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APPELLO Unisciti alla Conferenza Internazionale “Europa in crisi- per un’alternativa rivoluzionaria internazionale” Basta con la dittatura della Troika UE/BCE/FMI!

ad Atene, Grecia, nella sala dell’Unione Nazionale dei Giornalisti, via Akadimias and Voukourestiou , 9-10 Giugno2013

28 Maggio 2013
conf

APPELLO

Unisciti alla Conferenza Internazionale “Europa in crisi- per un’alternativa rivoluzionaria internazionale” ad Atene, Grecia, nella sala dell’Unione Nazionale dei Giornalisti, via Akadimias and Voukourestiou , 9-10 Giugno2013

Basta con la dittatura della
Troika UE/BCE/FMI!

Per l’abolizione del debito verso gli usurai internazionali!
Nazionalizzare le banche e le aziende che chiudono o licenziano, sotto controllo dei lavoratori, senza indennizzo per i grandi azionisti.
Fermare la catastrofe sociale della disoccupazione; lavoro per tutti!
Basta razzismo e discriminazioni. Abbattiamo il fascismo!
Giù le mani dagli immigrati! Uguali diritti per tutti i lavoratori!

Via i governi Merkel, Letta, Samaras, Rajoy, Coelho, e tutti i governi capitalisti di sfruttamento e oppressione!
Per un governo dei lavoratori, per il potere ai lavoratori!
Basta con la disoccupazione di massa ed il cannibalismo sociale, dell’Unione Europea, prigione dei popoli imperialista.
Per gli Stati Uniti Socialisti d’Europa!

