputate, che però si sono dimostrati bocconi difficili da digerire! La sentenza, piuttosto sorprendente, è stata presa con una maggioranza di 2 a 1. L'accusa si appellerà con ogni probabilità contro la decisione e il caso approderà alla Corte di Cassazione. Così nulla è ancora deciso, ma la battaglia principale è stata vinta.

Questa è un'importante vittoria per la sinistra e per il partito. Da gennaio, quando un ampio gruppo di professori universitari era stato perseguito per aver espresso solidarietà al popolo kurdo oppresso dalle forze dello Stato, si è respirata un'atmosfera di ricatto, di minaccia contro ogni espressione di solidarietà e contro ogni critica alle operazioni [delle forze di polizia]. Questo caso risulta un'importante passo in avanti, in questo contesto. Come DIP, questo caso è risultato un importante test per ciò che riguarda la risolutezza e la preparazione di questo giovane partito rivoluzionario di fronte a circostanze avverse. Questo test è stato superato a pieni voti.

Se è stata ottenuta una sentenza di assoluzione in questo difficile caso, specie in un periodo di isteria senza fine sul “terrorismo”, fomentata da Erdogan stesso, ciò è stato possibile grazie, soprattutto, alla magnifica condotta degli avvocati e delle imputate. Tra le circostanze avverse rientra il fatto che solo due settimane fa due ordigni sono esplosi a Istansbul e Mardin, uccidendo più di una dozzina di persone. La difesa del team di avvocati (quattro, tutti militanti del partito tranne uno – un'avvocatessa femminista molto attiva che ha messo in campo una splendida solidarietà) è stata impressionante, e la presa di posizione politica delle imputate, tutte donne giovani tra i 19 e i 35 anni - con la compagna Armagan, una dirigente del partito, come portavoce – è stata impeccabile.

Va aggiunto, però, che il sostegno alle donne del DIP, arrivato a livello nazionale e internazionale, è stato molto efficace. Il DIP e le imputate sono riconoscenti per questa splendida solidarietà.

RedMed ha già pubblicato le firme raccolte dalla petizione di solidarietà con le donne del DIP. (1)

Speriamo che in futuro questo meraviglioso segno di solidarietà possa servire scopi molto più costruttivi.




(1) http://redmed.org/article/solidarity-dip-women-spreads-wildfire

Partito Rivoluzionario dei Lavoratori (DIP), Turchia

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