Teoria

MARXISMO RIVOLUZIONARIO (numero 9)

in allegato il testo in PDF

7 Febbraio 2014

RIVISTA TEORICA DEL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

MARXISMO R.

"Dopo una lunga interruzione, ricompare qui, per il momento in forma elettronica (in ogni caso stampabile) Marxismo Rivoluzionario, che fu la rivista teorica della sinistra trotskista conseguente del Partito della Rifondazione Comunista, organizzata nella Associazione Marxista Rivoluzionaria (AMR), e poi, sia pure per un solo numero, del Movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori, che visse tra la nostra rottura con il PRC, nel maggio 2006 e il 1º congresso del Pcl, a gennaio del 2008.

La sua mancata pubblicazione, come rivista teorica del PCL, dovuta prevalentemente a difficolta’ tecnico-organizzative, e’ stata certamente una grave mancanza per il nostro partito.

In parte ad essa ha supplito, inevitabilmente, la pubblicazione di articoli semiteorici sul nostro foglio periodico, il Giornale Comunista dei Lavoratori. Con la ripresa Marxismo Rivoluzionario si ritorna ad una più logica strutturazione della nostra stampa, con un organo teorico e un giornale prevalentemente di propaganda e, ove possibile, di agitazione.

E’ vero che nella storia delle organizzazioni marxiste rivoluzionarie, privilegiando un giornale di propaganda e agitazione, non e’ stata rara l’esistenza di un partito privo della pubblicazione di una rivista teorica. Cosi’ accadde, ad esempio, ai nostri compagni del Partido Obrero argentino, che, alla fine degli anni ‘90, interruppe per alcuni anni la pubblicazione della sua rivista teorica “En defensa del Marxismo”. Ma si e’ sempre trattato, al di la’di ogni valutazione specifica, di una scelta discutibile e obiettivamente negativa.

Naturalmente ogni articolo o anche volantino di una forza conseguentemente marxista rivoluzionaria, contiene elementi di teoria; ma uno sviluppo complessivo in articoli privi di limiti di spazio ristretti e tesi non a presentare in maniera semplificata e popolare le nostre teorie ma a riesaminarle, approfondirle e , se necessario aggiornarle; e ad analizzare, in maniera compiuta gli avvenimenti odierni, proprio alla luce della teoria marxista, e’ certamente cosa molto diversa.

A questo serve dunque Marxismo Rivoluzionario: a chiarire al Partito ( e, nell’ambito di un quadro piu’ vasto, all’Internazionale) le nostre posizioni programmatiche, per formare su di esse in particolare i nuovi militanti e gli aderenti al partito e renderli cosi’ in grado di meglio saper intervenire, da quadri marxisti rivoluzionari, nella lotta di classe. Come scriveva Lenin “Senza teoria rivoluzionaria, non c’e’ movimento rivoluzionario”.

Questo numero di ripresa e’ un numero speciale dedicato proprio al grande teorico marxista e dirigente della rivoluzione russa del 1917, Lenin. Cadono infatti all’inizio di quest’anno, e precisamente il 21 gennaio, 90 anni dalla sua morte. Ricordarne il contributo essenziale, al contempo, appunto, teorico e pratico, al marxismo e’ un dovere per un partito come il nostro. Cosi’ come ricordare che a partire dal momento della sua grave malattia, nel 1923, e poi della sua morte, si sviluppo’ il lungo processo della controrivoluzione staliniana, che massacrerà la grande maggioranza dei quadri dirigenti della rivoluzione del 1917 e, con un lungo percorso, porterà fino alla restaurazione del capitalismo in Russia e negli altri stati che, sia pure in forma distorta, erano sfuggiti al controllo del capitalismo, sempre sulla base della “spinta propulsiva” della rivoluzione diretta in primis da Lenin.

E se alla base della controrivoluzione staliniana, ci furono fenomeni oggettivi ( il fallimento dell’estensione della rivoluzione socialista all’Europa occidentale, l’arretratezza sociale ed economica della Russia, etc.), la sua morte favori’ enormemente l’instaurazione di tale processo contro-rivoluzionario.

Gli articoli qui presenti sono, in maggioranza rielaborazioni di quelli pubblicati su Marxismo Rivoluzionario n. 3 pubblicato 10 anni fa, in occasione dell’ottantesimo anniversario della morte, ad eccezione dell’articolo sull’attualità del Partito leninista come strumento rivoluzionario e di quello sull’ultima battaglia di Lenin contro Stalin.

Che si ripubblichino tali articoli e’ logico, in quanto nulla e’ cambiato della nostra analisi politica del leninismo e di Lenin. D’altro canto -oltre al fatto che una rivisitazione di un articolo può sempre permettere di affinarlo, chiarendo meglio i concetti e i fatti o aggiungendone di trascurati- un articolo teorico marxista non e’ un testo astratto, ma, in larga misura uno strumento di battaglia e formazione politica legata alla situazione in cui ci si trova. In particolare 10 anni fa la AMR era una corrente organizzata all’interno del PRC. Per questo era importante argomentare la difesa e spiegazione del leninismo sia di fronte alle posizioni neo-socialdemocratiche di sinistra di Fausto Bertinotti, che a quelle neo-staliniste dell’ala capeggiata da Grassi, Sorini, etc, e anche, in questo modo, cercare di educare politicamente quegli elementi, “centristi” di sinistra , che, con grande confusione teorica e ideologica, per il loro impulso rivoluzionario sostenevano, tra mille dubbi, il nostro documento nei vari congressi del PRC ( compagni, che in buona misura, salvo alcune importanti maturazioni, si sono poi persi per strada nel periodo tra il 2006 e il 2008).

Oggi quelle esigenze non sono più presenti e gli articoli, pur restando in larga misura uguali, hanno perso quei riferimenti datati.

Nel riprendere la pubblicazione di Marxismo Rivoluzionario, ci sentiamo in grado di prendere un impegno. Questo numero non sara’ “una tantum”.
Quello che abbiamo affermato all’inizio di questa nota introduttiva ci obbliga ad essere coerenti.
Non sappiamo dire se già il prossimo numero, che uscirà prima dell’ estate, sara’ stampato o ancora in forma telematica. Ma l’obbiettivo di mantenere questa voce teorica del trotskismo conseguente in Italia lo dobbiamo realizzare e, per quanto siano le difficoltà, crediamo proprio che lo realizzeremo.
Per contribuire anche con questa rivista a rafforzare l’unico partito in Italia, che si pone realmente , nella tradizione di Marx ed Engels , di Lenin e di Trotsky e del Partito Comunista d’Italia del 1921, la rivoluzione socialista nel nostro paese, nell’ambito dell’obiettivo strategico dei Comunisti fin dal Manifesto del 1848: la rivoluzione socialista internazionale, con la costituzione della repubblica mondiale dei consigli dei lavoratori."

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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