Dopo sei anni di una crisi capitalistica mondiale senza precedenti, non c’è via di uscita di fronte all’impasse di un sistema sociale di bancarotta, che minaccia di seppellire le masse popolari sotto le sue macerie.
L’Europa è diventata l’epicentro della crisi globale. La Grecia ne è stato solo l’anello più debole, adesso non solo l’anello ma l’intera catena si è spezzata. La bancarotta e la devastazione sociale della Grecia mostrano il presente o l’immediato futuro delle altre nazioni.
E’ la fase acuta di una situazione che si sta evolvendo, in tempi diversi, in tutto il Sud Europa, dall’Italia alla Penisola Iberica, colpendo adesso anche i paesi centrali come la Francia, e minacciando persino l’apparentemente potente Germania.
Anche nelle statistiche ufficiali, i dati mostrano una catastrofe sociale nel vecchio continente maggiore di quella della Grande Depressione negli Stati Uniti.
Il tasso di disoccupazione in Grecia ha raggiunto il 32% , con oltre il 62% per i giovani tra i 18 ed i 24 anni. In Spagna ha raggiunto il record storico del 27%, con il 57,2% tra i giovani sotto i 25 anni. In Portogallo la disoccupazione è intorno al 17%, mentre due anni fa era al 12%. In Francia siamo al 10,6% e nell’ intera eurozona è stato raggiunto il record storico del 12%.
Queste statistiche infernali, che peggiorano di giorno in giorno, danno una pallida immagine della realtà, se teniamo conto dell’imponente numero di precari e manodopera extracomunitaria senza diritti.
L’Europa oggi è un continente di masse senza diritti, senza lavoro, o che lavorano in condizioni precarie, di semi-schiavitù, senza una casa (40.000 sfratti in Spagna per confische di case a chi è indebitato, ad Atene circa 25000 senza tetto), con tagli continui agli stipendi, alle pensioni, ai diritti sociali, con servizi sanitari e scolastici al collasso, un Continente di miseria. I capitalisti, i loro governi ed i loro politici, avevano promesso un’Europa paradiso di “libertà e prosperità” e ci hanno invece condannato ad un inferno di “austerità” eterna, ed alla schiavitù sociale imposta dall’oppressione statale, sempre più assistiti da squadracce fasciste come Alba Dorata in Grecia ed il Jobbik in Ungheria.
Le incessanti misure di cannibalismo sociale imposte da Bruxelles, Berlino e dal Fondo Monetario Europeo, hanno prodotto una sofferenza inimmaginabile nella gente, senza sortire la benchè minima soluzione alla crisi, o una via di uscita all’impasse sistemico. Al contrario, stanno peggiorando tutti gli aspetti della crisi – economico, fiscale, del debito sovrano, bancario e politico – dimostrando così che ciò che stiamo vivendo non è solo una crisi circoscritta nel tempo, ciclica o congiunturale, ma è la bancarotta storica sia dell’intero progetto europeo che dell’intero sistema sociale basato sullo stesso sfruttamento capitalistico.
La realtà smentisce le affermazioni che la situazione si stia stabilizzando e che la crisi dell’eurozona si stia attenuando, dopo le dichiarazioni di Draghi e della BCE nell’estate 2012 che loro avrebbero fatto il possibile per salvare l’Euro, al contrario, la debaclè di Cipro nel marzo 2013 ed i prelievi forzosi imposti sui conti correnti, hanno chiaramente mostrato che la crisi c’è ancora e sta peggiorando. Le elezioni in Italia hanno svelato sia la bancarotta dell’attuale sistema politico borghese, sia il fatto inconfutabile che i programmi di austerità hanno raggiunto i loro limiti politici e sono insostenibili. Nonostante ciò, tutti i governi Europei proseguono lo stesso corso di catastrofe sociale.
Al contempo, gli imperialisti europei cercano non solo di accollare la crisi sulle masse popolari, ma anche di esportarla: nell’Europa dell’Est, nei Balcani, in Russia, così come nel Medio Oriente dopo il risveglio popolare rivoluzionario della Primavera Araba.
Le implicazioni della crisi capitalistica sono globali, e la nostra risposta a questi pericoli deve essere altrettanto globale e decisiva.
ABBIAMO BISOGNO URGENTEMENTE DI UNA ALTERNATIVA VERA, RIVOLUZIONARIA, INTERNAZIONALISTA!
Nel dicembre 2012, nell’incontro ad Atene, l’ EEK (Partito Rivoluzionario dei Lavoratori) della Grecia, il Partito Comunista dei Lavoratori dell’ Italia, il Devrimci Işçi Partisi-DİP (Partito Rivoluzionario dei Lavoratori) della Turchia, il Partido Obrero dell’ Argentina, e la Commissione del Coordinamento per la Rifondazione della Quarta Internazionale (CRQI) hanno preso l’iniziativa di lanciare una campagna per una Conferenza speciale internazionale, dedicata alla crisi in Europa. La conferenza è aperta a tutte le forze di lotta di classe e liberazione, provenienti da tradizioni differenti, consapevoli che dobbiamo urgentemente coordinarci e unificare le nostre azioni a livello europeo ed internazionale, per una alternativa radicale, internazionalista, proletaria e socialista.
Già organizzazioni, movimenti sociali e figure indipendenti da tutta l’Europa occidentale ed orientale, meridionale e settentrionale, dai Balcani, la Russia, l’Ucraina, il Medio Oriente, l’Africa e l’America Latina, parteciperanno a questo importante evento.
NOI FACCIAMO APPELLO ai lavoratori in lotta, alle organizzazioni popolari e alle collettività europee e mondiali, coinvolte nelle lotte sociali, in particolare alle loro avanguardie, così come alle forze della sinistra rivoluzionaria, a partecipare a questa Conferenza Internazionale sulla crisi europea e sulle sue implicazioni globali: per un’alternativa internazionalista ed una via d’uscita socialista; per discutere un programma di emergenza per resistere e sconfiggere la catastrofe sociale e pianificare azioni comuni svincolate e libere dai soliti apparati burocratici di controllo, per la costruzione di una nuova leadership rivoluzionaria, oggi più che mai necessaria.
Dobbiamo discutere e decidere con urgenza un piano di azioni e campagne comuni. Noi proponiamo i seguenti punti:
• contrattaccare gli usurai internazionali, la dittatura dei mercati, delle banche e del capitale finanziario. Tramite la cancellazione totale del debito pubblico, che devasta le vite di milioni di persone, e tramite l’esproprio delle banche, sotto controllo dei lavoratori.
• Tutte le misure di austerità, il cannibalismo sociale imposto dalla Ue, dalla BCE e dal FMI, e dai governi capitalistici, devono essere immediatamente fermate. La crisi la paghino i capitalisti, non gli sfruttati. Dobbiamo lottare per ripristinare i salari, le pensioni, i diritti sociali della classe lavoratrice in base ai bisogni sociali, non al profitto di pochi.
• contro la disoccupazione di massa, noi chiamiamo alla lotta per vietare i licenziamenti, per la distribuzione delle ore lavorative tra tutti i lavoratori. Lavori pubblici di infrastrutture, che comunque sono vitali e necessari, devono essere sviluppati per creare nuovi posti di lavoro.
I baroni delle grandi industrie ricattano sempre i lavoratori per far loro accettare più tagli ai salari , altrimenti le aziende chiuderanno o delocalizzeranno; la nostra risposta è di occupare le fabbriche che chiudono o che licenziano in maniera massiccia, di espropriarle senza indennizzo, sotto il controllo diretto dei lavoratori.
• Per una lotta risoluta contro il fascismo, il razzismo, la discriminazione di sesso, di orientamento sessuale, di tutte le minoranze! Difendiamo gli immigrati e tutte le comunità di oppressi! Uguali diritti per tutti i lavoratori, indipendentemente dal colore, dall’origine etnica, dalla religione! i lavoratori e i movimenti popolari devono organizzare una Guardia di Difesa dei Lavoratori contro le squadracce fasciste e la repressione di Stato.
• Per lo smantellamento dell’apparato repressivo dello stato borghese, della Nato e delle basi militari – piena solidarietà a tutte le lotte anti-imperialiste delle nazioni oppresse in Africa, Medio Oriente, Asia e America Latina.
• Per tutte le richieste vitali della classe lavoratrice e delle masse popolari, il nostro grido di battaglia dovrà essere : Via tutti i governi capitalistici! Per un governo dei lavoratori e per il potere ai lavoratori! Basta con l’Unione Europea degli imperialisti! Per gli Stati Uniti Socialisti d’Europa!

EEK( Grecia)
PCL (Italia)
D I P (Turchia)
MTL (Finlandia)
PO (Argentina)
Coordinamento per la Rifondazione della Quarta Internazionale
Centro Socialista dei Balcani ‘Christian Rakovsky”
RedMed web site


Maggio, 2013

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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